"Gli archetipi nella società liquida"

Il 9 novembre il primo dei sei incontri relativi al corso sulle "Relazioni Evolute"

venerdì 11 novembre 2016 14.36
A cura di Marzia Morva
Gli elementi che caratterizzano quella che oggi viene definita "società liquida" sono stati presi in esame dal prof. Francesco Bellino nel primo dei sei incontri relativi al corso di formazione dal titolo le "Relazioni Evolute".

Nella San Felice, in cui si svolgerà il corso formativo organizzato da don Benedetto Fiorentino, un pubblico attento ed interessato ha seguito l'incontro dal titolo "Gli archetipi nella società liquida". Ad introdurre la serata è stato il parroco della cattedrale, promotore da dodici anni di questo evento formativo sempre seguito e molto atteso. Il sacerdote è subito entrato nel tema oggetto della riflessione che sarà condivisa.

Ha evidenziato quanto in questa società le relazioni si stiano evolvendo diventando più complicate. L'impegno da prendere con un'altra persona per costruire un rapporto affettivo spaventa. La causa si può trovare nell'insicurezza in cui molti vivono, oltre che nella superficialità, nella mancanza di archetipi e, secondo il suo parere, si rischia di diventare foglie al vento.

Il prof. Francesco Bellino, filosofo, ordinario di Bioetica all'Università di Bari, ha in primis espresso apprezzamento per la costanza e l'impegno profuso da don Benedetto nel promuovere questi incontri sempre interessanti per le tematiche che affrontano in campo sociale e culturale.

Il professore è entrato nel vivo dell'argomento per spiegare cosa si intende per "società liquida", termine coniato dal sociologo e filosofo polacco, di origini ebraiche, Zygmunt Bauman secondo il quale le esperienze individuali e le relazioni si compongono e si ricompongono con molta facilità, sono "volatili", sono fluide, sono come l'acqua che non ha una forma. La fluidità dei rapporti porta alla mancanza di consistenza a differenza del passato in cui vigeva la stabilità.

In questa società "tutto scorre", siamo diventati fluidi e abbiamo perso i punti fermi, i riferimenti. Ne deriva che l'essere umano vive nell'immediatezza del presente dimenticando i progetti, anche perché il lungo periodo di crisi ha portato gli uomini a non poter pensare al futuro. Di sicuro è meglio distrarsi, ma rischiamo di perdere la nostra identità e la profondità della coscienza.

Nell'attuale società tutto è intrattenimento, purtroppo anche le tragedie umane! Solo andando in profondità nella conoscenza con l'altro si può scoprire la ricchezza di ogni uomo. Se due persone sono attente reciprocamente l'un l'altra si legano indissolubilmente."L'amore vuole eternità"diceva il filosofo e poeta tedesco Friedrich Nietzsche. Il rispetto e l'educazione hanno la loro sostanziale importanza in una relazione affettiva.

Anche le amicizie si sostentano con la profondità della conoscenza perché altrimenti si tratta solo di "pubbliche relazioni". Il prof. Bellino ha ripercorso con esempi sempre opportuni il tempo passato e ha sottolineato quanto sia importante nelle relazioni la profondità della conoscenza, il raccontarsi, l'aprirsi all'altro, mettere in campo l'empatia. Nel suo intervento ha citato anche Socrate e S. Agostino per condurre il pubblico presente ad una riflessione che si è soffermata sulla nostalgia che tutti abbiamo di vivere relazioni autentiche.

Prima di concludere, il docente universitario, ha consigliato di leggere "Il libro della Gioia" scritto dal Dalai Lama e dall'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, entrambi vincitori del Premio Nobel per la pace. Da questo libro emerge la gioia e la spiritualità oltre che le riflessioni e gli insegnamenti a confronto sia con le tradizioni religiose che con quelle filosofiche.

Nel dibattito che ha fatto seguito all'intervento del prof. Francesco Bellino, è stata espressa la proposta di introdurre la filosofia già nella Scuola Primaria. Il docente ha considerato l'idea molto valida perché è già in atto in alcune scuole la sperimentazione della Didattica della Filosofia che sta dando buoni risultati in campo educativo e cognitivo.