«Depalma pensi alle cose di casa sua, lasci stare il Bari»
Nico Bavaro, chiede al sindaco di occuparsi della propria città, «che i problemi da risolvere sono assai»
domenica 22 luglio 2018
Ha suscitato diverse critiche l'iniziativa del sindaco Tommaso Depalma che ha chiamato a raccolta i primi cittadini dell'Area Metropolitana per supportare Antonio Decaro nel difficile momento della ripartenza del calcio nella città di Bari.
Un appello che non è andato giù a Nico Bavaro, segretario regionale di Sinistra Italiana, secondo cui «ora che il Bari è fallito, grazie alle scempiaggini e allo "straccionismo" di certo capitalismo italico, prova una certa politica a tuffarsi in questioni che non la riguardano per "chiamare a raccolta", "salvare", "stare uniti", e chiacchiere varie. Un'ottima vetrina a buon mercato.
E così - si legge sul profilo Facebook - capita che il sindaco di un paese di 20.000 abitanti alle porte di Bari, Giovinazzo, faccia un comunicato altisonante per "non lasciare solo Decaro, sindaco di Bari" e proporre non si capisce bene quale collaborazione. Lo stesso sindaco, Tommaso Depalma, che nei mesi scorsi magnificava le doti dei responsabili del disastro del Bari, Paparesta, Giancaspro, e si vantava pubblicamente della loro compagnia a Giovinazzo.
Lo stesso sindaco che ad aprile 2017 (in piena campagna elettorale) invitò Giancaspro per parlare di sviluppo imprenditoriale del nord barese (fatti di cui non si è saputo più nulla, e meno male direi...). Lo stesso sindaco che aveva firmato con Giancaspro una convenzione che riguarda il Bari Calcio e la città di Giovinazzo.
Lo stesso sindaco che era piombato in una calda serata giovinezzese del 2016, a una cena con Dato Noordin (l'imprenditore malese che avrebbe dovuto ricapitalizzare il Bari) e Paparesta, magnificando le doti dei suddetti. Ennesimo capitolo delle prese per i fondelli ai tifosi del Bari. Lo stesso sindaco della città che ha un passato glorioso nella seria A di hockey a rotelle, ma che oggi è nel baratro con enormi responsabilità.
Lo stesso sindaco che ha "ristrutturato" lo stadio comunale, che è diventato a seguito dell'oculata ristrutturazione, una magnifica piscina. Insomma, capisco come detto in premessa, che la fame di visibilità a buon mercato possa spingere un sindaco a toni trionfalistici e volitivi. Ma il rischio, in questi casi, è sempre finire clamorosamente nel ridicolo.
Siccome è già accaduto tante altre volte in passato, è facile, molto facile che accada ancora. Depalma - conclude Bavaro nella sua nota - pensi alle cose più serie di casa sua, che i problemi da risolvere sono assai, e lasci stare il Bari».
Un appello che non è andato giù a Nico Bavaro, segretario regionale di Sinistra Italiana, secondo cui «ora che il Bari è fallito, grazie alle scempiaggini e allo "straccionismo" di certo capitalismo italico, prova una certa politica a tuffarsi in questioni che non la riguardano per "chiamare a raccolta", "salvare", "stare uniti", e chiacchiere varie. Un'ottima vetrina a buon mercato.
E così - si legge sul profilo Facebook - capita che il sindaco di un paese di 20.000 abitanti alle porte di Bari, Giovinazzo, faccia un comunicato altisonante per "non lasciare solo Decaro, sindaco di Bari" e proporre non si capisce bene quale collaborazione. Lo stesso sindaco, Tommaso Depalma, che nei mesi scorsi magnificava le doti dei responsabili del disastro del Bari, Paparesta, Giancaspro, e si vantava pubblicamente della loro compagnia a Giovinazzo.
Lo stesso sindaco che ad aprile 2017 (in piena campagna elettorale) invitò Giancaspro per parlare di sviluppo imprenditoriale del nord barese (fatti di cui non si è saputo più nulla, e meno male direi...). Lo stesso sindaco che aveva firmato con Giancaspro una convenzione che riguarda il Bari Calcio e la città di Giovinazzo.
Lo stesso sindaco che era piombato in una calda serata giovinezzese del 2016, a una cena con Dato Noordin (l'imprenditore malese che avrebbe dovuto ricapitalizzare il Bari) e Paparesta, magnificando le doti dei suddetti. Ennesimo capitolo delle prese per i fondelli ai tifosi del Bari. Lo stesso sindaco della città che ha un passato glorioso nella seria A di hockey a rotelle, ma che oggi è nel baratro con enormi responsabilità.
Lo stesso sindaco che ha "ristrutturato" lo stadio comunale, che è diventato a seguito dell'oculata ristrutturazione, una magnifica piscina. Insomma, capisco come detto in premessa, che la fame di visibilità a buon mercato possa spingere un sindaco a toni trionfalistici e volitivi. Ma il rischio, in questi casi, è sempre finire clamorosamente nel ridicolo.
Siccome è già accaduto tante altre volte in passato, è facile, molto facile che accada ancora. Depalma - conclude Bavaro nella sua nota - pensi alle cose più serie di casa sua, che i problemi da risolvere sono assai, e lasci stare il Bari».