Francesco Saracino racconta la sua idea di PD e della politica

Intervista al Consigliere comunale che siede tra i banchi dell'opposizione

lunedì 5 novembre 2018
A cura di Gianluca Battista
Riprendono le nostre interviste ai Consiglieri comunali. Questa volta siamo tornati nel campo dell'opposizione ed abbiamo scelto un uomo. Si tratta di Francesco Saracino, avvocato, eletto nelle liste del Partito Democratico. Ecco cosa ci ha raccontato.

Consigliere, nel 2017 lei è approdato in Consiglio comunale col PD, ma per entrarvici al ballottaggio ha dovuto sperare che Depalma vincesse su de Gennaro. Cosa è accaduto in quelle due settimane tra primo turno e ballottaggio? Ha appoggiato Depalma, avversario giurato del PD, oppure ha lasciato libertà di voto ai suoi sostenitori?

Guardi, è fatto notorio che l'elettore al ballottaggio, scevro da legami parentali, affettivi, di amicizia e di stima che inevitabilmente direzionano il consenso, vota il Sindaco che più gli "piace". Basti pensare a quanto successo alle amministrative del 2012 in cui il risultato del primo turno è stato poi ribaltato. In ogni caso, se proprio lo vuol sapere, prima del ballottaggio ho pubblicato in merito un post su un social network (facebook). Verificare per credere!

In tanti ritengono lei sia una delle anime più "dialoganti" dell'intero consesso cittadino. Si riconosce in questa definizione? È vero che è lei l'uomo che più avvicina maggioranza ed opposizioni?

"Dialogante" lo sono per carattere; cerco sempre una mediazione, tant'è che sono avvocato-mediatore anche per professione. Questa inclinazione può dare adito a molteplici letture, tutte validissime e fondate...o forse no (sorride, ndr).

Che Partito Democratico si aspetta a livello nazionale e locale dopo l'elezione del nuovo segretario? Cosa spera cambi e cosa vorrebbe restasse intatto?

Innanzitutto, spero vivamente diminuisca il tasso di litigiosità all'interno del Partito ad ogni livello, che tanto ha penalizzato. Mi aspetto, altresì, che si trovi il modo per tornare ad intendersi con le classi sociali che da sempre si sono dimostrate vicine alla sinistra, ma che per svariate ragioni negli ultimi anni si sono allontanate o, peggio, hanno espresso un voto di protesta. Mi piacerebbe che il Partito Democratico, a tutti livelli, continuasse ad esprimere figure di alto profilo e di ottima competenza, capaci di riforme valide, magari, meglio comunicate e spiegate rispetto al recente passato. Si pensi a quanto fatto dal precedente Governo targato PD in favore del mondo della Scuola, il cui consenso è, però, clamorosamente venuto meno. Qualcosa, evidentemente, non ha funzionato nella comunicazione tra le parti.

Nei giorni scorsi a Giovinazzo si è parlato di rigenerazione urbana e di futuro economico della città. Lei che è componente della commissione consiliare che si occupa di questi temi, che visione ha a medio e lungo termine? Quali i passi che l'Amministrazione comunale dovrebbe compiere per giungere ad un completo sviluppo anche in chiave turistica?

Ritengo la rigenerazione urbana di fondamentale importanza. Bisogna, infatti, cambiare modo di pensare! L'urbanistica non può risolversi, sempre e solo, nella edificazione di palazzi sui terreni in periferia a ciò destinati. Capisco i proprietari dei predetti suoli che per anni hanno pagato tasse elevate in ragione della loro natura edificabile, ma occorre prima creare indotto, crescita nell'offerta di opportunità e servizi; la richiesta di nuove abitazioni, ulteriori strutture ricettive etc, sarà poi l'effetto naturale. In tale ottica, vedo di buon grado i progetti relativi ai due resort che pare saranno realizzati sul territorio, tra Giovinazzo e Santo Spirito e tra Giovinazzo e Molfetta. Tali opere, oltre a dare numerose opportunità lavorative ai residenti e non, presumibilmente porteranno anche una maggiore e variegata affluenza turistica. A proposito – colgo l'occasione - credo sia indispensabile adottare misure per migliorare l'accesso al mare, altrimenti di difficile praticabilità, soprattutto per gli stranieri non abituati alla conformazione della nostra costa.

Ci racconta del suo rapporto con i giovani di Nuova Giovinazzo?

È un rapporto nato durante le ultime amministrative e, successivamente, consolidatosi. Mi ha letteralmente stupito il loro entusiasmo nel corso della campagna elettorale, pari in termini di intensità solo alla delusione evidente sui loro volti all'indomani della sconfitta. Si sa, alle sconfitte non ci si abitua mai, a maggior ragione per chi è alle prime esperienze! Con loro, già impegnati socialmente (faccio riferimento alla manifestazione natalizia di raccolta fondi ovvero all'altro evento annuale che vede protagonisti gli amici a quattro zampe), vi sono diversi progetti, anche politici. Sono orgoglioso di poter essere un loro riferimento nella massima assise.

A proposito di Consiglio comunale e della sua carica. Spesso dai banchi dell'opposizione si è gridato alla violazione del regolamento. Che idea si è fatto, lei che è uomo di legge, della gestione della macchina consiliare da parte del Presidente Arbore e dell'intera maggioranza?
Guardi, in ragione della legge elettorale, oramai il ruolo di opposizione si è ridotto a un diritto di tribuna, in quanto è quasi impossibile incidere con i numeri sull'azione amministrativa. Pertanto, è opportuno amplificare il ruolo di controllore del Consigliere, mediante verifica del rispetto di tutte le regole, anche di quelle meno rilevanti. E'questa l'unica cosa che oggi può fare l'opposizione, come di fatto sta proficuamente facendo.

Chiosa con un messaggio alla base del Partito Democratico giovinazzese. Può dir loro ciò che vogliono con uno sguardo rivolto al futuro prossimo…

Più che un messaggio, rivolgo un espresso invito alla partecipazione intesa come ascolto attento, raccolta di informazioni circa la cosa pubblica. Solo attraverso la conoscenza si può discernere ciò che realmente è a favore dei cittadini e ciò che non lo è. Fermarsi e valutare sulla base di soli slogan, molte volte senza significati e contenuti, può essere davvero deleterio. Quanto più si è edotti, tanto più si può esprimere un'opinione e una preferenza consapevoli. Per i cittadini, a mio avviso, l'essere informati è l'unico viatico per spingere chi svolge politica attiva ad assumere un comportamento eticamente corretto.