Fotografi in protesta davanti alla sede della Regione Puglia
Il settore è tra i più colpiti dalla nuova crisi economica dovuta all'emergenza sanitaria
mercoledì 17 giugno 2020
La crisi economica post emergenza sanitaria sta colpendo vari settori dell'economia, ma le partite IVA sono quelle nettamente più a rischio.
Ieri mattina a protestare sono stati i fotografi e gli operatori video a Bari, dinanzi al nuovo Palazzo della Regione Puglia. Anche loro, come diverse altre categorie in questi giorni, si sentono invisibili. Nonostante la riapertura del settore wedding, molti sono stati i rinvii e il lavoro degli specialisti della fotografia è in netta crisi.
«Cosa chiediamo? - spiegava in una nota che anticipava la manifestazione Ruggiero Dibenedetto, presidente nazionale del Fondo Internazionale per la Fotografia - Che ci venga dato fino a marzo 2021 un sostegno economico per far fronte alle spese di gestione delle attività, fitti, utenze, tasse e sostentamento familiare. Cosa abbiamo fatto in questo periodo? Abbiamo scritto al presidente Conte, a Camera, Senato, presidenti regionali, abbiamo avviato una campagna durante il lockdown #riaprireperfarecosa e una petizione, ma sin qui non abbiamo ottenuto grandi risposte dalle autorità. Per cui ci siamo fatti capofila di varie associazioni nazionali e regionali per scendere in piazza e manifestare».
Per Giovinazzo c'erano Mimmo e Giuseppe Depergola, quest'ultimo fotografato con un cartello chiarissimo: "Riaprire per fare cosa?". Una denuncia su una delle realtà forse più trascurare dal DL Rilancio e che in questo 2020 dovrà rinunciare a tantissimo lavoro per via delle necessarie norme anti-Covid.
Un comparto importante, fatto spesso da professionalità elevate che chiede solo risposte certe in tempi brevissimi.
Ieri mattina a protestare sono stati i fotografi e gli operatori video a Bari, dinanzi al nuovo Palazzo della Regione Puglia. Anche loro, come diverse altre categorie in questi giorni, si sentono invisibili. Nonostante la riapertura del settore wedding, molti sono stati i rinvii e il lavoro degli specialisti della fotografia è in netta crisi.
«Cosa chiediamo? - spiegava in una nota che anticipava la manifestazione Ruggiero Dibenedetto, presidente nazionale del Fondo Internazionale per la Fotografia - Che ci venga dato fino a marzo 2021 un sostegno economico per far fronte alle spese di gestione delle attività, fitti, utenze, tasse e sostentamento familiare. Cosa abbiamo fatto in questo periodo? Abbiamo scritto al presidente Conte, a Camera, Senato, presidenti regionali, abbiamo avviato una campagna durante il lockdown #riaprireperfarecosa e una petizione, ma sin qui non abbiamo ottenuto grandi risposte dalle autorità. Per cui ci siamo fatti capofila di varie associazioni nazionali e regionali per scendere in piazza e manifestare».
Per Giovinazzo c'erano Mimmo e Giuseppe Depergola, quest'ultimo fotografato con un cartello chiarissimo: "Riaprire per fare cosa?". Una denuncia su una delle realtà forse più trascurare dal DL Rilancio e che in questo 2020 dovrà rinunciare a tantissimo lavoro per via delle necessarie norme anti-Covid.
Un comparto importante, fatto spesso da professionalità elevate che chiede solo risposte certe in tempi brevissimi.