Depalma invita il marò Latorre a Giovinazzo. Ma lui non può accettare

Scambio epistolare tra il sindaco ed il militare

venerdì 10 giugno 2016 13.30
A cura di Gianluca Battista
Uno scambio epistolare per far sentire la vicinanza umana e morale di tutta la comunità giovinazzese a Massimiliano Latorre, il marò implicato nel caso dell'uccisione di due pescatori indiani ed ancora sotto processo. Lui e Salvatore Girone, da poco rientrato in Italia dopo la pronuncia dell'arbitrato della Corte dell'Aja, sono in attesa che si compia l'iter giudiziario.

Il sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma, ha scritto al marò invitandolo per il 7 agosto alla Regata dei Gonfaloni, tappa conclusiva del Trofeo dell'Adriatico di voga. In quella occasione sarebbe stato rimosso lo striscione che ancora campeggia sul balcone centrale di Palazzo di Città e che auspica un ritorno in patria dei due fucilieri di Marina.

Latorre ha risposto nella giornata di giovedì, ringraziando il sindaco per il «gradito e prezioso invito». Purtroppo il marò non potrà accettare «dati i continui limiti posti dalla delicata vicenda che vivo. Ma ciò non mi impedisce di esprimere a Lei ed tutta la Giunta ed al popolo di Giovinazzo - si legge nella missiva - il mio sentimento di profonda gratitudine per l' intensità e la costanza con cui ci supportate ed è proprio questo senso di vicinanza l'elemento chiave che mi ha permesso di resistere e mi dà forza, ancora oggi, considerando che la vicenda non è affatto conclusa, ma ci auguriamo che possa arrivare presto ad un epilogo positivo in modo da poter ritrovare la serenità anche qui in Patria».

Tommaso Depalma ha così commentato la risposta del militare: «A noi sarebbe molto piaciuto avere qui Massimiliano Latorre e rimuovere con lui lo striscione - commenta Depalma-. Ma vista l'impossibilità data dalla delicatezza della situazione, aspetteremo giorni più sereni. Intanto, nei prossimi giorni, sarà rimosso lo striscione da Palazzo d Città».