Discarica, il Comitato "17 novembre" incalza Depalma dopo il video
L'accusa: «Ha dato prova di non saper leggere le carte». Capurso (PVA): «Su quel documento c'è scritto che è percolato»
giovedì 6 dicembre 2018
05.00
«La soddisfazione con cui esibiva quelle carte era fuori luogo perché: 1) ha dato prova di non saper leggere le carte; 2) ha volutamente tentato di utilizzare la sua posizione per smentire il comitato e rassicurare i cittadini confermando che per lei questa rappresenta solo una battaglia per la sua carriera politica e non per Giovinazzo; 3) perché quella carta dice esattamente il contrario di quello che lei sostiene. Perché il liquido presente nella vasca è percolato, un rifiuto speciale altamente inquinante che non deve assolutamente entrare in contatto con terreno e con le falde acquifere!».
È dura e chiara la presa di posizione del Comitato "17 novembre" dopo il videomessaggio di Tommaso Depalma dalla discarica di San Pietro Pago. I toni del Sindaco erano stati rassicuranti e anche concilianti, ma il movimento coordinato da Marco Lasorsa e Santo Restivo non ci sa e pretende ancora chiarezza.
«Lei continua a minimizzare e banalizzare quella che era - scrivono sulla pagina Facebook -, è e resta la più grave emergenza ambientale di questa città! È sminuendo così la situazione che pensa di riguadagnare il finanziamento di 4,5 milioni di euro che grazie alla sua condotta la Regione ci ha revocato? - si chiedono gli organizzatori della manifestazione del 17 novembre scorso -. Glielo ripetiamo, la situazione è molto grave: quello che lei oggi (due giorni fa, ndr) ha aspirato è un rifiuto speciale in grado di contaminare acqua e terreno, e quindi la nostra salute, tanto da dover esser smaltito in appositi impianti!»
Insomma, Depalma avrebbe raccontato qualcosa che i giovinazzesi sapevano e che i manifestanti gli avevano «urlato tre settimane fa». Non è acqua sporca, dunque, ma percolato pericoloso, secondo il Comitato.
«Racconti piuttosto ai cittadini la verità - insistono -, perché, ad oggi 1) nonostante gli 800.000 euro a sua disposizione non risulta eseguita alcuna indagine preliminari delle matrici ambientali; 2) non c'è un solo dato scientifico che ci dica se il terreno e/o le falde sono inquinate; 3) nessuno ci ha spiegato come e perché il percolato sia finito nei campi circostanti; 4) non ha ancora detto nulla sulla revoca del finanziamento per la messa in sicurezza della discarica avviato dalla Regione Puglia, che le ha elencato, punto per punto, le sue gravi inadempienze!».
Il Comitato "17 novembre" attenderà dunque solo l'esito delle indagini e dei campionamenti Arpa Puglia, sperando di trovare tranquillità.
Anche da PrimaVera Alternativa si è alzata la voce del Presidente, Girolamo Capurso, che ha affondato il colpo: «Carte alla mano - ha scritto riferendosi all'affermazione di Depalma -: infatti su quel documento mostrato nel video dal Sindaco c'è scritto che si tratta di percolato (codice Cer 190703) altamente inquinante. Della serie: ancora una volta minimizza e racconta le mezze verità, quelle che gli conviene raccontare per alimentare la sua propaganda», è stata la conclusione.
È dura e chiara la presa di posizione del Comitato "17 novembre" dopo il videomessaggio di Tommaso Depalma dalla discarica di San Pietro Pago. I toni del Sindaco erano stati rassicuranti e anche concilianti, ma il movimento coordinato da Marco Lasorsa e Santo Restivo non ci sa e pretende ancora chiarezza.
«Lei continua a minimizzare e banalizzare quella che era - scrivono sulla pagina Facebook -, è e resta la più grave emergenza ambientale di questa città! È sminuendo così la situazione che pensa di riguadagnare il finanziamento di 4,5 milioni di euro che grazie alla sua condotta la Regione ci ha revocato? - si chiedono gli organizzatori della manifestazione del 17 novembre scorso -. Glielo ripetiamo, la situazione è molto grave: quello che lei oggi (due giorni fa, ndr) ha aspirato è un rifiuto speciale in grado di contaminare acqua e terreno, e quindi la nostra salute, tanto da dover esser smaltito in appositi impianti!»
«Racconti piuttosto ai cittadini la verità - insistono -, perché, ad oggi 1) nonostante gli 800.000 euro a sua disposizione non risulta eseguita alcuna indagine preliminari delle matrici ambientali; 2) non c'è un solo dato scientifico che ci dica se il terreno e/o le falde sono inquinate; 3) nessuno ci ha spiegato come e perché il percolato sia finito nei campi circostanti; 4) non ha ancora detto nulla sulla revoca del finanziamento per la messa in sicurezza della discarica avviato dalla Regione Puglia, che le ha elencato, punto per punto, le sue gravi inadempienze!».
Il Comitato "17 novembre" attenderà dunque solo l'esito delle indagini e dei campionamenti Arpa Puglia, sperando di trovare tranquillità.
Anche da PrimaVera Alternativa si è alzata la voce del Presidente, Girolamo Capurso, che ha affondato il colpo: «Carte alla mano - ha scritto riferendosi all'affermazione di Depalma -: infatti su quel documento mostrato nel video dal Sindaco c'è scritto che si tratta di percolato (codice Cer 190703) altamente inquinante. Della serie: ancora una volta minimizza e racconta le mezze verità, quelle che gli conviene raccontare per alimentare la sua propaganda», è stata la conclusione.