Giovinazzo ricorda la Shoah

Gli appuntamenti domani, dopodomani ed il 2 febbraio

mercoledì 27 gennaio 2016
A cura di Gabriella Serrone
Settantuno anni fa, i soldati dell'Armata Rossa entravano nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau e liberavano i prigionieri sopravvissuti deportati. Settantuno anni fa, abbattendo i cancelli di quel lager, veniva fatta conoscere al mondo una delle più grandi tragedie della storia dell'umanità: lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti, oggi conosciuta come Olocausto o Shoah.

Per non dimenticare, da ormai sedici anni, l'Italia dedica la giornata del 27 gennaio alla memoria dell'eccidio nazista con una serie di manifestazioni, incontri e testimonianze, con l'obiettivo di far conoscere quei tragici eventi e sensibilizzare le giovani generazioni. Giovinazzo non si sottrae a questo dovere morale e propone tre incontri, fortemente voluti dall'Assessorato alla Pubblica Istruzione e dall'Assessorato alla Cultura, guidati da Michele Sollecito e Marianna Paladino.

Il primo degli appuntamenti si terrà domani, alle ore 18.00, presso la Sala San Felice, dove Diego de Ceglia proporrà un excursus storico sul tema "La presenza di ebrei e cristiani novelli a Giovinazzo nei secoli XV e XVI". Mentre, il giorno successivo, venerdì 29, nello stesso luogo, verrà presentato il libro "La Shoah spiegata ai ragazzi" a cui parteciperà anche l'autrice Francesca Romana Recchia Luciani.

L'ultimo appuntamento, fissato per martedì 2 febbraio, alle ore 18.00, nel più grande Auditorium "don Tonino Bello" della Parrocchia Immacolata, vedrà impegnati i ragazzi della Scuola secondaria di I° grado "M. Buonarroti", nella conclusione di un percorso formativo che ha voluto focalizzare la sua attenzione sulla vita nei campi di concentramento. «Tra i deportati - si legge nel comunicato ufficiale dell'Associazione "Tracce" che curerà la serata - ci furono insigni, meno noti e sconosciuti musicisti, compositori di cui, grazie alle testimonianze di alcuni sopravvissuti, si è venuti a conoscenza. Così come si è appreso dell'esistenza di brani musicali che, sia scritti spontaneamente che su ordine dei comandanti dei campi, furono creati in quegli anni di orrore. Sono circa cinquemila le musiche nate nei campi di concentramento nazista finora catalogate. La musica ha avuto un importante ruolo nella vita dei deportati: una via di fuga temporanea dagli orrori e dall'incubo della realtà che li circondava».

Nel corso della serata, moderata da Ileana Spezzacatena, Presidentessa dell'Associazione "Tracce", si susseguiranno gli interventi di Tommaso Depalma, Sindaco di Giovinazzo, di Francesca Pietroforte, Consigliere delegato ai beni culturali della Città Metropolitana di Bari, dell'Assessore alla cultura del Comune di Giovinazzo, Marianna Paladino, e di Michele Bonasia, Dirigente scolastico del 1° Istituto Comprensivo "Buonarroti-San Giovanni Bosco". Momento conclusivo e forse centrale quello dedicato al ricordo di Enrico Modigliani, Presidente dell'Associazione "Progetto Memoria", il quale, attraverso il racconto della sua terribile esperienza personale, racconterà come si sia arrivati alle leggi razziali ed al successivo dramma della Shoah.

Seguirà l'intervento di Raffaele Pellegrino, ricercatore storico (IPSAIC) e Filosofo della musica, curatore e traduttore (insieme a Francesca R. Recchia Luciani) de "La musica a Terezín 1941-1945" di Joža Karas, che illustrerà i significati assunti dalla musica all'interno dei campi di sterminio. Chiusura affidata prima agli interventi dei docenti Antonio D'Ambrogio, Lorenza Persia, Anna de Ceglia ed Anna Catino, che dirigerà gli alunni dell'istituto scolastico giovinazzese, accompagnati da Valeria Scivetti al pianoforte, Lucia Geusa e Rossella Polacco ai violini e Daniela Ippolito all'arpa.

Incontri diversi, ma tutti di grande interesse, che torneranno su una pagina dolorosissima della storia mondiale, che, visti gli eccidi che si continuano a perpetrare in ogni parte del globo terrestre, sembra purtroppo aver insegnato poco.