"Fajar 2020", così Giovinazzo ha atteso l'alba dopo la notte delle stelle (FOTO)
Tanti ragazzi in piazzale Aeronautica Militare e qualche polemica sul web
mercoledì 12 agosto 2020
Giovinazzo, 11 agosto 2020. La notte delle stelle che svanisce e lascia spazio al sole nascente, che sorge dal mare e pian piano dà luce ad una nuova giornata.
"Fajar - suoni e ritmi dell'alba" è stato questo, con la musica proposta nel live set di FiloQ, producer genovese e grande sperimentatore, capace di mixare generi differenti, dal global beats al jazz, passando per sonorità tribali ed elettroniche. Indefinibili in realtà le sue sonorità, riduttivo inquadrarle, interessante ascoltarlo.
Tanti i ragazzi che hanno partecipato a questa alba attesissima, un'alba collettiva, invocata sin dal crepuscolo con tanto di asciugamani sul muro di contenimento del piazzale, sguardo e cellulari rivolti ad oriente per catturare lo scatto dell'estate.
L'evento era stato patrocinato dal Comune di Giovinazzo ed inserito nel cartellone allestito nelle ultime settimane dall'Assessorato alla Cultura guidato da Cristina Piscitelli. Le suggestioni di "Fajar" hanno fatto di Giovinazzo una meta unica nel panorama pugliese, ma nonostante gli inviti ripetuti degli organizzatori, in troppi non indossavano la mascherina e così sul web, quando hanno iniziato a girare le foto, più di qualcuno ha innescato la polemica sull'opportunità dell'evento.
Noi crediamo si sia trattato di qualcosa di molto bello, ma la responsabilità in questo momento storico è davvero individuale ed è sempre complesso far rispettare le norme.
"Fajar - suoni e ritmi dell'alba" sembra essere un felice appuntamento estivo per Giovinazzo, da reinserire nel programma estivo anche nei prossimi anni, quando il Covid, l'ombra nera del virus che ci opprime, sarà (si spera) un brutto, bruttissimo ricordo.
"Fajar - suoni e ritmi dell'alba" è stato questo, con la musica proposta nel live set di FiloQ, producer genovese e grande sperimentatore, capace di mixare generi differenti, dal global beats al jazz, passando per sonorità tribali ed elettroniche. Indefinibili in realtà le sue sonorità, riduttivo inquadrarle, interessante ascoltarlo.
Tanti i ragazzi che hanno partecipato a questa alba attesissima, un'alba collettiva, invocata sin dal crepuscolo con tanto di asciugamani sul muro di contenimento del piazzale, sguardo e cellulari rivolti ad oriente per catturare lo scatto dell'estate.
L'evento era stato patrocinato dal Comune di Giovinazzo ed inserito nel cartellone allestito nelle ultime settimane dall'Assessorato alla Cultura guidato da Cristina Piscitelli. Le suggestioni di "Fajar" hanno fatto di Giovinazzo una meta unica nel panorama pugliese, ma nonostante gli inviti ripetuti degli organizzatori, in troppi non indossavano la mascherina e così sul web, quando hanno iniziato a girare le foto, più di qualcuno ha innescato la polemica sull'opportunità dell'evento.
Noi crediamo si sia trattato di qualcosa di molto bello, ma la responsabilità in questo momento storico è davvero individuale ed è sempre complesso far rispettare le norme.
"Fajar - suoni e ritmi dell'alba" sembra essere un felice appuntamento estivo per Giovinazzo, da reinserire nel programma estivo anche nei prossimi anni, quando il Covid, l'ombra nera del virus che ci opprime, sarà (si spera) un brutto, bruttissimo ricordo.