FAI, scambio culturale tra le delegazioni di Bari e Salerno
Giovinazzo e Bitonto teatro di un interessante percorso per i rappresentanti dei due gruppi
lunedì 23 ottobre 2017
06.00
Una piacevole iniziativa, a cura dell'architetto Michele Camporeale e del gruppo di volontari FAI di Giovinazzo, si è svolta ieri mattina a Giovinazzo, con una delegazione del FAI di Salerno venuta nella nostra cittadina a visitare Casale Rufolo, che ci collega al loro patrimonio culturale e storico con la meravigliosa Villa Rufolo di Ravello.
La storia ed il territorio uniscono le persone e l'incontro di ieri lo ha ampiamente dimostrato. La giornata di scambio culturale è stata proficua e ha affondato le radici nella storia e nella cultura della nostra terra, con l'accurata visita guidata non solo al Casale nell'agro giovinazzese, ma anche nel nel centro storico di Giovinazzo, oltre che a Palazzo Bove, Palazzo Rogadeo e nel borgo antico di Bitonto.
Gli scenari incantevoli si sono aperti per la Delegazione di Salerno, guidata da Susy Camera D' Afflitto, per quella di Bari, guidata da Rossella Ressa, per il gruppo di volontari FAI di Giovinazzo e per un ospite d'eccezione, Grazia Francescato, già presidentessa WWF Italia.
Tre giovani apprendisti Ciceroni, studenti del Liceo Classico- Scientifico "M.Spinelli" di Giovinazzo, Alessia Pignatelli, Stefano Bavaro ed Irene Bini hanno dato il benvenuto agli ospiti campani dando cenni storici sul Casale e poi consegnando loro taralli e bottigliette d'olio.
È toccato all'architetto Camporeale, al suo collega Luigi Guastamacchia ed a Pina Marrano, illustrare la storia del Casale delineandone gli elementi strutturali, il progetto di recupero e la convenzione in atto dal 2011, affidando l'edificio ad Assoproli-Oliveti d'Italia che ha ospitato l'iniziativa. Nella scheda storica si legge che «la costruzione di Casale Rufolo è connessa alla storia della produzione dell'olio in terra di Bari: tra l'XI ed il XIII secolo, grazie ai proventi derivati dal commercio dell'olio, numerosi centri, tra cui Giovinazzo e Bitonto, acquisirono grande importanza. Qui si stabilirono importanti famiglie di amalfitani, ravellesi e sorrentini: Labini, Bove e Rogadeo a Bitonto, Rufolo a Giovinazzo».
Michele Camporeale ha parlato non solo di arte, ma anche di olio, delle sue caratteristiche e proprietà unitamente al produttore Michele Depalo. La responsabile del gruppo FAI di Salerno e provincia ha quindi fornito cenni della storia della famiglia Rufolo, discendente dei patrizi romani, proprietaria della splendida Villa Rufolo di Ravello.
«Siamo nel cuore della visita a Rufolo - ha affermato Susy Camera D' Afflitto - e giunti qui con una idea di grandiosità, pensando a Villa Rufolo a Ravello, con piacere scopriamo a Giovinazzo la laboriosità di quella famiglia, come si evince dalla storia che stiamo scoprendo con voi. Quando andarono via di qua, una delle figlie sposò un componente della famiglia De Luca di Molfetta - ha precisato -. I Rufolo sono legati al commercio con l'Oriente, nella loro epoca divennero ricchi e potenti grazie al commercio di lana e di legno di castagno. Poi Villa Rufolo - ha spiegato la delegata FAI campana - con i suoi splendidi giardini fioriti fu acquistata da Nevil Reid, un filantropo scozzese, esperto di botanica e di arte, che la fece ristrutturare donandole la bellezza di cui gode ora».
La capo delegazione del FAI di Bari, Rossella Ressa, ha ricordato che Boccaccio narrò di Villa Rufolo, mentre il compositore Wagner fu incantato nell'ammirarla.
