Francesca Galizia nel Comitato sull'attuazione di Shengen
Nuovo importante incarico per la parlamentare giovinazzese del MoVimento 5 Stelle
domenica 2 settembre 2018
06.00
In un periodo storico in cui i flussi migratori sono al centro del dibattito politico internazionale e soprattutto continentale, un Comitato parlamentare sull'attuazione del Trattato di Shengen rappresenta una garanzia per il nostro Paese in fatto di trasparenza dei rapporti all'interno dell'Unione Europea.
A farne parte è stata chiamata anche la giovinazzese Francesca Galizia, neo-eletta deputata nelle fila del MoVimento 5 Stelle. Con lei altri tre parlamentari pentastellati.
Il Comitato si occuperà oltre che di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, anche di un tema che spesso passa in secondo piano ad esso collegato: si tratta degli interventi di Europol. In soldoni, tutta l'attività coordinata tra i Paesi membri dell'UE legata alla repressione di crimini da delinquenza comune ma anche al terrorismo internazionale.
Un incarico di prestigio per la deputata grillina con le radici nella comunità giovinazzese. Un incarico non di poco conto ed assai importante vista la situazione che il nostro Paese vive da qualche tempo.
Lei ha così commentato la notizia dalla sua pagina Facebook: «È dai tempi dell'Università che coltivo un forte interesse per le politiche dell'Unione Europea, mi sono interessata durante i miei studi a diverse problematiche connesse principalmente al fenomeno delle migrazioni. Durante gli anni del Dottorato di Ricerca in Demografia ed Economia delle Grandi Aree Geografiche - spiega Francesca Galizia - ho avuto la possibilità di studiare più in dettaglio questo fenomeno con un occhio particolare alla gestione della migrazione clandestina e alla tratta di esseri umani e alla violazione dei diritti umani. Ho collaborato nella ricerca demografica presso diverse Università in Italia e all'estero come l'Università di Catania e l'Università Autonoma di Barcellona. Poter far parte del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione - ha chiosato la deputata - sarà per me una grande occasione per mettere a disposizione del gruppo le mie competenze».
La Convenzione o Trattato di Shengen, va ricordato, regola secondo diritto l'apertura delle frontiere delle nazioni firmatarie. Partito come un accordo tra gli Stati del Benelux, i tedeschi e la Francia è poi stato ratificato dal 1990 anche dall'Italia e via via da altri Paesi membri dell'UE. Ad integrarlo nel 1999 è poi sopraggiunto il Trattato di Amsterdam.
A farne parte è stata chiamata anche la giovinazzese Francesca Galizia, neo-eletta deputata nelle fila del MoVimento 5 Stelle. Con lei altri tre parlamentari pentastellati.
Il Comitato si occuperà oltre che di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, anche di un tema che spesso passa in secondo piano ad esso collegato: si tratta degli interventi di Europol. In soldoni, tutta l'attività coordinata tra i Paesi membri dell'UE legata alla repressione di crimini da delinquenza comune ma anche al terrorismo internazionale.
Un incarico di prestigio per la deputata grillina con le radici nella comunità giovinazzese. Un incarico non di poco conto ed assai importante vista la situazione che il nostro Paese vive da qualche tempo.
Lei ha così commentato la notizia dalla sua pagina Facebook: «È dai tempi dell'Università che coltivo un forte interesse per le politiche dell'Unione Europea, mi sono interessata durante i miei studi a diverse problematiche connesse principalmente al fenomeno delle migrazioni. Durante gli anni del Dottorato di Ricerca in Demografia ed Economia delle Grandi Aree Geografiche - spiega Francesca Galizia - ho avuto la possibilità di studiare più in dettaglio questo fenomeno con un occhio particolare alla gestione della migrazione clandestina e alla tratta di esseri umani e alla violazione dei diritti umani. Ho collaborato nella ricerca demografica presso diverse Università in Italia e all'estero come l'Università di Catania e l'Università Autonoma di Barcellona. Poter far parte del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione - ha chiosato la deputata - sarà per me una grande occasione per mettere a disposizione del gruppo le mie competenze».
La Convenzione o Trattato di Shengen, va ricordato, regola secondo diritto l'apertura delle frontiere delle nazioni firmatarie. Partito come un accordo tra gli Stati del Benelux, i tedeschi e la Francia è poi stato ratificato dal 1990 anche dall'Italia e via via da altri Paesi membri dell'UE. Ad integrarlo nel 1999 è poi sopraggiunto il Trattato di Amsterdam.