Giovinazzo in festa per San Biagio: programma
Il 3 febbraio la tradizionale benedizione della gola, dei pani e dei taralli
venerdì 2 febbraio 2024
10.45
La festività liturgica in onore di San Biagio è un appuntamento molto sentito dalla comunità giovinazzese perché unisce fede e tradizioni legate al passato. In occasione della giornata di preghiera che ricorre il 3 febbraio, in memoria di San Biagio di Sebaste, l'Arciconfraternita di Maria SS del Carmine di Giovinazzo ha organizzato un fitto programma di eventi liturgici.
L'Arciconfraternita custodisce nella chiesa Maria SS. del Carmine, situata in Via Cattedrale, il quadro raffigurante il martirio del santo, opera pittorica splendida del XVII secolo di Alonso De Corduba. Le celebrazioni liturgiche saranno officiate però eccezionalmente nella chiesa di San Giovanni Battista, antica e splendida pieve situata in Piazza Benedettine, nel cuore del centro storico.
Il programma
Questo il programma previsto per la giornata di sabato 3 febbraio.
Alle ore 8.30 si svolgerà la recita del S. Rosario seguita alle ore 9.00 dalla celebrazione eucaristica. Nel pomeriggio, alle ore 17.30, si terrà l'Adorazione Eucaristica seguita alle ore 18.30 dalla recita dei Vespri e dalla benedizione eucaristica. Alle ore 19.00 si svolgerà la santa messa. Al termine delle celebrazioni liturgiche, ci sarà il momento dell'atto di affidamento a San Biagio, con la tradizionale Benedizione della gola, dei pani e dei taralli.
L'Arciconfraternita di Maria SS. del Carmine, invita la cittadinanza a prendere parte a questo antichissimo appuntamento giovinazzese e ringrazia tutti coloro che con devozione e spirito di carità provvedono a mantenere viva questa ricorrenza tradizionale in onore di San Biagio, vescovo e martire.
Storia di San Biagio
San Biagio è uno dei quattordici cosiddetti "santi ausiliatori" cioè di quei santi che sono associati alla guarigione di mali particolari; San Biagio è invocato come il protettore della gola. San Biagio è stato medico e vescovo di Sebaste in Armenia, morì martire nel 316 d.C. Il suo culto è molto diffuso nella Chiesa cattolica e in quella ortodossa. San Biagio ha compiuto molti miracoli tra cui l'aver salvato un ragazzo che stava soffocando a causa di una lisca di pesce conficcata nella trachea. Ecco che da allora fu definito protettore della gola, tradizionalmente "benedetta", nel giorno della sua festa, per l'appunto il 3 febbraio, con due candele incrociate. Le sue reliquie sono custodite nella Basilica di Maratea, città di cui è il santo protettore.
L'Arciconfraternita custodisce nella chiesa Maria SS. del Carmine, situata in Via Cattedrale, il quadro raffigurante il martirio del santo, opera pittorica splendida del XVII secolo di Alonso De Corduba. Le celebrazioni liturgiche saranno officiate però eccezionalmente nella chiesa di San Giovanni Battista, antica e splendida pieve situata in Piazza Benedettine, nel cuore del centro storico.
Il programma
Questo il programma previsto per la giornata di sabato 3 febbraio.
Alle ore 8.30 si svolgerà la recita del S. Rosario seguita alle ore 9.00 dalla celebrazione eucaristica. Nel pomeriggio, alle ore 17.30, si terrà l'Adorazione Eucaristica seguita alle ore 18.30 dalla recita dei Vespri e dalla benedizione eucaristica. Alle ore 19.00 si svolgerà la santa messa. Al termine delle celebrazioni liturgiche, ci sarà il momento dell'atto di affidamento a San Biagio, con la tradizionale Benedizione della gola, dei pani e dei taralli.
L'Arciconfraternita di Maria SS. del Carmine, invita la cittadinanza a prendere parte a questo antichissimo appuntamento giovinazzese e ringrazia tutti coloro che con devozione e spirito di carità provvedono a mantenere viva questa ricorrenza tradizionale in onore di San Biagio, vescovo e martire.
Storia di San Biagio
San Biagio è uno dei quattordici cosiddetti "santi ausiliatori" cioè di quei santi che sono associati alla guarigione di mali particolari; San Biagio è invocato come il protettore della gola. San Biagio è stato medico e vescovo di Sebaste in Armenia, morì martire nel 316 d.C. Il suo culto è molto diffuso nella Chiesa cattolica e in quella ortodossa. San Biagio ha compiuto molti miracoli tra cui l'aver salvato un ragazzo che stava soffocando a causa di una lisca di pesce conficcata nella trachea. Ecco che da allora fu definito protettore della gola, tradizionalmente "benedetta", nel giorno della sua festa, per l'appunto il 3 febbraio, con due candele incrociate. Le sue reliquie sono custodite nella Basilica di Maratea, città di cui è il santo protettore.