Fiamme in discarica. Incendio spento, indagini partite

I Vigili del Fuoco hanno lavorato senza sosta, il rogo è stato domato dopo oltre 12 ore

mercoledì 27 maggio 2020 12.15
A cura di La Redazione
Hanno lavorato sino a questa notte, i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Molfetta, per contenere prima ed estinguere dopo, l'incendio divampato in discarica a Giovinazzo, a San Pietro Pago, e che ha coinvolto tre montagne di rifiuti ed un mezzo per la triturazione dei rifiuti solidi urbani.

L'incendio è stato spento intorno alle ore 03.30 - dopo oltre 12 ore - e la situazione appare ora in sicurezza. In tutto, secondo i primi dati, sono stati interessati dal focolaio 300 metri quadrati: determinante la professionalità dei Vigili del Fuoco. Prima si sono adoperati per impedire al rogo di allargarsi, dopo con un'autobotte da 8.000 litri d'acqua e l'impiego delle ruspe che hanno provveduto alla movimentazione dei rifiuti, lo hanno soffocato e infine spento.

Stando alle indagini dei Carabinieri, sul posto con la Polizia Locale, e degli stessi Vigili del Fuoco, l'incendio sarebbe quasi certamente doloso: «Un'altra nottata di preoccupazione, dolore e rabbia - lo sfogo di Tommaso Depalma su Facebook -. È toccato a noi ascoltare quello che serviva ai Vigili del Fuoco per chiudere l'incendio quasi certamente doloso. E in meno di un'ora, abbiamo procurato tre autobotti e altrettanti escavatori per dar manforte ai soccorritori».

«Noi stanotte - rivendica Depalma - siamo stati lì. Nelle nostre stanze, attaccati ai cellulari, a preoccuparci che nonostante tonnellate di acqua nelle cisterne, era anche necessario, portare dell'acqua da bere a chi da ore si stava battendo contro le fiamme. Siamo stati svegli, agitati e avviliti in attesa di buone notizie. Alle ore 03.30 circa la buona notizia è arrivata. Dopo oltre 12 ore di battaglia il fuoco era domato. Ma la nostra rabbia, no».

Al momento non si registrato situazioni di pericolo per la popolazione, nonostante l'allarme scoppiato alle ore 16.00 di ieri quando l'intero sito - chiuso dal 2015 all'abbancamento di nuovi rifiuti solidi urbani ed in cui è attivo solo il sistema di estrazione del biogas - è stato interessato dal fumo e dalle esalazioni provenienti dal rogo. «E ora la rabbia - conclude Depalma - diventerà ancor più motivazione, per far capire che è folle non avere un gestore su quel sito».

Sull'episodio, intanto, sul quale c'è il massimo riserbo, sono in corso le verifiche dei Carabinieri della locale Stazione di concerto con la Procura della Repubblica di Bari. Non sono stati trovati inneschi incendiari, tuttavia non vi sarebbero molti dubbi sull'origine dolosa del rogo.