Domani si ricorda il dies natalis di don Tonino Bello
23° anniversario della morte del Vescovo della gente
martedì 19 aprile 2016
12.40
Era un Vescovo che «percorreva in lungo e in largo le strade della Diocesi», quelle strade dove incontrava umanità varia, storie, dolori e difficoltà che solo un "buon" pastore d'anime riesce a consolare. Domani, 20 aprile, ricorre l'anniversario della nascita "a nuova vita" del Servo di Dio, don Tonino Bello.
Le parole in virgolettato sono quelle di Mons. Domenico Cornacchia, attuale guida della nostra Diocesi, apparse sul settimanale "Luce e Vita" nel numero di domenica scorsa. Cornacchia è l'uomo che ha ereditato il pesante ma fondamentale messaggio di don Tonino Bello, di cui domani ricorre l'anniversario della morte, il dies natalis, così come la chiesa locale lo ha chiamato con un latinismo. Per la ventitreesima volta si ricorda la morte di colui il quale ha cambiato il modo di concepire la missione evangelizzatrice della chiesa in Puglia e non solo.
«Di Mons. Bello - ha proseguito Sua Eccellenza Mons. Cornacchia - respiriamo le virtù umane e soprannaturali! Per questo dobbiamo intensificare la preghiera affinché il Signore lo indichi per tutti quale modello universale di santità e di perfezione». Conclusa la fase diocesana del Processo di Canonizzazione, fanno sapere dalla Diocesi di Molfetta - Giovinazzo - Ruvo di Puglia - Terlizzi, voluta, avviata e conclusa sotto l'episcopato di Mons. Luigi Martella, grazie anche all'opera del vicepostulatore Mons. Domenico Amato, entrambi recentemente scomparsi e ferita aperta nel cuore dei fedeli locali, è in atto la fase romana presso la Congregazione per le Cause dei Santi, che vede come Postulatore, Mons. Luigi Michele de Palma, e come relatore Maurizio Tagliaferri.
Domani, alle ore 19.30, presso il Duomo di San Corrado, a Molfetta, Mons. Cornacchia presiederà una celebrazione eucaristica a cui farà seguito l'inaugurazione della mostra "Conosci don Tonino?", posta nella Sala del Crocifisso. La mostra è dedicata anche a don Mimmo Amato ed è realizzata dagli operatori della Cooperativa FeArt che gestisce egregiamente il Museo Diocesano, con il sostegno dell'Opera Pia Monte di Pietà e Confidenze di Molfetta.
Don Tonino non se n'è mai andato. È presente col suo esempio, a volte ingombrante perché invita ad una profonda riflessione sull'essere autenticamente cristiani, cioè votati a portare nella quotidianità il messaggio di Cristo. A lui, le comunità giovinazzese, molfettese, terlizzese e ruvese dedicano la giornata di domani. Piccolo tributo ad un uomo Santo già in vita.
Le parole in virgolettato sono quelle di Mons. Domenico Cornacchia, attuale guida della nostra Diocesi, apparse sul settimanale "Luce e Vita" nel numero di domenica scorsa. Cornacchia è l'uomo che ha ereditato il pesante ma fondamentale messaggio di don Tonino Bello, di cui domani ricorre l'anniversario della morte, il dies natalis, così come la chiesa locale lo ha chiamato con un latinismo. Per la ventitreesima volta si ricorda la morte di colui il quale ha cambiato il modo di concepire la missione evangelizzatrice della chiesa in Puglia e non solo.
«Di Mons. Bello - ha proseguito Sua Eccellenza Mons. Cornacchia - respiriamo le virtù umane e soprannaturali! Per questo dobbiamo intensificare la preghiera affinché il Signore lo indichi per tutti quale modello universale di santità e di perfezione». Conclusa la fase diocesana del Processo di Canonizzazione, fanno sapere dalla Diocesi di Molfetta - Giovinazzo - Ruvo di Puglia - Terlizzi, voluta, avviata e conclusa sotto l'episcopato di Mons. Luigi Martella, grazie anche all'opera del vicepostulatore Mons. Domenico Amato, entrambi recentemente scomparsi e ferita aperta nel cuore dei fedeli locali, è in atto la fase romana presso la Congregazione per le Cause dei Santi, che vede come Postulatore, Mons. Luigi Michele de Palma, e come relatore Maurizio Tagliaferri.
Domani, alle ore 19.30, presso il Duomo di San Corrado, a Molfetta, Mons. Cornacchia presiederà una celebrazione eucaristica a cui farà seguito l'inaugurazione della mostra "Conosci don Tonino?", posta nella Sala del Crocifisso. La mostra è dedicata anche a don Mimmo Amato ed è realizzata dagli operatori della Cooperativa FeArt che gestisce egregiamente il Museo Diocesano, con il sostegno dell'Opera Pia Monte di Pietà e Confidenze di Molfetta.
Don Tonino non se n'è mai andato. È presente col suo esempio, a volte ingombrante perché invita ad una profonda riflessione sull'essere autenticamente cristiani, cioè votati a portare nella quotidianità il messaggio di Cristo. A lui, le comunità giovinazzese, molfettese, terlizzese e ruvese dedicano la giornata di domani. Piccolo tributo ad un uomo Santo già in vita.