Discarica, la replica dell’Amministrazione comunale

Nel mirino della maggioranza i comunicati dell’Osservatorio e di Sel

sabato 29 novembre 2014 9.41
A cura di Gianluca Battista
La questione ampliamento della discarica non smette di alimentare polemiche. L'agone politico è incandescente. E dopo gli interventi dell'Osservatorio per la Legalità e per la Difesa del Bene Comune e di Sinistra Ecologia e Libertà (da sommarsi a quelli di Città d'A…mare e di Forza Italia), l'Amministrazione comunale ha inteso fornire alla stampa ed alla cittadinanza una dettagliata risposta con dossier allegato che sarà presto disponibile on line.

Il comunicato inizia sottolineando che «le ragioni che hanno condotto il Comune di Giovinazzo ad adottare il provvedimento ex art. 191 del decreto legislativo 152/2006 - che chiaramente fra i soggetti deputati all'adozione individua il presidente della Giunta regionale o il Presidente della provincia ovvero il Sindaco -, sono gravi, conclamate e verificabili. Si sappia - prosegue la nota - che sull'intero territorio provinciale vi è indisponibilità di volumi di smaltimento finale destinati ad accogliere quanto in esito al ciclo dei rifiuti urbani. Fra le ragioni vi sono: la chiusura dell'impianto di Conversano a causa di sequestro giudiziario; l'inibizione all'impiego dell'impianto di Trani a seguito di provvedimento regionale, che dall'inizio di settembre comunque stava accogliendo grazie ad un accordo di cooperazione fra Ato Bari e Ato Bat i rifiuti dalla Provincia di Bari».

«La Regione - si legge nella dettagliata missiva - proprio allo scopo di gestire questa fase ha dovuto a distanza di neanche due mesi adottare altri provvedimenti contingibili ed urgenti (ordinanze n. 11 e 13) che regolano appunto questa fase straordinaria degli smaltimenti fuori provincia. Lo scenario è dunque di elevatissima instabilità, ed ha imposto che anche per l'impianto di Giovinazzo - sulla scorta di una richiesta avanzata nei confronti del Comune di Giovinazzo dall'Ambito Territoriale Ottimale B con delibera n. 9/14 del 3/10/14 - si adottasse un provvedimento straordinario teso ad assicurare, peraltro per un periodo di qualche mese, la prosecuzione degli smaltimenti. In alternativa anche tale flusso si sarebbe aggiunto a quello, più grande, gestito come sopra detto all'esterno del territorio provinciale».

I pozzi spia ai margini della discarica, secondo quanto scritto dall'Amministrazione, non avrebbero rilevato alcun superamento dei parametri chimico-fisici. Poi l'affondo contro le sinistre, soprattutto in merito alle politiche regionali in materia: «Ora è bene che si sappia che la lettera dell'Osservatorio e di Sinistra Ecologia e Libertà - proseguono da Palazzo di Città - è fuori luogo visto che per gli stessi motivi su esposti, il presidente Nichi Vendola ha inflitto alla nostra cittadinanza ben 6 ordinanze di conferimento rifiuti in discarica: non si capisce perché quando la firma in calce è di Vendola tutto tace, se firma il sindaco occorre denunciare profili di reato ambientale, di illegittimità degli atti, di grave nocumento alla salute pubblica. Ci viene il sospetto - è l'attacco deciso della maggioranza - che ancora una volta il pregiudizio prevalga sul giudizio e sulla disamina attenta di una vicenda lunga e complicata. Ci viene il sospetto che l'Osservatorio ha voluto cogliere l'opportunità (il senso di responsabilità di un sindaco) per scagliarsi ancora una volta contro il sindaco Depalma e la sua Amministrazione. Per non parlare di Sinistra Ecologia e Libertà che forse in questa delicata vicenda è l'unico partito che non può permettersi di attaccare questa Amministrazione in ragione dei "regali" del proprio governatore alla nostra città! L'ipocrisia di Sel supera ogni limite di buon senso».

