Furti e rapine a Bari e provincia, chiesti 8 anni per il fratellastro di Cassano
L'uomo è considerato a capo di un'associazione a delinquere specializzata in furti. I colpi avvenuti anche a Giovinazzo
venerdì 21 giugno 2024
11.46
La Procura della Repubblica di Bari ha invocato la condanna a 8 anni di carcere per Giovanni Cassano, 52enne fratellastro dell'ex calciatore Antonio (con cui non ha mai avuto rapporti), considerato a capo di un'associazione a delinquere finalizzata ai furti in abitazione, di auto e rapine. 17 i colpi documentati nelle indagini.
Il pubblico ministero Carla Spagnuolo ha chiesto la condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione anche per il figlio Gennaro (di 31 anni), Michele Sciacqua (48), Dario Novelli (39) e Giuseppe Armenise (48), considerati partecipi dell'associazione. Contestati a vario titolo i reati di ricettazione, falso e violazione della sorveglianza speciale. A Cassano e al suo presunto gruppo sono contestati 17 episodi di furti, tentativi e rapine, reati messi a segno tra Bari e la provincia ed il nord barese.
In alcune occasioni era lo stesso Cassano a travestirsi con una parrucca da donna per non farsi scoprire, in un caso la banda riuscì a rubare 280mila euro da una cassaforte. Ma, tra gli oggetti più rubati, c'erano anche gioielli e orologi di valore per poi essere avviati nei canali di riciclaggio. Per l'accusa, i membri della banda, che aveva al rione San Paolo la sua base logistica, erano soliti seguire le vittime per cercare di coglierne le abitudini, in modo da capire come e quando rubare.
I furti avvenivano generalmente quando le vittime si trovavano fuori casa ma, in un'occasione, gli abitanti di una villa furono bloccati e minacciati per permettere alla banda di completare il colpo. Le indagini sono partite ad ottobre 2020 e sono terminate a novembre 2022. Nel mezzo un'incursione registrata a Giovinazzo.
Il pubblico ministero Carla Spagnuolo ha chiesto la condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione anche per il figlio Gennaro (di 31 anni), Michele Sciacqua (48), Dario Novelli (39) e Giuseppe Armenise (48), considerati partecipi dell'associazione. Contestati a vario titolo i reati di ricettazione, falso e violazione della sorveglianza speciale. A Cassano e al suo presunto gruppo sono contestati 17 episodi di furti, tentativi e rapine, reati messi a segno tra Bari e la provincia ed il nord barese.
In alcune occasioni era lo stesso Cassano a travestirsi con una parrucca da donna per non farsi scoprire, in un caso la banda riuscì a rubare 280mila euro da una cassaforte. Ma, tra gli oggetti più rubati, c'erano anche gioielli e orologi di valore per poi essere avviati nei canali di riciclaggio. Per l'accusa, i membri della banda, che aveva al rione San Paolo la sua base logistica, erano soliti seguire le vittime per cercare di coglierne le abitudini, in modo da capire come e quando rubare.
I furti avvenivano generalmente quando le vittime si trovavano fuori casa ma, in un'occasione, gli abitanti di una villa furono bloccati e minacciati per permettere alla banda di completare il colpo. Le indagini sono partite ad ottobre 2020 e sono terminate a novembre 2022. Nel mezzo un'incursione registrata a Giovinazzo.