In questa interessante occasione di incontro e condivisione abbiamo avuto la possibilità di conoscere e scambiare quattro chiacchiere con Grazia Francescato, donna di grande stile e cultura, già presidentessa del WWF Italia, deputato dei Verdi, ambientalista convinta nonché scrittrice e giornalista professionista.
Lei, piemontese e residente a Roma, a Bari in veste di madrina del Premio dedicato a Maria Maugeri, svoltosi sabato sera, ha seguito con attenzione la giornata FAI, ha ammirato le bellezze della nostra cittadina che in parte già conosceva perché amica dell'architetto Camporeale.
Le abbiamo chiesto la sua impressione su questa iniziativa. «Già conoscevo la carta vincente dell'Italia che è racchiusa nel connubio tra natura e cultura - ha affermato -. Il FAI in questo è antesignano e nel suo impegno sul territorio nazionale sta valorizzando questo connubio. Dobbiamo pensare globalmente ed agire localmente. Le grandi idee camminano nell'idea insita nel volontariato. Sono appassionata della Puglia - ha continuato -. Ho un ricordo splendido sia del periodo in cui ero Assessore all'Ambiente a Tricase, nel Salento, sia del periodo in cui ero alla guida del WWF. In Puglia c'è pensiero in movimento - ha voluto rimarcare -, c'è ragione mista a vivacità del pensiero, sentimento ed operosità. Si tratta di intelligenza calda di cui abbiamo bisogno».
La domenica all'insegna del bello è poi proseguita nel centro storico di Giovinazzo, con una visita nella chiesa di Maria SS. di Costantinopoli, in piazza Duomo, con una sosta alla Vedetta sul Mediterraneo, grazie alla disponibilità del suo Presidente Niccolò Carnimeo, che ha dato al gruppo cenni storici della struttura, e poi con una passeggiata in via San Domenico Maggiore, tutti luoghi illustrati dalle tre guide del gruppo FAI di Giovinazzo.
Dopo la pausa pranzo tutti i gruppi hanno visitato Bitonto, con soste agli incantevoli Palazzo Bove e Palazzo Rogadeo.
Iniziative come queste avvicinano le esperienze e portano ad un connubio perfetto fra territori e persone. L'ex provincia barese ed il salernitano sono così da oggi più vicini non solo nel mondo dello sport, fatto noto da anni, ma anche in quello della cultura e della valorizzazione del proprio patrimonio storico-artistico.
La storia ed il territorio uniscono le persone e l'incontro di ieri lo ha ampiamente dimostrato. La giornata di scambio culturale è stata proficua e ha affondato le radici nella storia e nella cultura della nostra terra, con l'accurata visita guidata non solo al Casale nell'agro giovinazzese, ma anche nel nel centro storico di Giovinazzo, oltre che a Palazzo Bove, Palazzo Rogadeo e nel borgo antico di Bitonto.
Gli scenari incantevoli si sono aperti per la Delegazione di Salerno, guidata da Susy Camera D' Afflitto, per quella di Bari, guidata da Rossella Ressa, per il gruppo di volontari FAI di Giovinazzo e per un ospite d'eccezione, Grazia Francescato, già presidentessa WWF Italia.
Tre giovani apprendisti Ciceroni, studenti del Liceo Classico- Scientifico "M.Spinelli" di Giovinazzo, Alessia Pignatelli, Stefano Bavaro ed Irene Bini hanno dato il benvenuto agli ospiti campani dando cenni storici sul Casale e poi consegnando loro taralli e bottigliette d'olio.
È toccato all'architetto Camporeale, al suo collega Luigi Guastamacchia ed a Pina Marrano, illustrare la storia del Casale delineandone gli elementi strutturali, il progetto di recupero e la convenzione in atto dal 2011, affidando l'edificio ad Assoproli-Oliveti d'Italia che ha ospitato l'iniziativa. Nella scheda storica si legge che «la costruzione di Casale Rufolo è connessa alla storia della produzione dell'olio in terra di Bari: tra l'XI ed il XIII secolo, grazie ai proventi derivati dal commercio dell'olio, numerosi centri, tra cui Giovinazzo e Bitonto, acquisirono grande importanza. Qui si stabilirono importanti famiglie di amalfitani, ravellesi e sorrentini: Labini, Bove e Rogadeo a Bitonto, Rufolo a Giovinazzo».
