Gioco d’azzardo patologico, arriva la nota dell’assessore Sollecito
Defiscalizzazione del 50% per gli esercizi che si libereranno delle macchinette
mercoledì 10 settembre 2014
07.30
È stato il Consiglio di Stato a tracciare la via. Il massimo organo in materia di giustizia amministrativa, con sentenza n. 2133 del 2014, ha rafforzato il ruolo dei Comuni nel contrasto al gioco d'azzardo patologico, avallando l'operato dell'amministrazione di Lecco, che aveva deciso lo spegnimento delle macchinette mangiasoldi tra la mezzanotte e le dieci di mattina.
In una nota dell'assessore comunale alla Solidarietà Sociale, Michele Sollecito, si sottolinea come «a Giovinazzo, dopo la realizzazione del corso di formazione per gli operatori di settore, prosegue la stretta vigilanza sul fenomeno della ludopatia. Gli organi preposti sono stati prontamente informati, ad esempio, su esercizi probabilmente non in linea con quanto disposto dalla Legge Regionale n. 43 del 13 dicembre 2013, con ulteriori verifiche in corso. Inoltre – prosegue la nota - con l'approvazione del Bilancio di previsione 2014, lo scorso 7 agosto è stata introdotta la defiscalizzazione del 50% della "Tari" per tutte le attività che smantellino slot machines e video lottery dai loro locali. Si tratta di una misura già approvata da altri Comuni e che tende ad incentivare gli esercenti a liberarsi di queste macchinette "succhiasoldi" e che in realtà si dimostrano ancora più avide perché risucchiano anche la dignità delle persone nella loro speranza di riscatto e nel loro ultimo auspicio di poter guadagnare col lavoro onesto la propria giornata».
Che di vero e proprio allarme sociale si tratti, se ne ha conferma visto anche l'appoggio incondizionato dato al progetto dall'associazionismo ecclesiale che, si legge ancora nella nota, «da tempo sul territorio sta agendo per sensibilizzare dal basso la popolazione contro i rischi della spirale del gioco d'azzardo patologico». Dopo altre sentenze del Consiglio di Stato, riferite ai casi di Desio, ancora in Lombardia, ed Imola in Emilia Romagna, in cui la giustizia amministrativa ha sostanzialmente seguito la strada della controversia di Lecco, è all'esame delle Commissioni parlamentari Finanze ed Affari Sociali una proposta di legge per cui sono state raccolte a maggio le firme. L'augurio dell'assessore Sollecito è che «questa volta i parlamentari ascoltino la voce dei Sindaci e delle amministrazioni locali non riservando loro l'ennesima beffa. Non basta infatti alzare la guardia contro slot machines e video lottery, il pericolo più perfido – perché strisciante e "privato" – si annida anche nel web e nella possibilità di giocare in rete da casa senza limiti».
In una nota dell'assessore comunale alla Solidarietà Sociale, Michele Sollecito, si sottolinea come «a Giovinazzo, dopo la realizzazione del corso di formazione per gli operatori di settore, prosegue la stretta vigilanza sul fenomeno della ludopatia. Gli organi preposti sono stati prontamente informati, ad esempio, su esercizi probabilmente non in linea con quanto disposto dalla Legge Regionale n. 43 del 13 dicembre 2013, con ulteriori verifiche in corso. Inoltre – prosegue la nota - con l'approvazione del Bilancio di previsione 2014, lo scorso 7 agosto è stata introdotta la defiscalizzazione del 50% della "Tari" per tutte le attività che smantellino slot machines e video lottery dai loro locali. Si tratta di una misura già approvata da altri Comuni e che tende ad incentivare gli esercenti a liberarsi di queste macchinette "succhiasoldi" e che in realtà si dimostrano ancora più avide perché risucchiano anche la dignità delle persone nella loro speranza di riscatto e nel loro ultimo auspicio di poter guadagnare col lavoro onesto la propria giornata».
Che di vero e proprio allarme sociale si tratti, se ne ha conferma visto anche l'appoggio incondizionato dato al progetto dall'associazionismo ecclesiale che, si legge ancora nella nota, «da tempo sul territorio sta agendo per sensibilizzare dal basso la popolazione contro i rischi della spirale del gioco d'azzardo patologico». Dopo altre sentenze del Consiglio di Stato, riferite ai casi di Desio, ancora in Lombardia, ed Imola in Emilia Romagna, in cui la giustizia amministrativa ha sostanzialmente seguito la strada della controversia di Lecco, è all'esame delle Commissioni parlamentari Finanze ed Affari Sociali una proposta di legge per cui sono state raccolte a maggio le firme. L'augurio dell'assessore Sollecito è che «questa volta i parlamentari ascoltino la voce dei Sindaci e delle amministrazioni locali non riservando loro l'ennesima beffa. Non basta infatti alzare la guardia contro slot machines e video lottery, il pericolo più perfido – perché strisciante e "privato" – si annida anche nel web e nella possibilità di giocare in rete da casa senza limiti».