Giro di vite sulle feste degli italiani. Ecco cosa prescrive il nuovo Decreto Legge
L'annuncio del Premier Conte in diretta tv
venerdì 18 dicembre 2020
21.52
Il Governo ha finalmente deciso, questa volta con un Decreto Legge: dal 24 dicembre al 6 gennaio in tutta Italia sarà zona rossa durante i giorni di festa e arancione nei feriali. A Natale e a Capodanno, quindi, saranno chiusi i ristoranti e i bar e sono sconsigliati i pranzi in famiglia, anche se ci sono alcune deroghe.
«Quando siamo partiti col metodo a zone - sottolinea il Premier Giuseppe Conte - eravamo con un Rt a 1,7 ora lo abbiamo portato a 0,8. La situazione però resta difficile, non solo in Italia ma in tutta Europa. Il virus continua a circolare, si lascia piegare ma non sconfiggere. E c'è forte preoccupazione che durante il periodo natalizio si rischi una impennata. Dobbiamo intervenire, la decisione è sofferta ma dobbiamo rafforzare le misure per cautelarci in vista delle ripresa a gennaio».
Dal 21 dicembre al 6 gennaio sarà dunque vietato lo spostamento tra Regioni, nei giorni 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020, e nei giorni 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio, in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla zona rossa. Si esce solo per ragioni di lavoro, necessità e salute, ma si potrà ricevere due persone non conviventi dalle 5 alle 22, e queste persone potranno portare con sé minori di 14 anni o persone con disabilità o non autosufficenti.
Chiusi negozi, bar, ristoranti, centri estetici, mentre restano aperti alimentari, farmacie, parrucchieri e barbieri, chiese e luoghi di culto fino alle 22 e negozi di beni di prima necessità. Consentita attività sportiva all'aperto.
Invece, nei giorni feriali 28, 29 e 30 dicembre 2020, e nel giorno 4 gennaio 2021, in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla zona arancione, ma sarà possibile lo spostamento da un comune all'altro, dalle 5 alle 22 senza autocertificazione, se la popolazione non supera i 5 mila abitanti e se la località dove ci si vuole recare non è lontana più di 30 chilometri. Resta vietato in ogni caso uscire dal proprio comune se ci si vuole recare nel capoluogo di provincia. Aperti i negozi fino alle 21, ma chiusi bar e ristoranti tranne che per l'asporto ed il domicilio, con divieto di consumazione nei loro paraggi.
«Comprendiamo le difficoltà economiche e l'ulteriore sacrificio che chiediamo - aggiunge Conte - siamo al fianco delle attività coinvolte dalle restrizioni e per questo abbiamo pensato a nuovi aiuti economici da erogare in modo veloce. Disponiamo un immediato ristoro in favore di ristoranti e bar che riceveranno il 100% di quanto già ricevuto sulla base del decreto rilancio, mentre le altre attività avranno misure ad hoc a gennaio».
«Abbiamo davanti la fine di questo incubo in quanto ci avviamo all'inizio della campagna vaccinale il 27 dicembre, ovviamente dovremo attendere i primi mesi dell'anno. Ma dobbiamo trovare la forza di chiudere questo brutto capitolo insieme, e non abbassare la soglia di attenzione», conclude Conte.
«Quando siamo partiti col metodo a zone - sottolinea il Premier Giuseppe Conte - eravamo con un Rt a 1,7 ora lo abbiamo portato a 0,8. La situazione però resta difficile, non solo in Italia ma in tutta Europa. Il virus continua a circolare, si lascia piegare ma non sconfiggere. E c'è forte preoccupazione che durante il periodo natalizio si rischi una impennata. Dobbiamo intervenire, la decisione è sofferta ma dobbiamo rafforzare le misure per cautelarci in vista delle ripresa a gennaio».
Dal 21 dicembre al 6 gennaio sarà dunque vietato lo spostamento tra Regioni, nei giorni 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020, e nei giorni 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio, in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla zona rossa. Si esce solo per ragioni di lavoro, necessità e salute, ma si potrà ricevere due persone non conviventi dalle 5 alle 22, e queste persone potranno portare con sé minori di 14 anni o persone con disabilità o non autosufficenti.
Chiusi negozi, bar, ristoranti, centri estetici, mentre restano aperti alimentari, farmacie, parrucchieri e barbieri, chiese e luoghi di culto fino alle 22 e negozi di beni di prima necessità. Consentita attività sportiva all'aperto.
Invece, nei giorni feriali 28, 29 e 30 dicembre 2020, e nel giorno 4 gennaio 2021, in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla zona arancione, ma sarà possibile lo spostamento da un comune all'altro, dalle 5 alle 22 senza autocertificazione, se la popolazione non supera i 5 mila abitanti e se la località dove ci si vuole recare non è lontana più di 30 chilometri. Resta vietato in ogni caso uscire dal proprio comune se ci si vuole recare nel capoluogo di provincia. Aperti i negozi fino alle 21, ma chiusi bar e ristoranti tranne che per l'asporto ed il domicilio, con divieto di consumazione nei loro paraggi.
«Comprendiamo le difficoltà economiche e l'ulteriore sacrificio che chiediamo - aggiunge Conte - siamo al fianco delle attività coinvolte dalle restrizioni e per questo abbiamo pensato a nuovi aiuti economici da erogare in modo veloce. Disponiamo un immediato ristoro in favore di ristoranti e bar che riceveranno il 100% di quanto già ricevuto sulla base del decreto rilancio, mentre le altre attività avranno misure ad hoc a gennaio».
«Abbiamo davanti la fine di questo incubo in quanto ci avviamo all'inizio della campagna vaccinale il 27 dicembre, ovviamente dovremo attendere i primi mesi dell'anno. Ma dobbiamo trovare la forza di chiudere questo brutto capitolo insieme, e non abbassare la soglia di attenzione», conclude Conte.