Due rapine all'Eni: una sventata ed una riuscita. Ore contate per i rapinatori
Presa di mira inutilmente l'area in direzione sud, mentre in direzione nord il colpo è andato a segno
sabato 10 febbraio 2018
00.01
Potrebbero essere contate le ore per i due rapinatori che ieri sera hanno preso di mira le stazioni di servizio Eni, lungo la strada statale 16 bis: il primo colpo, in direzione sud, è stato sventato, mentre il secondo, in direzione nord, è andato a segno. È quanto trapela da fonti investigative.
Insomma, il cerchio sembra finalmente stringersi intorno ai responsabili. Si tratta di italiani, per di più dall'accento barese. La coppia di malviventi ha fatto la sua comparsa intorno alle ore 17.50 nell'Eni, carreggiata sud. Con i volti coperti sono sbucati dalla complanare ed hanno raggiunto gli addetti alle pompe a piedi (uno di loro impugnava un coltello). Una tentata rapina finita miseramente per i due, messi in fuga dal personale presente.
All'inaspettata reazione, i due rapinatori sono fuggiti velocemente a piedi lungo la complanare alle spalle della stazione di servizio, dileguandosi nel buio, mentre, sul posto, è giunta una pattuglia dei Carabinieri della locale Stazione. Nemmeno il tempo di assimilare il caso, poi, che pochi minuti più tardi è arrivata una nuova richiesta d'intervento dall'altro distributore di carburanti Eni, quello che sorge in direzione nord.
Due malviventi a volto coperto, sicuramente gli stessi, hanno utilizzato lo stesso copione: con il coltello in evidenza, hanno minacciato l'addetto alle pompe e si sono fatti consegnare parte dell'incasso, non ancora quantificato. Ma i due hanno fatto di più. In quel momento, infatti, all'interno dell'area di servizio c'era anche un cliente che stava facendo rifornimento di carburante alla propria auto, una Toyota Corolla.
Così, dopo aver puntato il coltello contro i dipendenti, i banditi si sono rivolti a lui intimandogli di consegnare la vettura. Infine, col magro bottino in pugno, sono saliti sull'auto ed hanno imboccato la strada statale 16 bis, in direzione nord, inseguiti dai Carabinieri della locale Stazione, adesso al lavoro per raccogliere tutti gli elementi disponibili (le testimonianze delle vittime, le immagini di videosorveglianza e la descrizione dei rapinatori).
Gli autori dei due colpi messi a segno in rapida successione sono riusciti a fuggire, ma il cerchio su di loro si sta stringendo. La loro fuga potrebbe avere le ore contate: in quelle successive alle rapine all'Eni, infatti, i poliziotti della Squadra Volante della Questura di Bari, che già da tempo erano sulle loro tracce, hanno stretto la morsa dei controlli nell'area a nord di Bari, fra i quartieri Santo Spirito, Palese, Catino e San Pio.
«E ci sono molte possibilità che gli autori delle rapine avvenute ieri sera vengano assicurati alla giustizia», le parole di un investigatore. Una rassicurazione che rappresenta, nel panorama attuale, l'unico raggio di luce nel buio abissale di una malvagità e di una bestialità da cancellare al più presto.
Insomma, il cerchio sembra finalmente stringersi intorno ai responsabili. Si tratta di italiani, per di più dall'accento barese. La coppia di malviventi ha fatto la sua comparsa intorno alle ore 17.50 nell'Eni, carreggiata sud. Con i volti coperti sono sbucati dalla complanare ed hanno raggiunto gli addetti alle pompe a piedi (uno di loro impugnava un coltello). Una tentata rapina finita miseramente per i due, messi in fuga dal personale presente.
All'inaspettata reazione, i due rapinatori sono fuggiti velocemente a piedi lungo la complanare alle spalle della stazione di servizio, dileguandosi nel buio, mentre, sul posto, è giunta una pattuglia dei Carabinieri della locale Stazione. Nemmeno il tempo di assimilare il caso, poi, che pochi minuti più tardi è arrivata una nuova richiesta d'intervento dall'altro distributore di carburanti Eni, quello che sorge in direzione nord.
Due malviventi a volto coperto, sicuramente gli stessi, hanno utilizzato lo stesso copione: con il coltello in evidenza, hanno minacciato l'addetto alle pompe e si sono fatti consegnare parte dell'incasso, non ancora quantificato. Ma i due hanno fatto di più. In quel momento, infatti, all'interno dell'area di servizio c'era anche un cliente che stava facendo rifornimento di carburante alla propria auto, una Toyota Corolla.
Così, dopo aver puntato il coltello contro i dipendenti, i banditi si sono rivolti a lui intimandogli di consegnare la vettura. Infine, col magro bottino in pugno, sono saliti sull'auto ed hanno imboccato la strada statale 16 bis, in direzione nord, inseguiti dai Carabinieri della locale Stazione, adesso al lavoro per raccogliere tutti gli elementi disponibili (le testimonianze delle vittime, le immagini di videosorveglianza e la descrizione dei rapinatori).
Gli autori dei due colpi messi a segno in rapida successione sono riusciti a fuggire, ma il cerchio su di loro si sta stringendo. La loro fuga potrebbe avere le ore contate: in quelle successive alle rapine all'Eni, infatti, i poliziotti della Squadra Volante della Questura di Bari, che già da tempo erano sulle loro tracce, hanno stretto la morsa dei controlli nell'area a nord di Bari, fra i quartieri Santo Spirito, Palese, Catino e San Pio.
«E ci sono molte possibilità che gli autori delle rapine avvenute ieri sera vengano assicurati alla giustizia», le parole di un investigatore. Una rassicurazione che rappresenta, nel panorama attuale, l'unico raggio di luce nel buio abissale di una malvagità e di una bestialità da cancellare al più presto.