Droga, assolto un 21enne di Giovinazzo: «Il fatto non costituisce reato»
Nessuna ipotesi di spaccio a carico del giovane, difeso dall'avvocato Mastro. Assolto perché il fatto non è previsto dalla legge come reato
venerdì 1 novembre 2019
15.43
Nessuna ipotesi di spaccio di sostanze stupefacenti. È stato assolto perché il fatto non è previsto dalla legge come reato un 21enne del posto, denunciato a piede libero dai Carabinieri della locale Stazione perché trovato in possesso di 5 stecchette di hashish, pari a 3,87 grammi.
Il giudice del Tribunale di Bari, Giovanni Anglana, al termine del processo celebrato col rito abbreviato, ha assolto il 21enne, difeso dal legale Francesco Mastro che è riuscito ad ottenere l'irrilevanza penale del fatto, superando anche la più lieve previsione del reato prevista dal comma 5 dell'articolo 73, quello che disciplina la produzione, il traffico e la detenzione illeciti di stupefacenti, e che prevede la pena della reclusione da 6 mesi a 4 anni.
La disciplina dei fatti di lieve entità riguardanti stupefacenti di cui al comma 5 dell'articolo 73 ha subito numerose modifiche. Originariamente ed in base alla legge Fini-Giovanardi essa costituiva una mera circostanza attenuante idonea a comportare una riduzione delle pene. Oggi, invece, il comma 5 dell'articolo 73 non è più una circostanza attenuante, ma è divenuto una ipotesi di reato avente un trattamento che prevede la reclusione da 6 mesi a 4 anni.
A chiudere questa vicenda ci ha pensato il Tribunale di Bari, che ha assolto il 21enne, perché il fatto non costituisce reato. Adesso il giovane potrà cancellare questo buio periodo grazie al suo legale, Francesco Mastro, che nella vicenda non ha mai smesso di lottare per dimostrare la sua innocenza.
Il giudice del Tribunale di Bari, Giovanni Anglana, al termine del processo celebrato col rito abbreviato, ha assolto il 21enne, difeso dal legale Francesco Mastro che è riuscito ad ottenere l'irrilevanza penale del fatto, superando anche la più lieve previsione del reato prevista dal comma 5 dell'articolo 73, quello che disciplina la produzione, il traffico e la detenzione illeciti di stupefacenti, e che prevede la pena della reclusione da 6 mesi a 4 anni.
La disciplina dei fatti di lieve entità riguardanti stupefacenti di cui al comma 5 dell'articolo 73 ha subito numerose modifiche. Originariamente ed in base alla legge Fini-Giovanardi essa costituiva una mera circostanza attenuante idonea a comportare una riduzione delle pene. Oggi, invece, il comma 5 dell'articolo 73 non è più una circostanza attenuante, ma è divenuto una ipotesi di reato avente un trattamento che prevede la reclusione da 6 mesi a 4 anni.
A chiudere questa vicenda ci ha pensato il Tribunale di Bari, che ha assolto il 21enne, perché il fatto non costituisce reato. Adesso il giovane potrà cancellare questo buio periodo grazie al suo legale, Francesco Mastro, che nella vicenda non ha mai smesso di lottare per dimostrare la sua innocenza.