Dentro il corteo: la voce dei manifestanti
Le testimonianze dei partecipanti, l’entusiasmo dei giovani, la folta partecipazione nonostante la pioggia
domenica 18 novembre 2018
06.00
Alla manifestazione promossa dal comitato "17 novembre" per chiedere controlli sull'impianto, in particolare la costante e regolare aspirazione del percolato, il monitoraggio delle falde, dei terreni circostanti e dell'aria con un crono-programma che descriva gli interventi da attuare per mettere in sicurezza la discarica, le tempistiche e i soggetti che dovranno realizzarli, hanno partecipato i partiti politici, i movimenti civici e le associazioni.
Ma a parlare, immersi nel cuore del corteo, sono anche i lavoratori, i giovani, i meno giovani, ovvero coloro che non hanno mai l'occasione di parlare: «Stasera (ieri, ndr) - ha affermato Alessandro Depalo, di Led, durante il corteo con il megafono in mano - ho manifestato convintamente, ancora una volta, per la tutela dell'ambiente e della salute della nostra comunità. Purtroppo la formazione del comitato e il corteo sono uno dei pochi mezzi a disposizione dei giovinazzesi per far sentire la preoccupazione per la vicenda del percolato in discarica. L'istituzione più vicina ai cittadini da due anni minimizza e si attacca alla propaganda politica, ma non porta a casa risultati. Gli altri Enti dormono anche a causa dell'inerzia del Comune. Siamo stati costretti ancora una volta a scendere in piazza, con tantissimi cittadini e nonostante la pioggia. Il lavoro non è finito, bisognerà continuare a marcare duro i vari Enti, Comune in primis, per ottenere risultati concreti».
Con un poncho per difendersi dalla pioggia c'era anche Savino Labianca «prima come cittadino di Giovinazzo e poi come socio di Led, l'associazione che ha a cuore la tematica ambientale tanto da essere sempre presente e pronta ad informare i giovinazzesi sulle criticità del nostro paese. Ho volutamente scelto di scendere in piazza per reclamare il nostro diritto alla salute e al rispetto del nostro territorio, così come ho volutamente scelto di non partecipare al consiglio comunale della mattinata».
«Questo - ha proseguito - semplicemente perché sono ormai anni che il sindaco svilisce la massima assise raccontando davanti al microfono falsità inaudite (i crediti della Daneco pari a 62 milioni di euro, ignorando le fideiussioni false, poi l'avvenuta rescissione dei contratti con la Daneco, ed infine l'ultima sullo stato di buona salute della discarica con assenza di percolato - battente zero - e sui loro monitoraggi continui), mentre il video di Striscia la Notizia parla da solo: tutto ciò è inammissibile e di conseguenza non si può avere nel sindaco un interlocutore ed un punto di riferimento serio per la nostra comunità».
Gianfranco Stufano, presidente dell'associazione I Nipoti della Nonna, vorrebbe «che al più presto si metta in sicurezza la discarica ed i terreni circostanti e che si proceda immediatamente ad effettuare delle analisi sulla falda acquifera», mentre Carmela Zaza, di Led, ha partecipato «per difendere il diritto all'informazione sullo stato dei terreni circostanti la discarica e perché mi sono sentita presa in giro dalle dichiarazioni per lo meno contrastanti del sindaco ("situazione migliorata e battente zero" e "situazione grave" dopo solo un mese). I cittadini di Giovinazzo hanno diritto a conoscere la verità, ad avere delle analisi e dei controlli. E fino ad ora il sindaco e l'intera amministrazione hanno perso solo tempo e denaro».
