Elezioni 2022, è stallo nella politica giovinazzese
Silenzio pressoché totale, mentre si susseguono incontri e riunioni per raggiungere accordi ed intavolare trattative
venerdì 8 ottobre 2021
07.00
Poco più di otto mesi separano Giovinazzo dalle elezioni amministrative della primavera 2022, quelle che segneranno il termine dell'era Depalma e l'inizio di un nuovo ciclo, chiunque vinca.
La politica cittadina però è improvvisamente (e prevedibilmente) divenuta silente, sia sul fronte dell'Amministrazione comunale, sia su quello delle opposizioni.
Da una parte c'è la necessità di ritrovare la quadratura del cerchio, dopo l'evidente strappo di tre consiglieri e di un assessore che hanno aperto una frattura tra le componenti di maggioranza, mentre a sinistra si cerca di mettere insieme varie anime e di comprendere se arrivare alle primarie o convergere su un unico nome.
In questo senso saranno importanti i segnali che arriveranno da Bari, in particolar modo dalla Regione Puglia e dalla Città Metropolitana per capire quali mosse i protagonisti della politica cittadina effettueranno nelle prossime settimane. Tutto potrebbe sbloccarsi a breve, oppure no, lasciando che il nuovo anno porti consiglio come la notte e gli eventuali nomi dei candidati sindaco.
Il tavolo politico del centrodestra o delle civiche che a quell'area fanno riferimento per ora ha partorito un topolino. Non c'è un nome, ma ci sono almeno un paio di coalizioni che fanno riferimento a pezzi più o meno importanti dell'attuale maggioranza o di quel che di essa resta. Michele Sollecito o no? Il gruppo di Salvatore Stallone, dei Lasorsa, di Pietro Sifo e di Pantaleo Magarelli avanzeranno candidature differenti avendo parlato di discontinuità? E Alfonso Arbore che cosa farà? Il nome di Francesco Mastro gira da mesi e sembra uno spettro per qualcuno ed una risorsa per altri: ma davvero l'avvocato entrerà nell'agone come dicono i bene informati?
A sinistra PrimaVera Alternativa, come già anticipato, spinge per Daniele de Gennaro (e perché mai non dovrebbe essere così?) così come il Partito Democratico vuol voltare pagina pensando a Savino Alberto Rucci. Sullo sfondo la figura del segretario regionale di Sinistra Italiana, Nico Bavaro, invocato da chi ritiene possa fungere da collante tra varie anime e movimenti, ma sul quale non vi è uno straccio di conferma nemmeno a pagarla a peso d'oro. Una suggestione, dunque, nulla più.
E poi, come scritto, c'è Bari. Ci sono Michele Emiliano ed Antonio Decaro, oltre alle segreterie provinciali della destra, che potrebbero avere uomini "di fiducia" da gettare nella mischia, rimescolando carte e cambiando equilibri.
Ciò che appare certo è che siamo entrati nella fase più delicata di questa lunga campagna elettorale. Perché sono questi i mesi in cui si deciderà di fatto chi concorrerà a governare Giovinazzo sino al 2027, salvo imprevisti in corso d'opera.
Quando la politica tace, la politica si affanna e lavora per vie sotterranee prima di scatenare la bagarre. I cittadini attendono fiduciosi. Intanto il toto-sindaco è ampiamente iniziato nei migliori bar della città.
La politica cittadina però è improvvisamente (e prevedibilmente) divenuta silente, sia sul fronte dell'Amministrazione comunale, sia su quello delle opposizioni.
Da una parte c'è la necessità di ritrovare la quadratura del cerchio, dopo l'evidente strappo di tre consiglieri e di un assessore che hanno aperto una frattura tra le componenti di maggioranza, mentre a sinistra si cerca di mettere insieme varie anime e di comprendere se arrivare alle primarie o convergere su un unico nome.
In questo senso saranno importanti i segnali che arriveranno da Bari, in particolar modo dalla Regione Puglia e dalla Città Metropolitana per capire quali mosse i protagonisti della politica cittadina effettueranno nelle prossime settimane. Tutto potrebbe sbloccarsi a breve, oppure no, lasciando che il nuovo anno porti consiglio come la notte e gli eventuali nomi dei candidati sindaco.
Il tavolo politico del centrodestra o delle civiche che a quell'area fanno riferimento per ora ha partorito un topolino. Non c'è un nome, ma ci sono almeno un paio di coalizioni che fanno riferimento a pezzi più o meno importanti dell'attuale maggioranza o di quel che di essa resta. Michele Sollecito o no? Il gruppo di Salvatore Stallone, dei Lasorsa, di Pietro Sifo e di Pantaleo Magarelli avanzeranno candidature differenti avendo parlato di discontinuità? E Alfonso Arbore che cosa farà? Il nome di Francesco Mastro gira da mesi e sembra uno spettro per qualcuno ed una risorsa per altri: ma davvero l'avvocato entrerà nell'agone come dicono i bene informati?
A sinistra PrimaVera Alternativa, come già anticipato, spinge per Daniele de Gennaro (e perché mai non dovrebbe essere così?) così come il Partito Democratico vuol voltare pagina pensando a Savino Alberto Rucci. Sullo sfondo la figura del segretario regionale di Sinistra Italiana, Nico Bavaro, invocato da chi ritiene possa fungere da collante tra varie anime e movimenti, ma sul quale non vi è uno straccio di conferma nemmeno a pagarla a peso d'oro. Una suggestione, dunque, nulla più.
E poi, come scritto, c'è Bari. Ci sono Michele Emiliano ed Antonio Decaro, oltre alle segreterie provinciali della destra, che potrebbero avere uomini "di fiducia" da gettare nella mischia, rimescolando carte e cambiando equilibri.
Ciò che appare certo è che siamo entrati nella fase più delicata di questa lunga campagna elettorale. Perché sono questi i mesi in cui si deciderà di fatto chi concorrerà a governare Giovinazzo sino al 2027, salvo imprevisti in corso d'opera.
Quando la politica tace, la politica si affanna e lavora per vie sotterranee prima di scatenare la bagarre. I cittadini attendono fiduciosi. Intanto il toto-sindaco è ampiamente iniziato nei migliori bar della città.