Secondo gli amministratori giovinazzesi l'inerzia vendoliana sarebbe stata disastrosa e spiegano il perché l'ordinanza non sia stata firmata dal Governatore pugliese. «L'Osservatorio e Sel - sostengono - devono sapere che in data 4 giugno 2014 l'assessore regionale alla Qualità dell'Ambiente, Ecologia, Ciclo Rifiuti e Bonifica, Rischio Industriale, dott. Lorenzo Nicastro, chiedeva al Ministro dell'Ambiente dott. Gian Luca Galletti e al dott. Maurizio Pernice direttore generale per la Tutela del Territorio presso lo stesso Ministero, di poter reiterare l'emanazione di una nuova ed ennesima ordinanza per evitare situazioni di rischio igienico-sanitario per una parte considerevole della popolazione pugliese non potendo "prevedere quali siano i tempi necessari per il rientro ad una situazione ordinaria in quanto le attività da porre in essere non sempre sono governabili direttamente dalla Regione Puglia"».

La risposta è di quelle che lascia interdetti : «il direttore generale, avv. Maurizio Pernice – si legge nel comunicato - in una nota di risposta datata 18 giugno 2014 emana una sentenza di condanna definitiva per la Regione Puglia: "anche il persistere della situazione iniziale di necessità potrebbe giustificare la reiterazione dell'ordinanza, a condizione, però che ciò non dipenda da inerzia e dalla mancanza di iniziative idonee a risolverla. In tal senso il comma 2 del citato articolo 191 prevede, inoltre, che entro 120 giorni dall'adozione delle ordinanze cui al comma 1, il Presidente della Giunta regionale promuove ed adotta le iniziative necessarie per garantire la raccolta differenziata, il riutilizzo, il riciclaggio e lo smaltimento dei rifiuti...". In mancanza di dette iniziative, pertanto, non sussistono i presupposti che legittimano ulteriori proroghe».

«Dunque il Presidente Vendola - concludono gli amministratori locali - ha esaurito il suo potere ordinatorio per inerzia. Il Ministero ha sonoramente bocciato la Regione che ha la più grande responsabilità di quanto accaduto, non solo per Giovinazzo ma per tutta l'area della Provincia di Bari che ancora oggi a distanza di anni è in piena sofferenza e criticità diffusa. Sinistra Ecologia e Libertà dovreste chiedere scusa ai concittadini».

Nella seconda parte della lunghissima missiva, la squadra del sindaco Tommaso Depalma ricostruisce il lungo susseguirsi di incontri in seno all'ATO e rimarca come anche «il presidente dell'Ato Antonio Decaro (sindaco di Bari) a nome di tutti i sindaci espresse riconoscenza a Giovinazzo e, mediante un comunicato stampa, comunicò la decisione unanime dei Sindaci dell'Ato (che costituiscono anche l'Area Metropolitana di Bari) di garantire una adeguata compensazione in favore di Giovinazzo». L'impermeabilizzazione seguirebbe i dettami della legge n. 36 del 2003 ed «inoltre si è verificato che l'incremento risulta irrilevante ai fini della staticità (parliamo del 2% rispetto al totale della discarica utilizzata da oltre 20 anni)». Tutto quindi funzionerebbe correttamente sotto lo sguardo vigile di Arpa e Asl.

Ma gli amministratori non hanno digerito anche i presunti allarmismi dei giorni scorsi e scrivono: «L'Osservatorio scrive che Giovinazzo "vanta già un triste primato per il numero di malati di cancro e altre malattie degenerative rispetto ai paesi limitrofi". È inevitabile - evidenziano - smentire anche questo altro exemplum di "qualunquismo": i dati dell'Osservatorio Epidemiologico della Regione Puglia non assegnano nessun tipo di primato alla nostra città. Nei cartogrammi relativi alle cause e agli indici di mortalità Comune per Comune della Regione Puglia - hanno voluto ribadire con forza quelli della maggioranza - Giovinazzo ha un indice variabile a seconda della patologia esaminata ma mai un qualsiasi primato. I nostri sono dati riscontrabili dal 2000 con l'Atlante di Morte della Regione Puglia (2000-2005) e dalla Relazione sullo Stato di Salute della popolazione pugliese (2006-2011) ultima pubblicazione in merito. Ovviamente immaginiamo che l'Osservatorio sospetterà anche dei dati regionali. Questo nostro passaggio non vuole essere però una giustificazione: per una maggiore serenità è scontato che la discarica diminuisca il suo impatto sul nostro territorio fino a sparire del tutto. Ma fintanto che ciò avvenga non citiamo dati e statistiche campati per aria».

