"Giovinazzo weed": su Instagram le premesse alle scritte sui muri nel borgo antico?
I due minorenni individuati sono stati denunciati da un testimone
mercoledì 20 febbraio 2019
8.33
Le scritte sui muri del borgo antico sono state fatte da minori. Certamente quelle in vico Arco Cattese.
A confermarcelo non solo l'Amministrazione comunale, ma anche la persona che ha denunciato l'accaduto, sorprendendo due quattordicenni con lo spray. Ancora non è invece certo se siano stati loro a imbrattare anche il retro dello splendido Palazzo Vescovile e i Carabinieri della locale Sezione stanno setacciando le telecamere del borgo antico per dipanare la matassa, con molta discrezione e professionalità come è giusto sia in casi in cui sono coinvolti giovanissimi.
Il frame di due ragazzini sulla passerella di Levante, diffuso nelle scorse ore anche dall'Amministrazione e di cui via abbiamo dato conto nella giornata di lunedì, sembra essere un indizio. Un indizio, appunto, non una prova. Di fatto c'è solo che ci sono quasi una quindicina di telecamere nella città vecchia e gli inquirenti sanno dove guardare.
Il Sindaco, Tommaso Depalma, aveva fatto appello affinché i colpevoli si autodenunciassero evitando loro una denuncia da parte della pubblica amministrazione, ma non ci sono ancora novità rilevanti da questo punto di vista.
Intanto ci è stata segnalata una pagina di Instagram chiamata "Giovinazzo weed" (il termine con cui nel gergo inglese è indicata la cannabis e alcune droghe da essa derivate) dietro cui, secondo una nostra mini-inchiesta, ci sarebbe una comunità composta quasi totalmente da minorenni. Un gruppo virtuale,sebbene non esattamente tra i più attivi, che poi si sarebbe invece materialmente riunito in alcune zone della città, tra cui anche il retro di Palazzo Vescovile. Anche in questo caso, l'inchiesta giornalistica si ferma qui e cede il passo a quella autentica, l'unica utile, quella dei Carabinieri.
Tutto da verificare, tutto al vaglio delle forze dell'ordine, quindi, che continuano il loro lavoro alla ricerca di spunti per poter stabilire se i due minorenni di vico Arco Cattese abbiano "complici" e se la mano sia la stessa di Palazzo Vescovile. Ed a proposito del bell'immobile del XVI secolo, sarà la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Bari a decidere il tipo di intervento di ripulitura e le tempistiche per effettuarlo poiché si tratta di bene vincolato.
Nello scatto in home e poi sotto l'articolo due scritte comparse l'una dietro Palazzo Vescovile, che riporta la dicitura "Giovinazzo weed", l'altra in vico Cattese.
A confermarcelo non solo l'Amministrazione comunale, ma anche la persona che ha denunciato l'accaduto, sorprendendo due quattordicenni con lo spray. Ancora non è invece certo se siano stati loro a imbrattare anche il retro dello splendido Palazzo Vescovile e i Carabinieri della locale Sezione stanno setacciando le telecamere del borgo antico per dipanare la matassa, con molta discrezione e professionalità come è giusto sia in casi in cui sono coinvolti giovanissimi.
Il frame di due ragazzini sulla passerella di Levante, diffuso nelle scorse ore anche dall'Amministrazione e di cui via abbiamo dato conto nella giornata di lunedì, sembra essere un indizio. Un indizio, appunto, non una prova. Di fatto c'è solo che ci sono quasi una quindicina di telecamere nella città vecchia e gli inquirenti sanno dove guardare.
Il Sindaco, Tommaso Depalma, aveva fatto appello affinché i colpevoli si autodenunciassero evitando loro una denuncia da parte della pubblica amministrazione, ma non ci sono ancora novità rilevanti da questo punto di vista.
Intanto ci è stata segnalata una pagina di Instagram chiamata "Giovinazzo weed" (il termine con cui nel gergo inglese è indicata la cannabis e alcune droghe da essa derivate) dietro cui, secondo una nostra mini-inchiesta, ci sarebbe una comunità composta quasi totalmente da minorenni. Un gruppo virtuale,sebbene non esattamente tra i più attivi, che poi si sarebbe invece materialmente riunito in alcune zone della città, tra cui anche il retro di Palazzo Vescovile. Anche in questo caso, l'inchiesta giornalistica si ferma qui e cede il passo a quella autentica, l'unica utile, quella dei Carabinieri.
Tutto da verificare, tutto al vaglio delle forze dell'ordine, quindi, che continuano il loro lavoro alla ricerca di spunti per poter stabilire se i due minorenni di vico Arco Cattese abbiano "complici" e se la mano sia la stessa di Palazzo Vescovile. Ed a proposito del bell'immobile del XVI secolo, sarà la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Bari a decidere il tipo di intervento di ripulitura e le tempistiche per effettuarlo poiché si tratta di bene vincolato.
Nello scatto in home e poi sotto l'articolo due scritte comparse l'una dietro Palazzo Vescovile, che riporta la dicitura "Giovinazzo weed", l'altra in vico Cattese.