Domani a Giovinazzo s'inaugura lo Sportello anti-violenza

Sollecito: «Strumento fondamentale al servizio delle donne»

martedì 24 novembre 2020 15.40
Domani, 25 novembre, in occasione della 'Giornata internazionale contro la violenza sulle donne', verrà inaugurato a Giovinazzo, alle ore 18.00, lo sportello antiviolenza ubicato al piano terra nella sede del Comune.

Il progetto parte dall'Ambito territoriale Molfetta-Giovinazzo, già da tempo impegnato nella realizzazione di servizi di supporto ai soggetti vulnerabili, che ha firmato una convenzione con il Centro Antiviolenza "Pandora", rappresentato dall'avv. Valeria Scardigno, allo scopo di estendere le attività del CAV del Comune di Molfetta anche al Comune di Giovinazzo.

L'operazione è stata possibile grazie all'impegno e alla sinergia tra gli assessori alle Politiche Sociali di Giovinazzo e Molfetta, rispettivamente Michele Sollecito e Angela Panunzio, i dirigenti dei settori e le assistenti sociali in collaborazione con le rappresentanze politiche da sempre sensibili alla tematica. Lo sportello sarà aperto il martedì dalle 17:30 alle 19:30 e il venerdì dalle ore 11:00 alle ore 13:00.

«Grazie al lavoro avviato dall'assessore uscente alle Pari Opportunità, Antonella Colaluce, e d'intesa con l'assessore alla Cultura, Cristina Piscitelli, possiamo avere anche nella nostra città un fondamentale strumento di sensibilizzazione e soccorso per tutte le donne che vivono situazioni delicate e di violenza"- dichiara l'assessore alle Politiche Sociali, Michele Sollecito - In questa occasione, l'Amministrazione comunale ha altresì sostenuto l'iniziativa dell'associazione FIDAPA di Giovinazzo ricordando il numero anti-violenza attraverso materiale pubblicitario, illuminando i siti della città dedicati alle donne vittime di violenza e illuminando, a partire dalle ore 18.30 di domani un edificio nella piazza principale di Giovinazzo con un'immagine rappresentativa della ricorrenza».

Il fenomeno della violenza contro le donne, attestato dai continui episodi di cronaca, ha conosciuto una crescita esponenziale in concomitanza con la messa in atto delle misure di contenimento della pandemia che hanno favorito le già gravi condizioni di abuso, violenza e isolamento delle vittime di soggetti maltrattanti. Il percorso di affrancamento da una dimensione relazionale, sia essa istituzionalizzata o no, di tipo abusante non può essere affrontato dalle donne senza il supporto di strutture capaci di renderle consapevoli, attraverso l'ascolto, della loro condizione di vittime e delle possibilità e degli strumenti che i recenti impianti normativi forniscono allo scopo di accompagnarle in un percorso di recupero della propria autonomia individuale.

Si tratta, evidentemente, di un percorso complesso che richiede l'attivazione e lo sviluppo di competenze specifiche capaci di offrire sostegno psicologico, giuridico e socio-educativo a quelle donne che, in ragione della loro vulnerabilità spesso aggravata da fattori economici e culturali, dalla presenza dei figli, dall'influenza dell'ambiente, faticano ad affrancarsi dalla condizione soggiogante.