La nota prosegue con gli affondi durissimi contro l'Osservatorio e Sel con riferimento alla passata amministrazione di centro-sinistra. Ecco il passaggio integrale: «Pare opportuno ricordare che il vero ampliamento della discarica di San Pietro Pago fu deliberato dal consiglio comunale dell'Amministrazione Natalicchio il 24 settembre 2009 quando nacque il famigerato sesto lotto. Chissà se tra le fila dell'Osservatorio e di Sel - si chiedono a Palazzo di Città - c'è qualcuno che anche allora protestò per quello che fu definito uno scempio per la città e che comunque ha rappresentato un aumento enorme del volume dei rifiuti in discarica. Ad oggi si parla di una riprofilatura (o risagomatura) per naturale avvallamento dei lotti I, II e III e quindi un abbancamento di rifiuti per cubature già esistenti. Ecco perché non si parla di ampliamento della discarica in quanto si sta riempiendo secondo quanto già può contenere. Ecco perché il sindaco Depalma non "ridicolizza" nessun consiglio comunale soprattutto il "proprio" consiglio comunale che ha deliberato il no univoco ed inderogabile ad ogni nuovo e futuro ampliamento. Peccato che l'Osservatorio non ha la pazienza di leggere per bene le carte. Ed è solo grazie alla ferma ed irrevocabile decisione di questa Amministrazione se il quinto lotto, ovvero il lotto di servizio e soccorso per l'impianto di biostabilizzazione, non è stato invaso dai rifiuti, un lotto che fa gola ma sul quale questa Amministrazione ha sempre posto il proprio veto».

La parte conclusiva della missiva riassume i successi di questa Amministrazione in tema di ecotassa, nonostante una raccolta differenziata definita dagli stessi «disastrosa», e racconta di un Aro tra i più virtuosi della regione, lanciando di fatto il nuovo piano dei rifiuti: «Si tratta - scrivono - del secondo bando di gara "verde" in Italia ad essere pubblicato da un Ente sovracomunale perché contiene principi finalizzati alla promozione di una maggiore sostenibilità ambientale, economica, e sociale degli appalti pubblici come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno».

Chiusura con risposte sui presunti collegamenti tra il possibile trasferimento dell'architetto Vincenzo Turturro dal settore Lavori Pubblici ai Servizi Anagrafici e contro-domande poste all'Osservatorio: «In ultima analisi - scrivono - ci chiediamo come mai l'Osservatorio non ha chiesto a tutti i partiti che concorrono alle primarie regionali (viste le ultime visite a Giovinazzo di tutti i 3 candidati del centro sinistra) di prendere un impegno solenne con i possibili futuri candidati alla Presidenza della Regione Puglia e di chiedere una soluzione urgente per la gestione dei rifiuti della provincia di Bari che non ricada mai più a scapito di Giovinazzo. Perché in fondo non spetta a questa Amministrazione e al suo sindaco realizzare nuove discariche sul territorio pugliese. Vero? Sinistra Ecologia e Libertà cosa ha chiesto al candidato Stefàno? Voteranno ancora una volta contro il proprio paese pur di appoggiare la "ragion di stato" del partito? Il "sacrificio umano lo ha chiesto il vostro Presidente che ha fallito su tutta la linea sulla gestione dei rifiuti.

È inutile nascondere che per questo fallimento Giovinazzo sta pagando un prezzo salato e se non si cambia marcia non si intravedono segnali positivi. Fate un mea culpa, la gestione Vendola è stata a dir poco disastrosa. Questo comunicato - precisano infine - vale anche per dissipare i dubbi sollevati dal consigliere Iannone (Forza Italia) in modo sicuramente più equilibrato e corretto».