In strada c'erano anche i ragazzi di Nuova Giovinazzo («Abbiamo marciato per uno spirito di risoluzione - ha spiegato Filippo Camporeale - e ci auspichiamo che un problema così grave possa essere affrontato secondo coscienza e responsabilità dei ruoli mettendo in primo piano la salute dei cittadini»), mentre Dario Verolino, di Led, sostiene che «dopo che le immagini del percolato siano state diffuse sul web prima ancora che il servizio di Striscia la Notizia accendesse un faro ancor più luminoso sulla questione discarica di San Pietro Pago, non prendere parte al corteo organizzato dal comitato "17 novembre" sarebbe stato da irresponsabili. Non ne possiamo più di questa situazione che ultimamente si è aggravata. Deve essere risolta subito. Per noi cittadini, per tutto il paese, per i nostri cari. E basta con i soliti slogan e il lassismo degli altri Enti».
Sabino Sterlacci è un ingegnere clinico presso l'istituto tumori "Giovanni Paolo II" di Bari: «La mia ragazza era a lavoro, in piazza, e mi ha detto "vedere sfilare centinaia di persone, tra cui numerosi bambini, sotto una pioggia così forte, mi ha fatto commuovere". Bene, è questo il senso per me, io ho manifestato per questo! Perché le persone, quelle comuni, devono tornare ad occuparsi della cosa pubblica, devono riprendere in mano il proprio futuro e non delegare agli "altri" decisioni sulla propria salute». Savino Alberto Rucci, invece, ha partecipato in delegazione con altri componenti di Progetto Socrate «per richiedere a gran voce che tutte le istituzioni interessate si assumano le proprie responsabilità e convergano in tempi rapidi verso una soluzione definitiva al problema. E con l'auspicio che non si abbassi mai l'attenzione sulla discarica e sulle altre bombe ecologiche che rischiano di mettere seriamente a repentaglio la salute di tutti noi».
Tra le varie associazioni ambientaliste presenti (il WWF, Legambiente, l'associazione Amici dell'Ambiente, della Flora e della Fauna, l'associazione Medici per l'Ambiente), c'era anche il Fondo Ambiente Italiano, la storica fondazione italiana rappresentata da Michele Camporeale, architetto e già assessore comunale all'Ambiente: «Abbiamo aderito al corteo perché oltre che occuparsi del patrimonio, il Fai ha a cuore la conservazione dell'ambiente e la tutela della salute, come dichiara la nostra presidentessa onoraria Carla Crespi».
«Vorrei poter riportare ai lettori - ha proseguito - le esalazioni pestilenziali che provengono dalla bottiglia di percolato che questa mattina Marco Lasorsa ha prelevato in discarica, per dare a tutti la misura del pericolo in corso in discarica, nelle falde, nei terreni contermini, nonostante il tentativo di minimizzare definendo acqua sporca il percolato, da parte del sindaco ancora stamattina (ieri, ndr) in consiglio comunale. Sono intervenuto per una serie di ragioni per cui questo sindaco, che io ritengo l'unico responsabile di aver aggravato le condizioni ambientali in discarica avendo autorizzato con atto monocratico ben tre sopralzi, per i quali ha rimosso dall'incarico un valente dirigente che gli si era opposto, e la sua amministrazione risultano inaffidabili ed inadempienti».
«La marcia - ha spiegato Camporeale - ha avuto il senso di un richiamo ad eseguire interventi in discarica annunciati più volte è mai eseguiti, insieme alla minimizzazione del pericolo. Il sindaco rimanda al fallimento della Daneco la responsabilità dell'abbandono di un sito chiuso perché inquinato e sotto sequestro. Omette di considerare che deve esercitare i poteri sostitutivi che non attua. Da oltre due mesi non viene prelevato il percolato definito acqua sporca il cui livello viene documentato ampiamente nel servizio di Striscia la Notizia. Al momento non è stata effettuata alcuna minima azione di monitoraggio o caratterizzazione che possa definire il livello reale di pericolo del suolo, dell'acqua e dell'aria».
