Festa Patronale, Francesco Pugliese fa il bilancio del suo biennio
Il presidente uscente: «Ho scoperto di provare sensazioni contrastanti»
giovedì 8 settembre 2016
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Francesco Pugliese ha concluso il suo mandato al vertice dell'Organizzazione Festeggiamenti Maria SS di Corsignano. La sua presidenza sarà ricordata, nel bene e nel male, da estimatori e detrattori, come una presidenza schietta, che non ha avuto paura di prendere posizione, anche avendo contro, spesso, una parte della popolazione. E noi gli abbiamo concesso il nostro spazio per un saluto alla gente di Giovinazzo ed un bilancio del suo biennio di attività. Lo abbiamo voluto fare perché siate voi lettori a farvi una opinione, senza condizionamento alcuno. Questa la sua lettera, per una volta proposta in maniera integrale.
«In questi giorni, una volta calato il sipario sulle celebrazioni in onore della Madonna di Corsignano, mi sono più volte fermato a ripensare ai due anni vissuti da Presidente della Festa più attesa dai giovinazzesi. E ho scoperto di provare sensazioni contrastanti.
È stato infatti bellissimo vivere per la prima volta la Festa a stretto contatto con la gente, riuscendo così ad assaporare da vicino i sorrisi, ma anche le lacrime di profonda devozione.
È stato bellissimo aver pensato con varie iniziative agli ultimi, perché – come il Vangelo ci insegna – "gli ultimi saranno i primi".
È stato bellissimo aver portato a Giovinazzo artisti di primo livello (Teatri 35, Remo Anzovino, Niccolò Fabi e Luca Carboni), contribuendo alla ribalta del nostro splendido paese che purtroppo non ha saputo apprezzarne sempre la qualità.
È stato bellissimo aver condiviso con gli amici della Touring Juvenatium l'esperienza del Gamberemo in notturna, così come aver organizzato a tempo di record – evidentemente per cause a noi non addebitabili – la Rievocazione del culto della nostra amata Madonna. E a tale riguardo non finirò mai di ringraziare tutti i volontari (in primo luogo quelli esterni alla nostra Organizzazione) e le associazioni (Fratres, Touring Juvenatium e Associazione Tressett su tutte) che hanno dato l'anima per la bella riuscita dell'evento che ha fatto commuovere gente di ogni età. Abbiamo così evitato che i giovinazzesi restassero a bocca asciutta proprio nella serata della vigilia della solenne processione, dimostrando che tutti sono importanti e nessuno è indispensabile…
Ma, purtroppo, non sono state tutte rose e fiori. Penso infatti alla mancata collaborazione con la Pro Loco, che l'anno scorso non ha voluto aprirsi – se non in minima parte – a innovazioni che avrebbero giovato, in termini culturali e di fascino per gli spettatori, al Corteo Storico da loro organizzato da anni sempre allo stesso modo. E che quest'anno ha addirittura reso impossibile qualsiasi forma di collaborazione, tentando invano di trascinarci in questioni non aventi nulla a che fare con l'organizzazione.
Come non pensare poi all'incomprensibile polemica scatenata da un movimento politico locale per la presenza del nostro schermo pubblicitario. Quasi che si trattasse di un "mostro ecologico" calato sulla nostra centralissima piazza, quasi che la sua bellezza architettonica non sia stata già più volte deturpata da spettacoli estivi di basso profilo, quasi che il finanziamento della Festa Patronale fosse un problema che non interessi nessuno. Del resto, in tutte le case, quando si fa festa si crea un po' di disordine, salvo poi rimettere tutto a posto.
Ma penso anche al mancato aiuto da parte di cittadini – noti e meno noti – in occasione soprattutto del concerto di Luca Carboni. Un artista tornato sulla cresta dell'onda meritava una risposta maggiore in termini di biglietti venduti, a prescindere dal fatto che si trattasse di un concerto legato alla Festa Patronale. Ma forse, Giovinazzo non è ancora mentalmente pronta ad ospitare simili eventi.
In conclusione, rivolgo i miei più sentiti ringraziamenti all'Amministrazione comunale e alle forze dell'ordine che con grandi sforzi hanno consentito la realizzazione di tutte le manifestazioni della festa. Cosi come ringrazio con tutto il cuore i cittadini, gli emigranti e e aziende che non hanno fatto mancare il loro contributo.
