Giovinazzo Teatro, calato il sipario
La quindicesima rassegna si è chiusa con un insolito spettacolo musicale
lunedì 8 settembre 2014
18.26
Se il teatro rappresenta situazioni apparentemente lontane e invita lo spettatore ad immedesimarsi, lo può fare anche la musica. Per questo si è deciso di sperimentare e di introdurre un concerto nel cartellone di «Giovinazzo Teatro», rassegna nazionale organizzata dal «Gruppo Teatro Moduloesse» con la preziosa collaborazione della Federazione Italiana Teatro Amatoriale.
Sul palco, allestito nell'atrio della scuola San Giovanni Bosco, Davide Geddo e la sua band. Il cantautore di Albenga, figlio della grande scuola dei cantautori liguri ma anche del nostro tempo, ha presentato il suo secondo album dal titolo «Non sono mai stato qui». Voce graffiante, chitarra in mano, una cravatta e un cappello indossati tra una nuvola di fumo e le luci soffuse, Geddo ha raccontato storie d'amore. Le storie serene, quelle complicate, quelle malinconiche, ora pensate e sussurrate e ora urlate per la rabbia o per la gioia. Difficile assegnare uno stile musicale o trovare una somiglianza coi mostri sacri di una terra distante mille chilometri ma per una sera avvicinata alla nostra grazie all'arte e grazie alla passione della «Fita», che cura la selezione degli spettacoli.
A ricordarlo è stato Franco Martini, felice per il sostegno della nostra neonata testata all'iniziativa, e soddisfatto per la varietà delle proposte evidentemente apprezzata dal pubblico di tutte le età accorso nelle sei serate. Per questo «amore per il teatro» riscontrato, l'assessore Enzo Posca ha parlato dell'esigenza di avere un contenitore culturale anche per l'inverno, facendo così eco a Martini che aveva accennato alla speranza di arrivare presto a una riapertura del Cineteatro Ulisse. Con questa speranza di «non rivedersi l'anno prossimo, ma prima» è calato il sipario sulla quindicesima edizione della rassegna, per la prima volta teatrale e non solo.
Sul palco, allestito nell'atrio della scuola San Giovanni Bosco, Davide Geddo e la sua band. Il cantautore di Albenga, figlio della grande scuola dei cantautori liguri ma anche del nostro tempo, ha presentato il suo secondo album dal titolo «Non sono mai stato qui». Voce graffiante, chitarra in mano, una cravatta e un cappello indossati tra una nuvola di fumo e le luci soffuse, Geddo ha raccontato storie d'amore. Le storie serene, quelle complicate, quelle malinconiche, ora pensate e sussurrate e ora urlate per la rabbia o per la gioia. Difficile assegnare uno stile musicale o trovare una somiglianza coi mostri sacri di una terra distante mille chilometri ma per una sera avvicinata alla nostra grazie all'arte e grazie alla passione della «Fita», che cura la selezione degli spettacoli.
A ricordarlo è stato Franco Martini, felice per il sostegno della nostra neonata testata all'iniziativa, e soddisfatto per la varietà delle proposte evidentemente apprezzata dal pubblico di tutte le età accorso nelle sei serate. Per questo «amore per il teatro» riscontrato, l'assessore Enzo Posca ha parlato dell'esigenza di avere un contenitore culturale anche per l'inverno, facendo così eco a Martini che aveva accennato alla speranza di arrivare presto a una riapertura del Cineteatro Ulisse. Con questa speranza di «non rivedersi l'anno prossimo, ma prima» è calato il sipario sulla quindicesima edizione della rassegna, per la prima volta teatrale e non solo.