Fermate treni regionali, il PD ha incontrato Giannini
Il circolo giovinazzese a colloquio con l'Assessore regionale alla Mobilità e Trasporti
venerdì 30 ottobre 2015
13.55
Preoccupazione, incredulità, quasi sdegno dei cittadini.
Il paventato accordo tra Regione Puglia e Trenitalia per eliminare dalle tratte dei treni regionali le fermate di Giovinazzo, Santo Spirito e Palese non aveva di certo incontrato l'entusiasmo dei pendolari. Un accordo paventato, appunto, ma mai avvenuto, almeno secondo quanto affermato da Giovanni Giannini, Assessore alla Mobilità ed ai Trasporti dell'Ente di via Capruzzi, incontrato il 27 ottobre scorso da una delegazione del circolo del Partito Democratico giovinazzese.
Un incontro, ribadisce la Segreteria guidata da Michele Delle Fontane, voluto per «sciogliere gli annosi nodi che da qualche tempo sono diventati oggetto di ansia e polemica di tanti pendolari, rispetto all'ipotesi di sopprimere alcune fermate dei treni della tratta Bari-Foggia», tra cui quella di Giovinazzo.
«L'Assessore Giannini ha smentito le voci che hanno creato allarmismo sulla questione - scrivono i Democratici locali -. Ci ha comunicato che a fine anno si conclude il contratto con Trenitalia. Nelle more e nelle ipotesi del rinnovo, Trenitalia ha presentato un nuovo Piano di esercizio, che sarà certamente oggetto di valutazione da parte della Regione, nell'interesse, così come ha assicurato l'Assessore Giannini, dei pendolari, lavoratori e studenti in primis».
Quindi nulla di nuovo, almeno stando alle parole dell'Assessore, che, riferiscono dal Partito Democratico giovinazzese, «ha ribadito il ruolo e la funzione sociale a cui la Regione stessa deve ottemperare nell'interesse della collettività, a prescindere dai costi, che comunque vanno ottimizzati. Pertanto - chiosano -, ad oggi, niente è cambiato rispetto agli orari attualmente in vigore. Il PD di Giovinazzo continuerà ad essere sempre vigile sulla tematica in oggetto, nell'interesse della nostra comunità».
Pericolo scampato o pericolo inesistente?
Meglio andarci cauti ed attendere, come giustamente fanno sapere dal circolo di piazza Vittorio Emanuele II. Le associazioni a tutela dei consumatori non mollano la presa ed attendono alla finestra l'evolversi degli eventi.
Il paventato accordo tra Regione Puglia e Trenitalia per eliminare dalle tratte dei treni regionali le fermate di Giovinazzo, Santo Spirito e Palese non aveva di certo incontrato l'entusiasmo dei pendolari. Un accordo paventato, appunto, ma mai avvenuto, almeno secondo quanto affermato da Giovanni Giannini, Assessore alla Mobilità ed ai Trasporti dell'Ente di via Capruzzi, incontrato il 27 ottobre scorso da una delegazione del circolo del Partito Democratico giovinazzese.
Un incontro, ribadisce la Segreteria guidata da Michele Delle Fontane, voluto per «sciogliere gli annosi nodi che da qualche tempo sono diventati oggetto di ansia e polemica di tanti pendolari, rispetto all'ipotesi di sopprimere alcune fermate dei treni della tratta Bari-Foggia», tra cui quella di Giovinazzo.
«L'Assessore Giannini ha smentito le voci che hanno creato allarmismo sulla questione - scrivono i Democratici locali -. Ci ha comunicato che a fine anno si conclude il contratto con Trenitalia. Nelle more e nelle ipotesi del rinnovo, Trenitalia ha presentato un nuovo Piano di esercizio, che sarà certamente oggetto di valutazione da parte della Regione, nell'interesse, così come ha assicurato l'Assessore Giannini, dei pendolari, lavoratori e studenti in primis».
Quindi nulla di nuovo, almeno stando alle parole dell'Assessore, che, riferiscono dal Partito Democratico giovinazzese, «ha ribadito il ruolo e la funzione sociale a cui la Regione stessa deve ottemperare nell'interesse della collettività, a prescindere dai costi, che comunque vanno ottimizzati. Pertanto - chiosano -, ad oggi, niente è cambiato rispetto agli orari attualmente in vigore. Il PD di Giovinazzo continuerà ad essere sempre vigile sulla tematica in oggetto, nell'interesse della nostra comunità».
Pericolo scampato o pericolo inesistente?
Meglio andarci cauti ed attendere, come giustamente fanno sapere dal circolo di piazza Vittorio Emanuele II. Le associazioni a tutela dei consumatori non mollano la presa ed attendono alla finestra l'evolversi degli eventi.