Michele Camporeale ha parlato non solo di arte, ma anche di olio, delle sue caratteristiche e proprietà unitamente al produttore Michele Depalo. La responsabile del gruppo FAI di Salerno e provincia ha quindi fornito cenni della storia della famiglia Rufolo, discendente dei patrizi romani, proprietaria della splendida Villa Rufolo di Ravello.
«Siamo nel cuore della visita a Rufolo - ha affermato Susy Camera D' Afflitto - e giunti qui con una idea di grandiosità, pensando a Villa Rufolo a Ravello, con piacere scopriamo a Giovinazzo la laboriosità di quella famiglia, come si evince dalla storia che stiamo scoprendo con voi. Quando andarono via di qua, una delle figlie sposò un componente della famiglia De Luca di Molfetta - ha precisato -. I Rufolo sono legati al commercio con l'Oriente, nella loro epoca divennero ricchi e potenti grazie al commercio di lana e di legno di castagno. Poi Villa Rufolo - ha spiegato la delegata FAI campana - con i suoi splendidi giardini fioriti fu acquistata da Nevil Reid, un filantropo scozzese, esperto di botanica e di arte, che la fece ristrutturare donandole la bellezza di cui gode ora».
La capo delegazione del FAI di Bari, Rossella Ressa, ha ricordato che Boccaccio narrò di Villa Rufolo, mentre il compositore Wagner fu incantato nell'ammirarla.
In questa interessante occasione di incontro e condivisione abbiamo avuto la possibilità di conoscere e scambiare quattro chiacchiere con Grazia Francescato, donna di grande stile e cultura, già presidentessa del WWF Italia, deputato dei Verdi, ambientalista convinta nonché scrittrice e giornalista professionista.
Lei, piemontese e residente a Roma, a Bari in veste di madrina del Premio dedicato a Maria Maugeri, svoltosi sabato sera, ha seguito con attenzione la giornata FAI, ha ammirato le bellezze della nostra cittadina che in parte già conosceva perché amica dell'architetto Camporeale.
Le abbiamo chiesto la sua impressione su questa iniziativa. «Già conoscevo la carta vincente dell'Italia che è racchiusa nel connubio tra natura e cultura - ha affermato -. Il FAI in questo è antesignano e nel suo impegno sul territorio nazionale sta valorizzando questo connubio. Dobbiamo pensare globalmente ed agire localmente. Le grandi idee camminano nell'idea insita nel volontariato. Sono appassionata della Puglia - ha continuato -. Ho un ricordo splendido sia del periodo in cui ero Assessore all'Ambiente a Tricase, nel Salento, sia del periodo in cui ero alla guida del WWF. In Puglia c'è pensiero in movimento - ha voluto rimarcare -, c'è ragione mista a vivacità del pensiero, sentimento ed operosità. Si tratta di intelligenza calda di cui abbiamo bisogno».
La domenica all'insegna del bello è poi proseguita nel centro storico di Giovinazzo, con una visita nella chiesa di Maria SS. di Costantinopoli, in piazza Duomo, con una sosta alla Vedetta sul Mediterraneo, grazie alla disponibilità del suo Presidente Niccolò Carnimeo, che ha dato al gruppo cenni storici della struttura, e poi con una passeggiata in via San Domenico Maggiore, tutti luoghi illustrati dalle tre guide del gruppo FAI di Giovinazzo.
Dopo la pausa pranzo tutti i gruppi hanno visitato Bitonto, con soste agli incantevoli Palazzo Bove e Palazzo Rogadeo.
Iniziative come queste avvicinano le esperienze e portano ad un connubio perfetto fra territori e persone. L'ex provincia barese ed il salernitano sono così da oggi più vicini non solo nel mondo dello sport, fatto noto da anni, ma anche in quello della cultura e della valorizzazione del proprio patrimonio storico-artistico.