Goodbye Giovinazzo Rock Festival
Terminata ieri con James Senese la tre giorni di musica gratuita dell'associazione Tressett
lunedì 3 agosto 2015
14.54
È andata già in archivio la sedicesima edizione del Giovinazzo Rock Festival, organizzato come sempre dall'associazione Tressett, patrocinato dal Comune di Giovinazzo e parte dell'ATS "Momart Network 3.0 - Rete dei Festival" promosso dal PO FESR Puglia 2007/2013 Asse IV - Puglia Sounds - Investiamo nel vostro futuro con il Patrocinio dell'Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Puglia.
Un'edizione molto travagliata nella sua gestazione, come ha ricordato dal palco Tommi Bonvino, Presidente dell'associazione Tressett, ma che ha garantito ancora una volta tre giorni di musica gratuita.
Mercoledì 29 luglio l'anteprima nel centro storico. Sul sagrato di San Giovanni Battista il live dei Moustache Prawn, Acomeandromeda e I-Tal Brothers che ha portato sonorità dure in una piazza Benedettine solitamente impiegata per manifestazioni di tutt'altro genere culturale. In piazza Meschino, di fronte ai telescopi della Associazione Astronomers without.borders che ha permesso di osservare le stelle, il palco principale su cui è andato in scena un estratto live del musical Shakespeare in Rock, assieme all'esibizione di Kerlox Dynamic Band, Davoli Trio e soprattutto della Chop Chop Band a cui gli appassionati pugliesi del genere sono molto affezionati.
Per le vie del borgo antico anche un'estemporanea d'arte, i divertenti spettacoli circensi dei Combact Circus e la possibilità di creare un ritorno per i ristoratori dell'ARAC impegnati nella vendita di cibi e bevande. Tutto questo ha attirato giovani che raramente si vedono girare tra i nostri beni artistici ma ha anche scontentato una piccola parte dei residenti, infastiditi dal frastuono e dalla tanta birra consumata che avrebbe, secondo le denunce sui social network, sporcato gli usci delle abitazioni e le basole delle stradine.
Nel weekend il ritorno nell'area mercatale, location divenuta ormai abituale e allestita con gli stand delle associazioni di volontariato Telefono Azzurro, Amnesty International, Unicef, Emergency, di Led Giovinazzo, Vox Art Bari, Associazione Libri su misura, dei comitati Xylella e No Triv, del food & beverage, delle attività a sostegno del GRF e di quelle artigianali e commerciali, in leggera diminuzione.
Molto importante il GRF Baby, in collaborazione con Saltoincanto, che di pomeriggio ha intrattenuto grandi e piccini e che ha aiutato i ragazzi meno fortunati raccogliendo colori, penne, evidenziatori, correttori, quaderni, materiali di cancelleria oppure giochi da tavolo per il progetto del centro Caritas di Giovinazzo "Sentinelle del mattino".
Sabato la performance di Ai Margini della Città e Stag, vincitori del contest dedicato alle band emergenti, dei romani Super Dog Party, dei veneti Jennifer Gentle che hanno aperto i concerti dell'ultimo tour dei Verdena. Poi c'è stato spazio per la sperimentazione con i The Soft Moon, arrivati dagli States portandosi dietro il loro sound tagliente ed innovativo e ritmi incalzanti.
Ieri è toccato ai baresi Caboose, selezionati nel contest per i nuovi gruppi, ai romani Joe Victor, vincitori del contest nazionale per il mitico Sziget Festival di Budapest, agli acclamati Dirty Harry's Dynamite.
Davide Ceddìa, che sta spopolando sul web con il suo talento comico barese, ha presentato simpaticamente l'intera kermesse ma per introdurre l'ospite principale ha chiesto l'ausilio della sua band, i Camillorè che ben conoscono il festival, per eseguire un brano dedicato proprio a James Senese.
Il nero napoletano, capace di unire con le note il Vesuvio e il Bronx, è un rappresentante del Neapolitan Power, il movimento musicale di cui hanno fatto parte Tullio De Piscopo, Toni Esposito e Mario Musella. È salito sul palco antistante il Palazzetto dello Sport assieme ai Napoli Centrale, gruppo fondato assieme a Franco Del Prete e che gli permette di divertirsi con i suoi virtuosismi al sax. Proprio come nelle aspettative, certamente elevate, ha proposto uno straordinario jazz-rock dalla forte connotazione popolare, in alcuni tratti vicino al funky, in molti altri vicino al blues. Inevitabili gli omaggi a Pino Daniele, compagno di tante avventure musicali e troppo prematuramente scomparso. Ad ascoltare un simbolo come James Senese moltissimi adulti che forse per la prima volta si sono spinti fino alla prima fila del Giovinazzo Rock Festival.
Si è concluso così il GRF 2015 che in termini di affluenza e grandiosità (nella foto gentilmente concessa da Claudia Deceglie) è stato evidentemente lontano dagli anni di Caparezza, Giuliano Palma, Nada…. Ma forse aspettarsi nuovamente il successo di quelle edizioni è un errore perché i fondi pubblici messi a disposizione sono inferiori in tempi di vacche magre.
