Discarica Giovinazzo e sequestri Daneco, PVA: «Sindaco dovrebbe scusarsi. Non era acqua sporca»

La nota del movimento civico pone l'accento sull'allarme lanciato sin dal 2017

venerdì 5 marzo 2021 17.42
A cura di Gianluca Battista
Rivendica il suo ruolo attivo nel tenere alta l'attenzione su quanto stava accadendo nella discarica di San Pietro Pago e rispedisce al mittente le accuse di procurato allarme.

Il movimento civico PrimaVera Alternativa è intervenuto nelle scorse ore dopo la notizia del sequestro dei beni della Daneco Impianti srl che aveva gestito il sito giovinazzese sino a qualche anno fa, con l'ulteriore accusa di aver fatto fuoriuscire percolato avanzata dagli inquirenti. Un capitolo amarissimo per gli abitanti della cittadina adriatica che ancora è lungi dall'essere chiuso.

«Terribile lo scenario ipotizzato dagli inquirenti: "inquinamento ambientale causato dall'omessa adozione di ogni utile accorgimento e doverose misure per il contenimento e la gestione del percolato da discarica, parte del quale finiva disperso nel sottosuolo, sino ad attingere la falda acquifera" - scrivono dal gruppo guidato dal Presidente Girolamo Capurso - Oggi lo possiamo dire con forza: le battaglie, se sono giuste e in difesa della città vanno combattute, contro tutto e tutti, persino contro i muri di gomma!!»

«Oggi - proseguono dal movimento di opposizione -, tutti coloro per cui quel percolato era "acqua sporca", ad iniziare dal Sindaco, dovrebbero avere la dignità di dire: "Scusate, avevate ragione, anzi Grazie!" . Grazie e scusa ai nostri Consiglieri - si legge ancora nella nota, incredibilmente denunciati per procurato allarme solo per aver posto il problema, difendendo la salute di tutti i Giovinazzesi!! Grazie e scusa ai cittadini, che a centinaia il 17 novembre 2018 hanno manifestato sotto la pioggia !! Grazie - è la chiusa - e scusa a chi in questa battaglia ci ha sempre messo la faccia, venendo ricoperto di pubblici insulti e sbeffeggiamenti !!».

Nelle scorse ore, come riportato dalla nostra testata, erano state le parlamentari del MoVimento 5 Stelle, Francesca Galizia e Francesca Anna Ruggiero, a preannunciare un'interrogazione sulla vicenda ormai di portata nazionale.