Emozione e partecipazione per la processione del Cuore di Gesù
Sant'Agostino in festa ieri sera
lunedì 27 giugno 2016
05.30
Un rito che si ripete anno dopo anno, a sancire non solo un atto di fede popolare, ma anche un legame profondo fra un quartiere e la sua parrocchia.
Giovinazzo e il rione Sant'Agostino hanno celebrato ieri sera la festività del Sacro Cuore di Gesù, culminata con la processione dopo la messa vespertina domenicale. Una processione partita dalla centralissima chiesa e dipanatasi lungo le strade del quartiere, fino a piazza Vittorio Emanuele II, per poi far rientro in parrocchia. Un rientro affollato e suggestivo, seguito a tarda ora dai consueti fuochi d'artificio.
Particolarmente toccanti i passaggi in via Celentano ed in I traversa di via Frascolla, dove gli abitanti avevano sin da sabato pomeriggio appeso coccarde bianche e rosse in segno di devozione e festa.
Il culto per il Cuore di Gesù, simbolo della sua umanità ma intimamente unito alla sua dimensione di uno e trino e quindi divina, ebbe i suoi primi impulsi nel tardo medioevo grazie alla mistica tedesca. Grande importanza a questa festività venne data però nel XVII secolo grazie alla Compagnia del Gesù. Fu Papa Pio VI, con la sua bolla, Auctorem Fidei, a mettere fine alle tante polemiche sul culto, confermando quanto diffuso dai giansenisti: si trattava di adorare il cuore «inseparabilmente unito con la Persona del Verbo».
A Giovinazzo la tradizione viene portata avanti dall'Associazione Sacro Cuore di Gesù, che si rinnova di anno in anno e che anche ieri ha visto la celebrazione riservata ai nuovi associati con la benedizione degli scapolari.
Giovinazzo e il rione Sant'Agostino hanno celebrato ieri sera la festività del Sacro Cuore di Gesù, culminata con la processione dopo la messa vespertina domenicale. Una processione partita dalla centralissima chiesa e dipanatasi lungo le strade del quartiere, fino a piazza Vittorio Emanuele II, per poi far rientro in parrocchia. Un rientro affollato e suggestivo, seguito a tarda ora dai consueti fuochi d'artificio.
Particolarmente toccanti i passaggi in via Celentano ed in I traversa di via Frascolla, dove gli abitanti avevano sin da sabato pomeriggio appeso coccarde bianche e rosse in segno di devozione e festa.
Il culto per il Cuore di Gesù, simbolo della sua umanità ma intimamente unito alla sua dimensione di uno e trino e quindi divina, ebbe i suoi primi impulsi nel tardo medioevo grazie alla mistica tedesca. Grande importanza a questa festività venne data però nel XVII secolo grazie alla Compagnia del Gesù. Fu Papa Pio VI, con la sua bolla, Auctorem Fidei, a mettere fine alle tante polemiche sul culto, confermando quanto diffuso dai giansenisti: si trattava di adorare il cuore «inseparabilmente unito con la Persona del Verbo».
A Giovinazzo la tradizione viene portata avanti dall'Associazione Sacro Cuore di Gesù, che si rinnova di anno in anno e che anche ieri ha visto la celebrazione riservata ai nuovi associati con la benedizione degli scapolari.