L'associazione Tressett ha dovuto comporre la lista degli artisti in tempi ristretti a causa delle difficili trattative istituzionali e ha chiesto aiuto economico ai fans e ai tanti che si erano mobilitati nell'iniziativa social "Save the GRF". Per la diciassettesima edizione occorrerà sedersi nuovamente attorno al tavolo e dare vita a quella fondazione pubblico-privata che è stata suggerita come unica soluzione per la salvezza del rock e di altri eventi dell'Estate Giovinazzese.
Un'edizione molto travagliata nella sua gestazione, come ha ricordato dal palco Tommi Bonvino, Presidente dell'associazione Tressett, ma che ha garantito ancora una volta tre giorni di musica gratuita.
Mercoledì 29 luglio l'anteprima nel centro storico. Sul sagrato di San Giovanni Battista il live dei Moustache Prawn, Acomeandromeda e I-Tal Brothers che ha portato sonorità dure in una piazza Benedettine solitamente impiegata per manifestazioni di tutt'altro genere culturale. In piazza Meschino, di fronte ai telescopi della Associazione Astronomers without.borders che ha permesso di osservare le stelle, il palco principale su cui è andato in scena un estratto live del musical Shakespeare in Rock, assieme all'esibizione di Kerlox Dynamic Band, Davoli Trio e soprattutto della Chop Chop Band a cui gli appassionati pugliesi del genere sono molto affezionati.
Per le vie del borgo antico anche un'estemporanea d'arte, i divertenti spettacoli circensi dei Combact Circus e la possibilità di creare un ritorno per i ristoratori dell'ARAC impegnati nella vendita di cibi e bevande. Tutto questo ha attirato giovani che raramente si vedono girare tra i nostri beni artistici ma ha anche scontentato una piccola parte dei residenti, infastiditi dal frastuono e dalla tanta birra consumata che avrebbe, secondo le denunce sui social network, sporcato gli usci delle abitazioni e le basole delle stradine.
Nel weekend il ritorno nell'area mercatale, location divenuta ormai abituale e allestita con gli stand delle associazioni di volontariato Telefono Azzurro, Amnesty International, Unicef, Emergency, di Led Giovinazzo, Vox Art Bari, Associazione Libri su misura, dei comitati Xylella e No Triv, del food & beverage, delle attività a sostegno del GRF e di quelle artigianali e commerciali, in leggera diminuzione.
Molto importante il GRF Baby, in collaborazione con Saltoincanto, che di pomeriggio ha intrattenuto grandi e piccini e che ha aiutato i ragazzi meno fortunati raccogliendo colori, penne, evidenziatori, correttori, quaderni, materiali di cancelleria oppure giochi da tavolo per il progetto del centro Caritas di Giovinazzo "Sentinelle del mattino".
Sabato la performance di Ai Margini della Città e Stag, vincitori del contest dedicato alle band emergenti, dei romani Super Dog Party, dei veneti Jennifer Gentle che hanno aperto i concerti dell'ultimo tour dei Verdena. Poi c'è stato spazio per la sperimentazione con i The Soft Moon, arrivati dagli States portandosi dietro il loro sound tagliente ed innovativo e ritmi incalzanti.
Ieri è toccato ai baresi Caboose, selezionati nel contest per i nuovi gruppi, ai romani Joe Victor, vincitori del contest nazionale per il mitico Sziget Festival di Budapest, agli acclamati Dirty Harry's Dynamite.
Davide Ceddìa, che sta spopolando sul web con il suo talento comico barese, ha presentato simpaticamente l'intera kermesse ma per introdurre l'ospite principale ha chiesto l'ausilio della sua band, i Camillorè che ben conoscono il festival, per eseguire un brano dedicato proprio a James Senese.
Il nero napoletano, capace di unire con le note il Vesuvio e il Bronx, è un rappresentante del Neapolitan Power, il movimento musicale di cui hanno fatto parte Tullio De Piscopo, Toni Esposito e Mario Musella. È salito sul palco antistante il Palazzetto dello Sport assieme ai Napoli Centrale, gruppo fondato assieme a Franco Del Prete e che gli permette di divertirsi con i suoi virtuosismi al sax. Proprio come nelle aspettative, certamente elevate, ha proposto uno straordinario jazz-rock dalla forte connotazione popolare, in alcuni tratti vicino al funky, in molti altri vicino al blues. Inevitabili gli omaggi a Pino Daniele, compagno di tante avventure musicali e troppo prematuramente scomparso. Ad ascoltare un simbolo come James Senese moltissimi adulti che forse per la prima volta si sono spinti fino alla prima fila del Giovinazzo Rock Festival.
Si è concluso così il GRF 2015 che in termini di affluenza e grandiosità (nella foto gentilmente concessa da Claudia Deceglie) è stato evidentemente lontano dagli anni di Caparezza, Giuliano Palma, Nada…. Ma forse aspettarsi nuovamente il successo di quelle edizioni è un errore perché i fondi pubblici messi a disposizione sono inferiori in tempi di vacche magre.
L'associazione Tressett ha dovuto comporre la lista degli artisti in tempi ristretti a causa delle difficili trattative istituzionali e ha chiesto aiuto economico ai fans e ai tanti che si erano mobilitati nell'iniziativa social "Save the GRF". Per la diciassettesima edizione occorrerà sedersi nuovamente attorno al tavolo e dare vita a quella fondazione pubblico-privata che è stata suggerita come unica soluzione per la salvezza del rock e di altri eventi dell'Estate Giovinazzese.