Giovinazzo città aperta

Ieri sera la prima delle due Giornate del rifugiato con il dono della Costituzione ai "nuovi" italiani

mercoledì 20 giugno 2018 09.35
A cura di Gabriella Serrone
Essere italiani: quel senso di profonda appartenenza che va oltre il colore della pelle e si dimostra amando ed onorando ogni giorno quel Paese in cui si è scelto di vivere, l'Italia.

Ieri sera Giovinazzo, nella prima delle due serate di celebrazione della Giornata mondiale del rifugiato, si è fatta portavoce di questo concetto, superando la retorica e dimostrando con gesti significativi che l'accoglienza e l'integrazione sono le due carte vincenti di una società che vuol dirsi civile.

La Sala Marano dell'Istituto Vittorio Emanuele II ha accolto "La festa del 10…", dove quel numero è un chiaro riferimento all'articolo 10 della Costituzione italiana, che sancisce il diritto d'asilo sul territorio italiano per chi vive una condizione di oppressione nel proprio Paese di origine. Un momento di riflessione sentita, che ha permesso di aprire anche qualche piccola parentesi sulla stretta attualità e sulla direzione presa di recente dalla politica nazionale, ma anche di forte condivisione, culminato con la consegna da parte del Sindaco Tommaso Depalma, di una copia della Costituzione a coloro che non hanno la cittadinanza italiana. Tra loro i migranti del progetto SPRAR "I Care. L'accoglienza mi sta a cuore" ed i bambini delle famiglie di stranieri arrivati in Italia e residenti a Giovinazzo.

«Il nostro è certamente un gesto simbolico – ha dichiarato Michele Sollecito, Assessore alle Politiche Sociali, che ha lavorato in perfetta sinergia con l'Arci di Bari per l'attuazione dello SPRAR – ma consegnare questo testo, considerato da molti come il più bello al mondo, vuole essere anche un dono, un auspicio che si possa modificare presto la legge in vigore ed un senso di orgoglio, perché è stata l'ANCI, l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, ad avere l'intuizione di promuovere accoglienza ed integrazione attraverso il progetto SPRAR».

Una dichiarazione quella di Sollecito supportata dall'intervento di Luca Basso, Presidente del circolo Arci Bari, che rivolgendosi alla platea di stranieri presenti ha affermato: «Tenete la Costituzione sempre con voi, insieme al vostro permesso di soggiorno, alla vostra carta d'identità, al vostro passaporto. Finché la terrete con voi, non ci sarà mai nessuno che potrà cacciarvi da questa terra».

Ultimo ad intervenire Tommaso Depalma, che ha sottolineato il ruolo pionieristico di Giovinazzo negli ultimi anni, essendo tra le prime dieci città ad accogliere richiedenti asilo e ad integrarli nella realtà cittadina, ed ha poi chiosato: «Non esiste colore della pelle o lingua che possa dividerci: il cielo che è sopra di noi è unico».

A creare ulteriormente il clima di festa ci hanno pensato le canzoni interpretate da alcuni dei ragazzi del progetto SPRAR ed il rinfresco finale a cura di Ethnic Cook.

Stasera la seconda ed ultima serata di celebrazione della Giornata del rifugiato, che viene ricorre ogni 20 giugno. Nel corso della tavola rotonda dal titolo "Razzismo: il virus e vaccini" interverranno, alle ore 19.00 in Sala San Felice, Paola Andrisani, coautrice del Libro bianco sul razzismo, Angelo Romano, antropologo e redattore di Valigiablu.it, Marina Angiuli, gruppo lavoro rifugiati e Luca Basso.
Giovinazzo Città aperta © Gabriella Serrone e Arcangelo Minenna
Giovinazzo Città aperta © Gabriella Serrone e Arcangelo Minenna
Giovinazzo Città aperta © Gabriella Serrone e Arcangelo Minenna
Giovinazzo Città aperta © Gabriella Serrone e Arcangelo Minenna
Giovinazzo Città aperta © Gabriella Serrone e Arcangelo Minenna
Giovinazzo Città aperta © Gabriella Serrone e Arcangelo Minenna
Giovinazzo Città aperta © Gabriella Serrone e Arcangelo Minenna
Giovinazzo Città aperta © Gabriella Serrone e Arcangelo Minenna
Giovinazzo Città aperta © Gabriella Serrone e Arcangelo Minenna
Giovinazzo Città aperta © Gabriella Serrone e Arcangelo Minenna
Giovinazzo Città aperta © Gabriella Serrone e Arcangelo Minenna