Fuochi di Sant'Antonio Abate, PVA: «Cambiano assessori ma la musica è la stessa»
Dura nota del partito di opposizione sulla scarsa trasparenza dell'avviso pubblico per l'assegnazione dell'organizzazione della manifestazione
lunedì 13 gennaio 2025
Fuochi di Sant'Antonio Abate ovvero l'argomento più caldo in gennaio.
Nelle scorse ore è montata la polemica sui termini ristretti per presentare domanda attraverso l'Avviso Pubblico dell'amministrazione. E poi, secondo gli oppositori, vi è stata scarsa trasparenza con una assegnazione che accontenterebbe figure vicinissime alla maggioranza.
Un film già visto in diversi Comuni ed un malcostume reiterato da molti enti locali. Per PVA Giovinazzo non farebbe affatto eccezione e lo scrive - nero su bianco - in una nota apparsa anche sui canali social che vi riproponiamo integralmente:
«Cambiano i nomi degli assessori alla cultura ma la musica che arriva dal Comune è sempre la stessa, ed è sempre stonata!
In un post pubblicato il 21 dicembre scorso PVA aveva denunciato la scarsa trasparenza dell'Avviso pubblico per l'affidamento dell'organizzazione dei fuochi di Sant'Antonio Abate e aveva invitato l'Amministrazione a correggere il tiro.
Richiesta, inutile dirlo, caduta nel vuoto!
Come prevedibile, le Associazioni non hanno risposto all'avviso, sia per i tempi strettissimi a disposizione, sia perché non conoscevano nemmeno il budget disponibile su cui costruire la proposta progettuale.
È pervenuta al Comune (ma guarda il caso!) una sola proposta progettuale adeguatamente articolata. Due altre associazioni si sono limitate a manifestare l'interesse a partecipare, ma senza presentare un progetto, impossibilitate a farlo non conoscendo il budget disponibile.
E così, come facilmente prevedibile, l'incarico ad organizzare la festa del 19 gennaio è stato affidato all'unica proponente magicamente "in regola", la Jobra società cooperativa sociale, per la "modica" cifra di 25.010,00 euro.
Ma cos'è questa Jobra?
Non sarà mica la solita associazione casualmente nata il giorno prima, di gente casualmente vicina alla Amministrazione e che altrettanto casualmente riceve l'affidamento e i soldi dal Comune?
Conosciamo bene il "protocollo" che da 13 anni il sindaco sempre meno ombra Depalma e quello in carica Sollecito adottano per favorire gli amici (vedi le associazioni Aldebaran, POSN Eventi, Culturaly, Chiamata di scena, etc).
E la Jobra?
Ovviamente è una cooperativa nata pochi mesi fa come cooperativa di pulizie (!) che non vanta nel proprio curriculum alcuna esperienza di organizzazione di eventi pubblici (dov'è finita la tanto declamata "storicità" richiamata in bandi simili nel passato?).
Non solo!
Come da collaudato "protocollo" spiccano nella cooperativa esponenti di rilievo delle liste di questa maggioranza in precedenti competizioni elettorali e parenti degli stessi.
Tutto regolare, verrebbe da dire.
Anche con la superassessora Cristina Piscitelli al comando la musica non è cambiata.
È anzi persino più stonata del solito, perché il "protocollo" questa volta ha colpito non solo "i nemici" della Maggioranza, ma anche " gli amici infedeli", quelli non perfettamente allineati.
È il caso della associazione Culturaly che, pur vantando un buon curriculum maturato in diversi eventi cittadini, è stata ugualmente esclusa, pagando così la presenza nella Associazione di molte figure vicine al presidente del consiglio Cervone.
Un triste messaggio di avvertimento da parte della assessora, che certo non le fa onore.»
Nelle scorse ore è montata la polemica sui termini ristretti per presentare domanda attraverso l'Avviso Pubblico dell'amministrazione. E poi, secondo gli oppositori, vi è stata scarsa trasparenza con una assegnazione che accontenterebbe figure vicinissime alla maggioranza.
Un film già visto in diversi Comuni ed un malcostume reiterato da molti enti locali. Per PVA Giovinazzo non farebbe affatto eccezione e lo scrive - nero su bianco - in una nota apparsa anche sui canali social che vi riproponiamo integralmente:
«Cambiano i nomi degli assessori alla cultura ma la musica che arriva dal Comune è sempre la stessa, ed è sempre stonata!
In un post pubblicato il 21 dicembre scorso PVA aveva denunciato la scarsa trasparenza dell'Avviso pubblico per l'affidamento dell'organizzazione dei fuochi di Sant'Antonio Abate e aveva invitato l'Amministrazione a correggere il tiro.
Richiesta, inutile dirlo, caduta nel vuoto!
Come prevedibile, le Associazioni non hanno risposto all'avviso, sia per i tempi strettissimi a disposizione, sia perché non conoscevano nemmeno il budget disponibile su cui costruire la proposta progettuale.
È pervenuta al Comune (ma guarda il caso!) una sola proposta progettuale adeguatamente articolata. Due altre associazioni si sono limitate a manifestare l'interesse a partecipare, ma senza presentare un progetto, impossibilitate a farlo non conoscendo il budget disponibile.
E così, come facilmente prevedibile, l'incarico ad organizzare la festa del 19 gennaio è stato affidato all'unica proponente magicamente "in regola", la Jobra società cooperativa sociale, per la "modica" cifra di 25.010,00 euro.
Ma cos'è questa Jobra?
Non sarà mica la solita associazione casualmente nata il giorno prima, di gente casualmente vicina alla Amministrazione e che altrettanto casualmente riceve l'affidamento e i soldi dal Comune?
Conosciamo bene il "protocollo" che da 13 anni il sindaco sempre meno ombra Depalma e quello in carica Sollecito adottano per favorire gli amici (vedi le associazioni Aldebaran, POSN Eventi, Culturaly, Chiamata di scena, etc).
E la Jobra?
Ovviamente è una cooperativa nata pochi mesi fa come cooperativa di pulizie (!) che non vanta nel proprio curriculum alcuna esperienza di organizzazione di eventi pubblici (dov'è finita la tanto declamata "storicità" richiamata in bandi simili nel passato?).
Non solo!
Come da collaudato "protocollo" spiccano nella cooperativa esponenti di rilievo delle liste di questa maggioranza in precedenti competizioni elettorali e parenti degli stessi.
Tutto regolare, verrebbe da dire.
Anche con la superassessora Cristina Piscitelli al comando la musica non è cambiata.
È anzi persino più stonata del solito, perché il "protocollo" questa volta ha colpito non solo "i nemici" della Maggioranza, ma anche " gli amici infedeli", quelli non perfettamente allineati.
È il caso della associazione Culturaly che, pur vantando un buon curriculum maturato in diversi eventi cittadini, è stata ugualmente esclusa, pagando così la presenza nella Associazione di molte figure vicine al presidente del consiglio Cervone.
Un triste messaggio di avvertimento da parte della assessora, che certo non le fa onore.»