Il ringraziamento più grande, tuttavia, deve essere riservato al Vescovo, che insieme a tutto il clero di Giovinazzo ha fornito il supporto determinante soprattutto nei momenti più difficili.
Possiamo dire di essere stati davvero fortunati ad aver trovato una guida come Mons. Domenico Cornacchia».
Ad majora
Francesco Pugliese
«In questi giorni, una volta calato il sipario sulle celebrazioni in onore della Madonna di Corsignano, mi sono più volte fermato a ripensare ai due anni vissuti da Presidente della Festa più attesa dai giovinazzesi. E ho scoperto di provare sensazioni contrastanti.
È stato infatti bellissimo vivere per la prima volta la Festa a stretto contatto con la gente, riuscendo così ad assaporare da vicino i sorrisi, ma anche le lacrime di profonda devozione.
È stato bellissimo aver pensato con varie iniziative agli ultimi, perché – come il Vangelo ci insegna – "gli ultimi saranno i primi".
È stato bellissimo aver portato a Giovinazzo artisti di primo livello (Teatri 35, Remo Anzovino, Niccolò Fabi e Luca Carboni), contribuendo alla ribalta del nostro splendido paese che purtroppo non ha saputo apprezzarne sempre la qualità.
È stato bellissimo aver condiviso con gli amici della Touring Juvenatium l'esperienza del Gamberemo in notturna, così come aver organizzato a tempo di record – evidentemente per cause a noi non addebitabili – la Rievocazione del culto della nostra amata Madonna. E a tale riguardo non finirò mai di ringraziare tutti i volontari (in primo luogo quelli esterni alla nostra Organizzazione) e le associazioni (Fratres, Touring Juvenatium e Associazione Tressett su tutte) che hanno dato l'anima per la bella riuscita dell'evento che ha fatto commuovere gente di ogni età. Abbiamo così evitato che i giovinazzesi restassero a bocca asciutta proprio nella serata della vigilia della solenne processione, dimostrando che tutti sono importanti e nessuno è indispensabile…
Ma, purtroppo, non sono state tutte rose e fiori. Penso infatti alla mancata collaborazione con la Pro Loco, che l'anno scorso non ha voluto aprirsi – se non in minima parte – a innovazioni che avrebbero giovato, in termini culturali e di fascino per gli spettatori, al Corteo Storico da loro organizzato da anni sempre allo stesso modo. E che quest'anno ha addirittura reso impossibile qualsiasi forma di collaborazione, tentando invano di trascinarci in questioni non aventi nulla a che fare con l'organizzazione.
Come non pensare poi all'incomprensibile polemica scatenata da un movimento politico locale per la presenza del nostro schermo pubblicitario. Quasi che si trattasse di un "mostro ecologico" calato sulla nostra centralissima piazza, quasi che la sua bellezza architettonica non sia stata già più volte deturpata da spettacoli estivi di basso profilo, quasi che il finanziamento della Festa Patronale fosse un problema che non interessi nessuno. Del resto, in tutte le case, quando si fa festa si crea un po' di disordine, salvo poi rimettere tutto a posto.
Ma penso anche al mancato aiuto da parte di cittadini – noti e meno noti – in occasione soprattutto del concerto di Luca Carboni. Un artista tornato sulla cresta dell'onda meritava una risposta maggiore in termini di biglietti venduti, a prescindere dal fatto che si trattasse di un concerto legato alla Festa Patronale. Ma forse, Giovinazzo non è ancora mentalmente pronta ad ospitare simili eventi.
In conclusione, rivolgo i miei più sentiti ringraziamenti all'Amministrazione comunale e alle forze dell'ordine che con grandi sforzi hanno consentito la realizzazione di tutte le manifestazioni della festa. Cosi come ringrazio con tutto il cuore i cittadini, gli emigranti e e aziende che non hanno fatto mancare il loro contributo.
Il ringraziamento più grande, tuttavia, deve essere riservato al Vescovo, che insieme a tutto il clero di Giovinazzo ha fornito il supporto determinante soprattutto nei momenti più difficili.
Possiamo dire di essere stati davvero fortunati ad aver trovato una guida come Mons. Domenico Cornacchia».
Ad majora
Francesco Pugliese