Gli studenti giovinazzesi ricordano l'esperienza del "Treno della Memoria"

Questa sera alle ore 18.30 in sala San Felice

mercoledì 16 marzo 2016 08.00
A cura di Gianluca Battista
Un viaggio così ti cambia la vita. Non è una gita scolastica, almeno non lo è come altre. Un viaggio di quel tipo ti fa crescere d'un botto e ti mette davanti la Storia, quella con la esse maiuscola. E quella Storia entra a far parte di te, si stacca dalle anonime pagine di un libro e ti si appiccica addosso. La puoi quasi sentire. E se quella Storia è dolorosa, non va più via, resta impressa nella tua testa.

Per questo il progetto di formazione denominato "Il Treno della Memoria" è molto di più di un viaggio d'istruzione nei luoghi della Shoah. Anche quest'anno ha coinvolto gli studenti del Liceo Classico-Scientifico "Matteo Spinelli" e dell'IPSIA "Angelo Banti", i quali questa sera, alle 18.30, ne illustreranno, in Sala San Felice, l'importanza. Saranno loro a raccontare ciò che hanno visto. Saranno loro a dare testimonianza di quanto osservato ed appreso nei posti dove si è consumato l'Olocausto ebraico, per tramandare alle generazioni successive alla loro quanto cieco odio si possa nascondere dietro un'ideologia fasulla.

Giovinazzo si riconcilia ancora una volta con la Storia, sempre quella con la esse maiuscola, e lo fa dando voce ai più giovani. Ancora una volta si ricorda e non lo si fa "tanto per...", ma lo si fa con la consapevolezza che le tragedie dell'oggi non sono poi così diverse da quelle di ieri.

«Queste attività - ha ricordato su Facebook l'Assessore alla Pubblica Istruzione, Michele Sollecito -, insieme ad altre realizzate in passato e ad altre che seguiranno, possano servire a rendere i nostri studenti sempre più protagonisti all'interno della nostra comunità cittadina». Ecco, appunto. Che questi ragazzi e queste ragazze divengano protagonisti veri, portatori sani di cultura, di memoria, capaci di guardare al domani con occhi diversi da quelli di chi li ha preceduti e che evidentemente, stando alla strettissima cronaca internazionale, ha imparato ben poco.

La serata è aperta a tutta la cittadinanza che avesse voglia di ascoltare e, perché no, di imparare.