Giovinazzo Rock Festival, ritorno alle origini
In archivio l’edizione numero 21. Dada’ e Synthomatics convincono il pubblico di piazza San Salvatore
lunedì 4 settembre 2023
Il cuore del Giovinazzo Rock Festival continua a battere forte. Dopo i difficili anni della pandemia l'Arci Tressett ha rimesso in piedi la kermesse musicale, che quest'anno ha tagliato il traguardo delle 21 edizioni.
Dopo la tappa di Molfetta dello scorso 29 agosto, dedicata al rock con le esibizioni dei romani Dellarabbia e dei pugliesi Whattafuck!?, ieri sera è toccato di nuovo a Giovinazzo. Sul palcoscenico di piazza San Salvatore, location molto apprezzata dagli artisti, sabato 2 settembre spazio alle sonorità urban contemporanee ed accattivanti della campana Dadà e del collettivo murgiano Synthomatics.
Buona la risposta del pubblico: nel corso della serata si sono alternate diverse generazioni, dai ragazzi, alle famiglie con bambini; evidentemente la proposta degli organizzatori ha saputo tenere tutti insieme. Chiaramente, trattandosi di un'edizione di ripartenza, non era pensabile fare i numeri degli anni d'oro, ma la gente ha risposto bene.
«È stato molto bello tornare in città dopo diversi anni, nel centro storico dove si sono tenute alcune tra le primissime edizioni del festival - è il commento degli organizzatori -. Si è trattato un ritorno alle origini che ci ha fatto molto piacere. È stato bello vedere alcune facce amiche che nel corso degli anni hanno dato una mano al festival: ritrovarsi tutte insieme fa ben sperare nel futuro. Il festival a Giovinazzo ha ancora tanto da dire, un grazie ha chi ha collaborato all'edizione e ha voluto ascoltarci nuovamente». Appuntamento al 2024. Lunga vita al Giovinazzo Rock Festival.
Dopo la tappa di Molfetta dello scorso 29 agosto, dedicata al rock con le esibizioni dei romani Dellarabbia e dei pugliesi Whattafuck!?, ieri sera è toccato di nuovo a Giovinazzo. Sul palcoscenico di piazza San Salvatore, location molto apprezzata dagli artisti, sabato 2 settembre spazio alle sonorità urban contemporanee ed accattivanti della campana Dadà e del collettivo murgiano Synthomatics.
Buona la risposta del pubblico: nel corso della serata si sono alternate diverse generazioni, dai ragazzi, alle famiglie con bambini; evidentemente la proposta degli organizzatori ha saputo tenere tutti insieme. Chiaramente, trattandosi di un'edizione di ripartenza, non era pensabile fare i numeri degli anni d'oro, ma la gente ha risposto bene.
«È stato molto bello tornare in città dopo diversi anni, nel centro storico dove si sono tenute alcune tra le primissime edizioni del festival - è il commento degli organizzatori -. Si è trattato un ritorno alle origini che ci ha fatto molto piacere. È stato bello vedere alcune facce amiche che nel corso degli anni hanno dato una mano al festival: ritrovarsi tutte insieme fa ben sperare nel futuro. Il festival a Giovinazzo ha ancora tanto da dire, un grazie ha chi ha collaborato all'edizione e ha voluto ascoltarci nuovamente». Appuntamento al 2024. Lunga vita al Giovinazzo Rock Festival.