Differenziata, l'Osservatorio per la Legalità: «Necessario un codice etico»

La richiesta rivolta a politici ed ai vertici dell'azienda che gestisce il ciclo dei rifiuti

venerdì 10 febbraio 2017
A cura di Gianluca Battista
Un codice etico da sottoscrivere per evitare che vi siano infiltrazioni mafiose nella gestione del nuovo ciclo di raccolta differenziata porta a porta.

Lo chiede l'Osservatorio per la Legalità e per il Bene Comune in una nota diffusa a mezzo stampa. Nella missiva si legge: «Il 16 gennaio è partito nella nostra città il nuovo servizio di raccolta dei rifiuti differenziato porta a porta. In queste prime settimane - scrivono - l'opinione pubblica ha dibattuto esclusivamente delle criticità del servizio, talvolta causate dalla insufficiente campagna informativa, talaltra da scriteriati comportamenti di qualche nostro concittadino.

Nessuno - rammentano - ha però ricordato che il servizio di raccolta dei rifiuti e, più in generale, il ciclo dei rifiuti, per dirla con le parole utilizzate dal giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Scagliarini in un recente articolo del 19 gennaio scorso, rappresenta "il ventre molle di molte amministrazioni locali pugliesi". Il pericolo di infiltrazioni criminali e di fenomeni corruttivi nella gestione del ciclo dei rifiuti e del servizio di raccolta sono, infatti, da tempo nel mirino anche della Procura della Repubblica di Bari.

Basti pensare - evidenzia la nota - che lo stesso giorno in cui a Giovinazzo partiva il nuovo servizio, in Regione scoppiava il "caso giudiziario della Camassambiente", raggiunta da una interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Bari. Per l'azienda l'accusa di aver assunto a Bisceglie, Valenzano e Noicattaro soggetti pregiudicati o imputati per reati gravissimi (parenti del boss Parisi, soggetti ritenuti «contigui al clan Capriati di Bari» arrestati nell'operazione Gran Bazar, soggetti indagati per tentato omicidio), ma anche e soprattutto consiglieri comunali e parenti di politici locali. Tali spiacevoli evenienze - ammoniscono gli osservatori - non possono e non devono verificarsi nella nostra città!».

Così l'Osservatorio chiede espressamente «a tutte le forze politiche giovinazzesi e al responsabile dell'Impresa Dal Fiume Spa di sottoscrivere un codice etico che regolamenti i rapporti tra le forze politiche ed il soggetto gestore dei servizi di igiene urbana e di raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta».

Il codice si compone di due punti essenziali: il primo fa riferimento ai doveri del soggetto gestore ed il secondo a quelli di Sindaco, Giunta e Consiglio comunale.

Nel primo punto si legge che: «il Soggetto gestore dei servizi di igiene urbana e di raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta nel Comune di Giovinazzo deve: comunicare se è suo obbligo contrattuale e/o suo intendimento procedere alla assunzione di nuovo personale, specificandone il numero; rendere noti i criteri e le modalità con i quali opererà la scelta dei lavoratori da assumere; impegnarsi a non assumere soggetti pregiudicati e/o imputati per reati legati alla criminalità organizzata o contro la Pubblica Amministrazione o che rivestano lo status di consiglieri comunali e/o che siano loro parenti diretti; comunicare il nominativo dei soggetti assunti, ancorché con contratto di lavoro a tempo determinato».

Quanto alle cariche politiche o ai soggetti candidati alle prossime elezioni amministrative, essi devono: «astenersi dall'esercitare qualsivoglia ingerenza nella scelta del personale dipendente da parte del soggetto gestore; svolgere una attività di controllo e di vigilanza sul soggetto gestore affinché questi, nella selezione del proprio personale dipendente, attui procedure di reclutamento trasparenti e non assuma alle proprie dipendenze soggetti pregiudicati e/o imputati per reati legati alla criminalità organizzata o contro la Pubblica Amministrazione, o che rivestano lo status di consiglieri comunali e/o che siano loro parenti diretti».

L'invito che ne scaturisce a tutte le forze politiche, ai candidati ed a chi gestisce il ciclo dei rifiuti è di sottoscrivere questo codice etico e di farlo diventare così base fondamentale da cui partire per evitare intrusioni malavitose.