Ennesima tartaruga spiaggiata, è strage di esemplari lungo la costa
6 esemplari di caretta caretta sono stati rinvenuti negli ultimi 2 giorni fra Trani e Giovinazzo
sabato 27 giugno 2020
10.31
Una tartaruga caretta caretta è stata trovata morta ieri sulla spiaggia di Giovinazzo, nei pressi del camping Campofreddo. Lanciato l'allarme da alcuni bagnanti, sul posto sono giunti gli uomini dell'Ufficio Locale Marittimo, della Polizia Locale e i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari.
Date le cattive condizioni di conservazione, l'esemplare - una femmina lunga 80 centimetri (di carapace) con un peso di 65 chilogrammi, rinvenuto in avanzato stato di decomposizione - non potrà essere sottoposto ad alcuna necroscopia e la carcassa sarà smaltita in queste ore. «La tartaruga rinvenuta a Giovinazzo - fa sapere Pasquale Salvemini, del centro di recupero di Molfetta - è morta per annegamento dovuto alla fatica, perché non aveva ferite sul corpo».
Le tartarughe marine, infatti, pur avendo la capacità di stare sott'acqua senza respirare per circa due ore, hanno la necessità di tornare in superficie per respirare: evidentemente l'animale, ennesima vittima dei pescatori, rimasto intrappolato nelle reti da pesca da cui non è riuscito a liberarsi, deve aver lottato per divincolarsi fino a lasciarsi annegare una volta sfinito dallo sforzo fisico.Vuol dire che quelle reti usate per la pesca sono state la sua prigione definitiva.
Negli ultimi 2 giorni sono 6 le tartarughe morte al largo e spinte a riva dalle mareggiate degli ultimi giorni lungo le spiagge dell'area metropolitana di Bari e della provincia di Barletta, Andria e Trani: 1 a Trani, 3 a Bisceglie, 1 a Molfetta e infine 1 a Giovinazzo. Davvero un'ecatombe.
Date le cattive condizioni di conservazione, l'esemplare - una femmina lunga 80 centimetri (di carapace) con un peso di 65 chilogrammi, rinvenuto in avanzato stato di decomposizione - non potrà essere sottoposto ad alcuna necroscopia e la carcassa sarà smaltita in queste ore. «La tartaruga rinvenuta a Giovinazzo - fa sapere Pasquale Salvemini, del centro di recupero di Molfetta - è morta per annegamento dovuto alla fatica, perché non aveva ferite sul corpo».
Le tartarughe marine, infatti, pur avendo la capacità di stare sott'acqua senza respirare per circa due ore, hanno la necessità di tornare in superficie per respirare: evidentemente l'animale, ennesima vittima dei pescatori, rimasto intrappolato nelle reti da pesca da cui non è riuscito a liberarsi, deve aver lottato per divincolarsi fino a lasciarsi annegare una volta sfinito dallo sforzo fisico.Vuol dire che quelle reti usate per la pesca sono state la sua prigione definitiva.
Negli ultimi 2 giorni sono 6 le tartarughe morte al largo e spinte a riva dalle mareggiate degli ultimi giorni lungo le spiagge dell'area metropolitana di Bari e della provincia di Barletta, Andria e Trani: 1 a Trani, 3 a Bisceglie, 1 a Molfetta e infine 1 a Giovinazzo. Davvero un'ecatombe.