Galizia (M5S) su mafia nigeriana: «Attenzione massima su confini e diritti delle vittime»
La parlamentare di Giovinazzo è intervenuta dopo gli arresti della DDA di Bari
mercoledì 4 dicembre 2019
«La notizia di ieri mattina sull'operazione, stavolta effettuata dalla DDA di Bari, contro la mafia nigeriana, non mi lascia del tutto sorpresa».
Lo dichiara la deputata pentastellata di Giovinazzo, Francesca Galizia, che è entrata nel merito della vicenda dopo i 32 arresti effettuati dalla Direzione Distrettuale Antimafia a Bari nella giornata di ieri, nell'ambito dell'operazione "Drill".
«Da oltre 10 anni - prosegue la portavoce 5 Stelle alla Camera dei Deputati - sul nostro territorio si ripetono fenomeni di criminalità organizzata e non a caso nell'ambito del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di cui suono capogruppo, stiamo lavorando da tempo, portando avanti studi e indagini che ci consentano una migliore gestione e monitoraggio delle problematiche legate nel caso specifico alle vittime della mafia nigeriana, che indubbiamente è ancora poco conosciuta e non può essere per questo utilizzata come strumento di contrapposizione tra bianchi e neri, o come strumento di propaganda politica. Quello compiuto ieri dalle forze dell'ordine - incalza soddisfatta l'Onorevole - è un grosso risultato che dimostra come un fenomeno spesso sommerso e per questo difficilmente controllabile possa essere fermato».
«È opportuno - fa sapere la deputata in piena sintonia con altri parlamentari del Comitato - operare a due velocità, difendendo i nostri confini, che sono anche confini europei, e garantendo i diritti dei migranti più vulnerabili, donne e bambini, che sono le vittime della tratta che questa organizzazione gestisce. È quindi fondamentale non strumentalizzare fatti di questo tipo - evidenzia Galizia - tenendo sempre a mente la condizione di schiavitù in cui spesso sono ridotti alcuni migranti proprio per la violenza inaudita usata dalla mafia nigeriana».
La riflessione finale è realista e cerca di sgomberare il campo da stereotipi e loda il lavoro accurato ed articolato degli inquirenti: «La schiavitù, quella contemporanea - afferma l'On. Galizia -, persiste anche se ha cambiato modalità di messa in atto e per sconfiggerla occorre un lavoro di intelligence come quello realizzato dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari e dalla Squadra mobile di Bari con il supporto della Divisione Interpol del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, ai quali rivolgo tutta la mia stima e ringraziamento per il lodevole lavoro svolto», è stata la sua conclusione.
Lo dichiara la deputata pentastellata di Giovinazzo, Francesca Galizia, che è entrata nel merito della vicenda dopo i 32 arresti effettuati dalla Direzione Distrettuale Antimafia a Bari nella giornata di ieri, nell'ambito dell'operazione "Drill".
«Da oltre 10 anni - prosegue la portavoce 5 Stelle alla Camera dei Deputati - sul nostro territorio si ripetono fenomeni di criminalità organizzata e non a caso nell'ambito del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di cui suono capogruppo, stiamo lavorando da tempo, portando avanti studi e indagini che ci consentano una migliore gestione e monitoraggio delle problematiche legate nel caso specifico alle vittime della mafia nigeriana, che indubbiamente è ancora poco conosciuta e non può essere per questo utilizzata come strumento di contrapposizione tra bianchi e neri, o come strumento di propaganda politica. Quello compiuto ieri dalle forze dell'ordine - incalza soddisfatta l'Onorevole - è un grosso risultato che dimostra come un fenomeno spesso sommerso e per questo difficilmente controllabile possa essere fermato».
«È opportuno - fa sapere la deputata in piena sintonia con altri parlamentari del Comitato - operare a due velocità, difendendo i nostri confini, che sono anche confini europei, e garantendo i diritti dei migranti più vulnerabili, donne e bambini, che sono le vittime della tratta che questa organizzazione gestisce. È quindi fondamentale non strumentalizzare fatti di questo tipo - evidenzia Galizia - tenendo sempre a mente la condizione di schiavitù in cui spesso sono ridotti alcuni migranti proprio per la violenza inaudita usata dalla mafia nigeriana».
La riflessione finale è realista e cerca di sgomberare il campo da stereotipi e loda il lavoro accurato ed articolato degli inquirenti: «La schiavitù, quella contemporanea - afferma l'On. Galizia -, persiste anche se ha cambiato modalità di messa in atto e per sconfiggerla occorre un lavoro di intelligence come quello realizzato dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari e dalla Squadra mobile di Bari con il supporto della Divisione Interpol del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, ai quali rivolgo tutta la mia stima e ringraziamento per il lodevole lavoro svolto», è stata la sua conclusione.