Discarica, al via la raccolta firme

Da quest’oggi banchetti in via Toselli, via Sasso e via don Piscitelli

mercoledì 24 dicembre 2014 7.38
Una raccolta di firme per «revocare, o quantomeno sospendere, l'ordinanza sindacale n. 62» con cui il sindaco Tommaso Depalma ha autorizzato la sopraelevazione dei lotti I, II e III della discarica di Giovinazzo.

L'organizzazione "Per la salute pubblica, no alla discarica" scende in campo con l'obiettivo di «impedire uno scempio autorizzato da un atto illegittimo». Oggi, dalle ore 09.00 alle ore 19.00, davanti ai supermercati Superking di via Toselli, Anna di via Sasso e Primo Prezzo di via don Piscitelli, il comitato cittadino comincerà la raccolta delle adesioni e da domani, giorno di Natale, avvierà una capillare azione di volantinaggio dalle ore 10.00 alle ore 13.30 tra piazza Vittorio Emanuele II e piazza Garibaldi. «Con l'ordinanza sindacale n. 62 - spiegano i referenti del comitato, Vincenzo Castrignano e Alessandro Depalo - confluiscono a Giovinazzo tutti i rifiuti della terra di Bari».

Pomo della discordia proprio il succitato provvedimento «del tutto illegittimo - spiegano ancora i portavoce del comitato - perché contro le leggi vigenti (decreto legislativo n. 152/2006; art. 50 del Testo Unico degli Enti Locali n. 267/2000), contro il parere del Ministero dell'Ambiente, contro il parere dell'Ufficio Tecnico Comunale e contro la decisione del consiglio comunale del 5 marzo 2014 di impedire ogni ulteriore ampliamento della discarica in esercizio o la realizzazione di altre discariche nel territorio comunale». Da qui il volantinaggio per sensibilizzare l'intera cittadinanza, la raccolta di firme ed il corteo cittadino del 3 gennaio (con partenza prevista alle ore 18.00 da piazza Risorgimento) per chiedere al primo cittadino di fare retromarcia.

«Chiediamo a tutti i cittadini di mobilitarsi - è l'appello del comitato "Per la salute pubblica, no alla discarica" -. Non si può e non si deve restare indifferenti. La salute è un diritto e non si può barattare con trenta denari».