Giovinazzo in festa per il Beato Nicola Paglia

Fitto il programma liturgico sino alla solennità del 16 febbraio

lunedì 14 febbraio 2022 15.32
A cura di La Redazione
Sono iniziati ieri, domenica 13 febbraio, i festeggiamenti a Giovinazzo in onore del Beato Nicola Paglia.

Fitto il programma di eventi liturgici organizzati dalla parrocchia di San Domenico, guidata da don Pietro Rubini, e dall'Arciconfraternita del SS Rosario in coordinamento con il Terz'Ordine Domenicano, in onore del padre domenicano che ebbe i natali nel borgo antico.

Quest'oggi, 14 febbraio, alle 17.45 ci sarà la recita del Santo Rosario e la seconda giornata del Triduo per il Beato. Alle 18.30 è prevista la santa messa ed a seguire l'adorazione eucaristica comunitaria.

Programma simile domani, martedì 15 febbraio, con Santo Rosario e Triduo ancora alle 17.45, così come la messa delle 18.30. Al termine della celebrazione vespertina, però, vi sarà la Lectio Divina comunitaria.

Il clou dei festeggiamenti, così come accade da alcuni anni per volontà del compianto Monsignor Luigi Martella, ci saranno mercoledì 16 febbraio. Al mattino, alle ore 10.00, vi sarà una messa, mentre al pomeriggio, a partire dalle 18.30 sarà celebrata la messa solenne presieduta dal Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, S.E. Mons. Domenico Cornacchia. Sarà presente tutto il clero cittadino, le autorità civili e militari di Giovinazzo, nonché i rappresentanti delle confraternite e delle associazioni cattoliche della città.

CHI ERA IL BEATO NICOLA PAGLIA
Nato a Giovinazzo, in provincia di Bari nel 1197, Niccolò Paglia ricevette a Bologna, dove si era recato per gli studi universitari, l'Abito Domenicano dalle mani del Patriarca Domenico, che successivamente lo ebbe fedele compagno nei suoi viaggi apostolici. Di nobili genitori, fu allevato con molta cura. Quando era ancor fanciullo gli apparve un angelo che gli ordinò di astenersi per sempre dalla carne, perché un giorno sarebbe entrato in un Ordine dove l'astinenza era legge perpetua. Predicò in molte città d'Italia con immenso frutto e la sua ardente parola spesso era confermata da grandi miracoli. Fondò i Conventi di Trani e di Perugia, dove si conserva il suo corpo con molta venerazione. Fu terzo Provinciale della Provincia Romana, che allora si estendeva dalla Toscana alla Sicilia, che resse con forza e soavità per ben due mandati, si da rendere gradito ogni suo comando. Esortando un giorno i suoi religiosi alla vicendevole carità, confidò loro che gli era apparso, per chiedergli perdono, un religioso morto da poco, il quale gli era stato causa di non lievi dispiaceri. Avendolo esortato a chiedere perdono a Dio e non a lui, il colpevole gli aveva risposto che il Signore esigeva da lui questa soddisfazione per usargli misericordia: "Vedi Fra Niccolò quanto sia grave e pericoloso offendere il prossimo, e quanto più il non placarlo dopo averlo offeso". Da Papa Gregorio IX ebbe l'incarico di visitare alcuni monasteri e di predicare la Crociata contro i Saraceni. Dopo lunghi anni di apostoliche fatiche si ritirò nel convento di Perugia. Qui gli apparve Fra' Raone Romano, caro amico dei suoi più bei giorni di vita religiosa, il quale gli annunziò, da parte della Madonna, la sua vicina morte, che avvenne nel 1256, e che fu santa come tutta la sua vita. Papa Leone XII il 26 marzo 1828 ha confermato il culto.