Depalma sbotta con Boccia: «Ci vuole l'esercito, altro che assistenti civici»

Un post pieno d'amarezza quello del Sindaco di Giovinazzo verso la decisione del Governo di assumere addetti al Servizio civico

martedì 26 maggio 2020 1.12
A cura di Gianluca Battista
Non è condivisa da molti amministratori locali l'idea di alcuni esponenti del Governo di bandire un concorso per addetti al Servizio civico. Decisione che ha visto la condivisione del presidente ANCI e Sindaco di Bari, Antonio Decaro, non di Tommaso Depalma, primo cittadino giovinazzese che, nella giornata di ieri, 25 maggio, ha avuto uno sfogo sul suo profilo Facebook ufficiale peraltro ripreso anche da testate regionali.

Depalma si rivolge al Ministro per gli Affari Regionali e delle Autonomie, Francesco Boccia, tra i fautori di questa decisione.

«Caro Ministro, caro Francesco - scrive il sindaco di Giovinazzo -, ti ho sempre considerato una delle menti più illuminate in un Governo in cui esiste il deserto del pensiero e della visione. Ma questa cosa qui, è veramente inaccettabile. È un dialogo fra sordi.
Non esiste comune in Italia - sostiene Depalma - che non stia chiedendo l'esercito per gestire al meglio il controllo della gente per strada e voi pensate a tutt'altro tipo di esercito. Quello di persone prese dalla strada e buttate in pasto al caos di questi giorni. Francamente sono atterrito.
Dopo di che - prosegue il "sindaco elettricista" come ama definirsi - caro Ministro, visto che si è deciso di mettere in campo un altro "esercito disarmato", meglio farlo con chi percepisce il Reddito di Cittadinanza. Quello è un esercito di milioni di cittadini che sono in attesa delle famigerate e pentastellari proposte di lavoro (a proposito del deserto dei cervelli) che mai sono arrivate e che mai arriveranno.
Ogni comune - spiega - da qualche settimana ha finalmente potuto conoscere i fruitori dell' R.d.C. sul proprio territorio e quindi potrebbe al limite utilizzarli per "piazzarli" per strada e nei posti di aggregazione. Ma nulla di più».

Tommaso Depalma non è quindi affatto convinto della scelta e da noi contattato telefonicamente ha ribadito quanto espresso con schiettezza anche in via informale sul popolare social network. E cioè che a suo parere è davvero assurdo dare in pasto a cittadini spesso indisciplinati persone che non hanno una formazione in questo senso. Gli assembramenti, soprattutto di giovani, di cui le cronache (anche le nostre) di questi giorni sono piene, possono essere combattuti, secondo il primo cittadino giovinazzese solo grazie all'impiego di professionalità formate.

«E già mi immagino le liti che ne verranno fuori - sottolinea ancora nel suo post Depalma -, per via dell'inciviltà di tanti e del fatto che gli assistenti civici, non potranno far altro che essere coperti di insulti e non poter elargire neanche un verbale. Perché senza i verbali e le sanzioni, purtroppo in tanti non capiscono quello che avrebbero il dovere di fare.

Mi spiace che il Presidente ANCI Decaro -
è la sottolineatura di Tommaso Depalma per la prima volta da qualche mese a questa parte in disaccordo con il sindaco metropolitano -, abbia condiviso questa iniziativa, che tra l'altro in tanti comuni (compreso il nostro) stavamo già ipotizzando senza bisogno di tanto spolvero mediatico. Ma a noi servono le forze dell'ordine, quelle con le stellette per capirsi, quelle con le divise, con i mezzi e soprattutto con il POTERE di fare qualcosa di concreto.
Ma in Italia, come sempre, si preferisce la fuffa alla sostanza.

Scusami tanto Ministro, scusami tanto Francesco. Con la stima di sempre»,
è la chiusura a ribadire che la critica vuole essere costruttiva.

Critica che ieri sera è arrivata al Ministro da ampi settori della stessa maggioranza in Parlamento. Nelle prossime ore potrebbero esservi novità.