Gabbiano infilzato da un amo, i bagnanti gli salvano la vita
L'animale è stato trovato in località Trincea e soccorso dai volontari del WWF Puglia
lunedì 24 settembre 2018
10.07
Una bella storia d'amore verso gli animali quella scritta, ieri mattina, a Giovinazzo sul lungomare Marina Italiana, in località Trincea. Protagonista, suo malgrado, un gabbiano comune ferito con un amo da pesca conficcato nella gola.
Ad accorgersi dello sfortunato volatile un gruppo di bagnanti che ha prontamente allertato gli agenti della Polizia Locale, giunti sul posto assieme al personale del WWF Puglia. I volontari, diretti da Pasquale Salvemini, hanno prontamente soccorso l'animale, in evidente stato di difficoltà. Dopo averlo recuperato è emersa la presenza di un amo da pesca all'interno della gola ed una intossicazione alimentare.
Probabilmente aveva smesso di nutrirsi da alcuni giorni ed era molto debilitato. Il gabbiano è stato affidato alle cure dei veterinari dell'Osservatorio Faunistico, una struttura tecnica della Regione Puglia, che procederanno, dopo la consueta radiografia, alla rimozione dell'amo e alla completa riabilitazione del volatile. «La problematica degli ami da pesca è evidente dappertutto e questi sono i risultati», dichiarano dal WWF Puglia.
L'obiettivo - grazie anche al tempestivo intervento dei bagnanti che hanno dato un bell'esempio di rispetto per ogni essere vivente - è quello di restituirlo al suo ambiente naturale, appena si sarà ripreso.
Ad accorgersi dello sfortunato volatile un gruppo di bagnanti che ha prontamente allertato gli agenti della Polizia Locale, giunti sul posto assieme al personale del WWF Puglia. I volontari, diretti da Pasquale Salvemini, hanno prontamente soccorso l'animale, in evidente stato di difficoltà. Dopo averlo recuperato è emersa la presenza di un amo da pesca all'interno della gola ed una intossicazione alimentare.
Probabilmente aveva smesso di nutrirsi da alcuni giorni ed era molto debilitato. Il gabbiano è stato affidato alle cure dei veterinari dell'Osservatorio Faunistico, una struttura tecnica della Regione Puglia, che procederanno, dopo la consueta radiografia, alla rimozione dell'amo e alla completa riabilitazione del volatile. «La problematica degli ami da pesca è evidente dappertutto e questi sono i risultati», dichiarano dal WWF Puglia.
L'obiettivo - grazie anche al tempestivo intervento dei bagnanti che hanno dato un bell'esempio di rispetto per ogni essere vivente - è quello di restituirlo al suo ambiente naturale, appena si sarà ripreso.