Gli auguri di Natale di Don Benedetto Fiorentino
Il messaggio ai nostri lettori
giovedì 24 dicembre 2015
05.30
In occasione del Concerto di Natale, tenutosi in Cattedrale sabato 19 dicembre, il Parroco Don Benedetto Fiorentino ci ha inviato un pensiero sul senso e sul significato di "Spiritualità e Creato", che vi riproporremo integralmente, non prima di avervi affidato una premessa.
La ricorrenza della Natività di nostro Signore Gesù Cristo è per l'umanità momento di rinascita e di rinnovamento in cui ritrovare la propria spiritualità. Infatti, Natale significa "nascita" ed in epoca romana coincideva con la festività del Dies Natalis Solis Invicti (Giorno di nascita del Sole Invitto), celebrata nel momento dell'anno in cui la durata del giorno iniziava ad aumentare dopo il solstizio d'inverno: la "rinascita", appunto, della luce che torna a superare le tenebre.
Quindi per trovare il vero significato del Natale cristiano, che tutti noi (credenti e non) dobbiamo condividere, si deve riflettere proprio sulla "Nascita", quella di Gesù Bambino, simbolo di verità e conoscenza, indipendentemente da come la si pensi. Il Natale è segno del rinnovamento, quindi anche del cambiamento e si ravviva nell'ottica della speranza e della fiducia, elementi utili a rafforzare la consapevolezza delle proprie potenzialità. Solo così si potrà giungere ad una autentica evoluzione e trasformazione interiore.
Il pensiero che Don Benedetto Fiorentino, parroco della Cattedrale di Santa Maria Assunta, ci ha inviato, è per lui anche l'occasione per formulare gli auguri di Buon Natale di pace e serenità ai lettori di GiovinazzoViva.it.
SANTO NATALE 2015
"Vieni, Signore Gesù", invoca il creato desideroso di risplendere della bellezza che sa di Paradiso.
Gli angeli attendono di adorare il Dio bambino.
I profeti invitano le persone a raddrizzare le vie tortuose,
a colmare le valli e abbassare i monti.
La terra si prepara a far germogliare il Salvatore.
L'acqua è impaziente di rendere fertili i cuori desertificati.
Le pietre attendono mani operose per divenire alloggi accoglienti.
Il cielo terso si predispone a mostrare gli astri che si allineano e si congiungono per squarciare le tenebre notturne e indicare al creato la nascita del Sole di giustizia.
E invitano: alzate gli occhi al cielo e solcate con lo sguardo le profondità del cosmo che dall'eternità attende d'indicare il Salvatore.
Una cometa, un "astro nuovo" appare in cielo ad indicare il compimento delle profezie. I sapienti, quelli veri, "videro"che un uomo, un Dio, un essere straordinario è venuto sulla terra: l'attesa era giunta al temine, la speranza fioriva nella promessa incarnata nel Dio bambino e si mossero.
Le pecore dal vello nero attendevano anelanti la fine dell'emarginazione. Su di loro vegliava lo scarto dell'umanità, i pastori, anch'essi estromessi dal popolo di Dio.
Il creato si prepara a tessere ancora la sinfonia dell'arcobaleno.
Dalla separazione all'accoglienza,
dalla guerra alla pace,
dalla solitudine alla compagnia,
dall'astio all'armonia,
dal giudicare alla misericordia,
dalla durezza alla tenerezza,
dal condannare alla correzione fraterna,
e cantare insieme: beati i puri di cuore.
Beato chi sceglie la guida del Re-servo.
Beato chi con lui rallegra la sinfonia della gentilezza
con la preghiera, il servizio, il materno sacrificio.
Tutti siamo chiamati dal Re a formare l'arcobaleno della fraternità.
BUON NATALE E BUONE FESTE
Don Benedetto Fiorentino
La ricorrenza della Natività di nostro Signore Gesù Cristo è per l'umanità momento di rinascita e di rinnovamento in cui ritrovare la propria spiritualità. Infatti, Natale significa "nascita" ed in epoca romana coincideva con la festività del Dies Natalis Solis Invicti (Giorno di nascita del Sole Invitto), celebrata nel momento dell'anno in cui la durata del giorno iniziava ad aumentare dopo il solstizio d'inverno: la "rinascita", appunto, della luce che torna a superare le tenebre.
Quindi per trovare il vero significato del Natale cristiano, che tutti noi (credenti e non) dobbiamo condividere, si deve riflettere proprio sulla "Nascita", quella di Gesù Bambino, simbolo di verità e conoscenza, indipendentemente da come la si pensi. Il Natale è segno del rinnovamento, quindi anche del cambiamento e si ravviva nell'ottica della speranza e della fiducia, elementi utili a rafforzare la consapevolezza delle proprie potenzialità. Solo così si potrà giungere ad una autentica evoluzione e trasformazione interiore.
Il pensiero che Don Benedetto Fiorentino, parroco della Cattedrale di Santa Maria Assunta, ci ha inviato, è per lui anche l'occasione per formulare gli auguri di Buon Natale di pace e serenità ai lettori di GiovinazzoViva.it.
SANTO NATALE 2015
"Vieni, Signore Gesù", invoca il creato desideroso di risplendere della bellezza che sa di Paradiso.
Gli angeli attendono di adorare il Dio bambino.
I profeti invitano le persone a raddrizzare le vie tortuose,
a colmare le valli e abbassare i monti.
La terra si prepara a far germogliare il Salvatore.
L'acqua è impaziente di rendere fertili i cuori desertificati.
Le pietre attendono mani operose per divenire alloggi accoglienti.
Il cielo terso si predispone a mostrare gli astri che si allineano e si congiungono per squarciare le tenebre notturne e indicare al creato la nascita del Sole di giustizia.
E invitano: alzate gli occhi al cielo e solcate con lo sguardo le profondità del cosmo che dall'eternità attende d'indicare il Salvatore.
Una cometa, un "astro nuovo" appare in cielo ad indicare il compimento delle profezie. I sapienti, quelli veri, "videro"che un uomo, un Dio, un essere straordinario è venuto sulla terra: l'attesa era giunta al temine, la speranza fioriva nella promessa incarnata nel Dio bambino e si mossero.
Le pecore dal vello nero attendevano anelanti la fine dell'emarginazione. Su di loro vegliava lo scarto dell'umanità, i pastori, anch'essi estromessi dal popolo di Dio.
Il creato si prepara a tessere ancora la sinfonia dell'arcobaleno.
Dalla separazione all'accoglienza,
dalla guerra alla pace,
dalla solitudine alla compagnia,
dall'astio all'armonia,
dal giudicare alla misericordia,
dalla durezza alla tenerezza,
dal condannare alla correzione fraterna,
e cantare insieme: beati i puri di cuore.
Beato chi sceglie la guida del Re-servo.
Beato chi con lui rallegra la sinfonia della gentilezza
con la preghiera, il servizio, il materno sacrificio.
Tutti siamo chiamati dal Re a formare l'arcobaleno della fraternità.
BUON NATALE E BUONE FESTE
Don Benedetto Fiorentino