Giovinazzo non dimentica i martiri delle Foibe
Il 13 febbraio due incontri nelle scuole
venerdì 10 febbraio 2017
Due incontri per celebrare il "Giorno del Ricordo", solennità nazionale istituita con la legge 30 marzo 2004 e che cade ogni anno il 10 febbraio. Si ricordano così le vittime istriano-giuliano-dalmate trucidate o infobate (dal termine foibe, cavità carsiche del suolo di quelle terre) dall'8 settembre 1943 fino al 10 febbraio del 1947.
Giovinazzo non dimentica e lo fa nel migliore dei modi, andando nelle scuole a raccontare questa tragedia per decenni taciuta con la complicità del potere politici e di alcuni partiti.
Il 13 febbraio, l'Assessorato comunale alla Cultura ha previsto due appuntamenti con il prof. Giuseppe Dicuonzo Sansa, Vicepresidente nazionale dell'associazione di esuli istriani "Famiglia Dignanese", esule a soli 3 anni, scacciato con la sua famiglia dalla violenza dei comunisti titini e costretto, suo malgrado, ad essere tra i 300.000 profughi che scapparono da quelle terre ad est e giunsero in diverse regioni della penisola.
Si inizierà alle ore 9.00, presso la Scuola Secondaria di primo grado "Guglielmo Marconi", per poi proseguire alle 11.00 alla Primaria "San Giovanni Bosco". Nel corso dei due incontri sarà anche proiettato un documentario che riassume questa drammatica pagina di storia, ampiamente e volutamente dimenticata, in cui persero la vita comuni cittadini solo perché erano italiani. Tra loro donne, sacerdoti, ex fascisti, partigiani bianchi e socialisti in un numero ancora oggi sconosciuto, ma compreso tra le 5.000 e le 10.000 unità. Un capitolo nerissimo dell'era repubblicana, in cui si è troppo a lungo celata una verità scomoda per tanti.
Per i saluti istituzionali ci sarà il primo cittadino, Tommaso Depalma, mentre ad introdurre i lavori ci penserà Marianna Paladino, Assessore alla Cultura, che ha così commentato la decisione di riproporre per il quinto anno consecutivo questo appuntamento: «Anche quest'anno abbiamo voluto ricordare le vittime delle foibe - ha detto -. Ma, per essere ancora più incisivi, abbiamo scelto di portare l'iniziativa direttamente nelle scuole di Giovinazzo, consapevoli di quanto sia importante promuovere in questi luoghi di formazione la conoscenza diretta della storia. E lo facciamo con una testimonianza forte - ha proseguito -, che siamo certi contribuirà a sviluppare nei ragazzi la consapevolezza di questi drammatici avvenimenti. D'altronde - ha concluso -, lo stretto rapporto di collaborazione e di condivisione di intenti registrato ancora una volta con i dirigenti scolastici, conferma la grande e proficua sinergia tra istituzioni, cultura e mondo dell'istruzione pubblica».
Giovinazzo non dimentica e lo fa nel migliore dei modi, andando nelle scuole a raccontare questa tragedia per decenni taciuta con la complicità del potere politici e di alcuni partiti.
Il 13 febbraio, l'Assessorato comunale alla Cultura ha previsto due appuntamenti con il prof. Giuseppe Dicuonzo Sansa, Vicepresidente nazionale dell'associazione di esuli istriani "Famiglia Dignanese", esule a soli 3 anni, scacciato con la sua famiglia dalla violenza dei comunisti titini e costretto, suo malgrado, ad essere tra i 300.000 profughi che scapparono da quelle terre ad est e giunsero in diverse regioni della penisola.
Si inizierà alle ore 9.00, presso la Scuola Secondaria di primo grado "Guglielmo Marconi", per poi proseguire alle 11.00 alla Primaria "San Giovanni Bosco". Nel corso dei due incontri sarà anche proiettato un documentario che riassume questa drammatica pagina di storia, ampiamente e volutamente dimenticata, in cui persero la vita comuni cittadini solo perché erano italiani. Tra loro donne, sacerdoti, ex fascisti, partigiani bianchi e socialisti in un numero ancora oggi sconosciuto, ma compreso tra le 5.000 e le 10.000 unità. Un capitolo nerissimo dell'era repubblicana, in cui si è troppo a lungo celata una verità scomoda per tanti.
Per i saluti istituzionali ci sarà il primo cittadino, Tommaso Depalma, mentre ad introdurre i lavori ci penserà Marianna Paladino, Assessore alla Cultura, che ha così commentato la decisione di riproporre per il quinto anno consecutivo questo appuntamento: «Anche quest'anno abbiamo voluto ricordare le vittime delle foibe - ha detto -. Ma, per essere ancora più incisivi, abbiamo scelto di portare l'iniziativa direttamente nelle scuole di Giovinazzo, consapevoli di quanto sia importante promuovere in questi luoghi di formazione la conoscenza diretta della storia. E lo facciamo con una testimonianza forte - ha proseguito -, che siamo certi contribuirà a sviluppare nei ragazzi la consapevolezza di questi drammatici avvenimenti. D'altronde - ha concluso -, lo stretto rapporto di collaborazione e di condivisione di intenti registrato ancora una volta con i dirigenti scolastici, conferma la grande e proficua sinergia tra istituzioni, cultura e mondo dell'istruzione pubblica».