“Due pseudoenigmi epigrafici nella Cattedrale di Giovinazzo": stasera una conferenza della Pro Loco
Relatore sarà il prof. Franco Martini
sabato 4 dicembre 2021
La Pro Loco di Giovinazzo, con il patrocinio del Comune e dell'Unpli - Unione Nazionale Pro Loco d'Italia, organizza questa sera, sabato 4 dicembre, un incontro sul tema "Due pseudoenigmi epigrafici nella Cattedrale di Giovinazzo".
La conferenza sarà moderata da Giuseppe Palmiotti, mentre il relatore sarà il prof. Franco Martini. L'iniziativa, con ingresso libero, si terrà nella sala San Felice, sita nel centro storico di Giovinazzo, e si terrà nel pieno rispetto della normativa anti-Covid.
Elementi di storia locale saranno al centro di una riflessione collettiva e sarà l'incipit di un itinerario d'incontri utili a promuovere la storia locale. Abbiamo chiesto al relatore, perché queste due inscrizioni sono state definite "pseudoenigmi".
L'INTERVISTA A FRANCO MARTINI
Professore, ci chiarisca perché questo titolo alla conferenza...
«Io parlerò di due inscrizioni collocate, vicine tra loro, presenti in cattedrale. Una è la cosiddetta inscrizione epigrafe cresima o prima cresima, così detta perché storicamente pare sia stata la prima cresima celebrata a Giovinazzo dal vescovo. L'altra, molto più breve, si trova sopra il portale della facciata nord della stessa cattedrale. Gli studiosi, nel corso degli anni, hanno aggiunto parole allo scritto presente, ma hanno anche scomposto le parole presenti. Infine, hanno proposto varie e differenti interpretazioni, più o meno campate in aria, a mio parere; io spiegherò perché non sono attendibili. Inoltre, proporrò sia a fronte dell'utilizzo di fonti attendibili, che con metodo di analisi da me condotto, come poter leggere correttamente le iscrizioni. E darò una mia lettura ed interpretazione, frutto dei miei studi, ricerca ed analisi. È stato considerato valido un messaggio cifrato messo in atto da studiosi del primo novecento e preso per oro colato dagli studiosi successivi. Io dimostrerò che la lettura è fantasiosa e non è scientifica. Inoltre, proporrò la lettura effettiva e leggerò correttamente i caratteri di scrittura epigrafici utilizzati».
Quando è nata l'idea di studiare questi elementi del nostro patrimonio storico?
«L'idea è nata qualche anno fa. Da docente di Lettere Classiche mi sono accostato a studi sull'epigrafia antica in versi, con metrica, legata alla nostra storia locale e su questi elementi presenti nel borgo antico di Giovinazzo. Mi sono appassionato alle inscrizioni più o meno antiche in versi e su di esse ho fatto varie scoperte ed ho quindi potuto rilevare come alcuni studiosi abbiano preso cantonate in merito a letture delle epigrafi. Da queste letture forzate ed errate sono scaturite notizie storiche o meglio pseudo notizie prive di fondamento».
Cosa vuol suscitare con questa iniziativa della Pro Loco?
«Vorrei condurre una riflessione frutto dei miei studi, sono aperto alle domande che il pubblico vorrà pormi. Io non sono uno specialista di storia locale, per me è un po' imbarazzante affrontare e condividere le mie scoperte. Il mio intervento vuol essere soltanto un'analisi delle epigrafi metriche presenti sul territorio cittadino. In questi anni, a causa dell'isolamento causato dall'emergenza sanitaria, dovendo sacrificare i miei interessi più vecchi come il teatro, perché sono stati bloccati tutti gli spettacoli in presenza, ho svolto le mie ricerche a casa tra libri e documenti antichi e ho potuto approfondire questi nuovi ambiti di interesse e di studio».
La conferenza sarà moderata da Giuseppe Palmiotti, mentre il relatore sarà il prof. Franco Martini. L'iniziativa, con ingresso libero, si terrà nella sala San Felice, sita nel centro storico di Giovinazzo, e si terrà nel pieno rispetto della normativa anti-Covid.
Elementi di storia locale saranno al centro di una riflessione collettiva e sarà l'incipit di un itinerario d'incontri utili a promuovere la storia locale. Abbiamo chiesto al relatore, perché queste due inscrizioni sono state definite "pseudoenigmi".
L'INTERVISTA A FRANCO MARTINI
Professore, ci chiarisca perché questo titolo alla conferenza...
«Io parlerò di due inscrizioni collocate, vicine tra loro, presenti in cattedrale. Una è la cosiddetta inscrizione epigrafe cresima o prima cresima, così detta perché storicamente pare sia stata la prima cresima celebrata a Giovinazzo dal vescovo. L'altra, molto più breve, si trova sopra il portale della facciata nord della stessa cattedrale. Gli studiosi, nel corso degli anni, hanno aggiunto parole allo scritto presente, ma hanno anche scomposto le parole presenti. Infine, hanno proposto varie e differenti interpretazioni, più o meno campate in aria, a mio parere; io spiegherò perché non sono attendibili. Inoltre, proporrò sia a fronte dell'utilizzo di fonti attendibili, che con metodo di analisi da me condotto, come poter leggere correttamente le iscrizioni. E darò una mia lettura ed interpretazione, frutto dei miei studi, ricerca ed analisi. È stato considerato valido un messaggio cifrato messo in atto da studiosi del primo novecento e preso per oro colato dagli studiosi successivi. Io dimostrerò che la lettura è fantasiosa e non è scientifica. Inoltre, proporrò la lettura effettiva e leggerò correttamente i caratteri di scrittura epigrafici utilizzati».
Quando è nata l'idea di studiare questi elementi del nostro patrimonio storico?
«L'idea è nata qualche anno fa. Da docente di Lettere Classiche mi sono accostato a studi sull'epigrafia antica in versi, con metrica, legata alla nostra storia locale e su questi elementi presenti nel borgo antico di Giovinazzo. Mi sono appassionato alle inscrizioni più o meno antiche in versi e su di esse ho fatto varie scoperte ed ho quindi potuto rilevare come alcuni studiosi abbiano preso cantonate in merito a letture delle epigrafi. Da queste letture forzate ed errate sono scaturite notizie storiche o meglio pseudo notizie prive di fondamento».
Cosa vuol suscitare con questa iniziativa della Pro Loco?
«Vorrei condurre una riflessione frutto dei miei studi, sono aperto alle domande che il pubblico vorrà pormi. Io non sono uno specialista di storia locale, per me è un po' imbarazzante affrontare e condividere le mie scoperte. Il mio intervento vuol essere soltanto un'analisi delle epigrafi metriche presenti sul territorio cittadino. In questi anni, a causa dell'isolamento causato dall'emergenza sanitaria, dovendo sacrificare i miei interessi più vecchi come il teatro, perché sono stati bloccati tutti gli spettacoli in presenza, ho svolto le mie ricerche a casa tra libri e documenti antichi e ho potuto approfondire questi nuovi ambiti di interesse e di studio».