«Il sindaco - ha detto ancora - ha siglato con l'Ager un protocollo per definire un progetto per la bonifica e la post gestione della discarica, mesi orsono; non se ne hanno notizie nonostante l'emergenza ambientale. Ha ricevuto fondi regionali da impegnare in queste azioni che sono nelle sue prerogative. E la risposta è stata un consiglio comunale monotematico in cui ha continuato a minimizzare il pericolo, ha attaccato gli esponenti della minoranza che hanno segnalato i problemi in discarica e ha fatto un'azione di provocazione: ha partecipato ad una manifestazione di richiamo alla soluzione del problema, come se di esso non ne fosse il responsabile».
Secondo Camporeale, il sindaco Depalma «una cosa immediata aveva da fare in quanto autorità sanitaria principale, ovvero quella di emettere una ordinanza per impedire ai contadini di produrre ortaggi ed olive nei terreni contermini interessati dal lagunaggio del percolato, impedendo che entrassero nella catena alimentare. Nemmeno questo ha fatto a tutela prima dei contadini lavoratori e poi dei consumatori. Ed intanto sono trascorsi due anni. Questo è stato il senso di questa manifestazione civica senza simboli o appartenenza politica, di richiamo ad eseguire gli atti dovuti. Ma noi continueremo singoli ed associati ad eseguire il controllo. Perché si operi ed in assenza denunceremo le inadempienze».
L'auspicio di Francesco Brancato è quello di «tenere sempre il faro acceso su una vicenda che sta logorando la città. La mia impressione è che spesso ci perdiamo in assurdi dibattiti fatti di odio per difendere ognuno il proprio operato, scordandoci qualche volta di sprecare queste stesse energie per incalzare chi veramente ci deve una spiegazione... che sia l'Arpa, la Regione o chi domani sarà l'interlocutore preposto a concordare con noi la soluzione». Tra i manifestanti non poteva di certo mancare Gino Cirillo: «Ho ravvisato come militante del comitato pugliese Acqua Bene Comune, l'opportunità di evidenziare come l'ormai privatizzazione dell'Acquedotto Pugliese e la politica dei rifiuti e delle energie sono strettamente collegati e rispondono ad una logica di business-profitti come uno studio commissionato dalla stessa regione (vedi Bain Company) e gli atteggiamenti concreti della giunta Emiliano fino ad una politica emergenziale sui rifiuti, tanto da lasciare spazio non solo per Giovinazzo gestioni private-affaristiche, tanto che la vera emergenza salute della gente diventa secondaria rispetto ad un meglio e non chiaro ritorno economico-elettorale».
Sempre secondo Cirillo «pesano terribilmente in queste sporadiche e locali proteste, eredità di non visioni di economia circolare o rifiuti zero di varie gestioni di governatori e sindaci troppo nascosti dalle coperture dell'Arpa. E così oggi ci troviamo a ricercare fondi e tempi veloci nelle bonifiche che possono uscire da un'unità di sinceri cittadini nella loro mobilitazione, almeno per un controllo che non può passare dagli schemi della vecchia politica troppo in gabbia nei ricatti salute-lavoro. Miserevoli, anche stasera (ieri, ndr) le speculazioni elettoralistiche». Per Giuseppe Dagostino, redattore del mensile in Città, «la manifestazione è stata molto sentita dai più che hanno a cuore la salute dei nostri figli e nipoti. Mi ha dato molto fastidio la presenza del sindaco Depalma e del presidente del consiglio comunale Arbore con le rispettive fasce istituzionali. Contro chi ha sfilato l'amministrazione? Davvero non c'è mai limite all'indecenza».
Nicola de Pinto è un operaio della Prysmian Group, lo stabilimento che a Giovinazzo produce cavi e sistemi per energia e telecomunicazioni: «Ho partecipato al corteo, ma attraversandolo volutamente sui fianchi per evidenti ed insanabili fratture politiche in quanto non mi sento assolutamente rappresentato dagli attuali amministratori comunali. In questa situazione, purtroppo, siamo tutti coinvolti, ma le maggiori responsabilità ricadono sulla maggioranza di governo, che ha voluto partecipare al corteo ricevendo in cambio, però, solo sberleffi. La gente mi ha fatto commuovere, mi ha fatto venire i brividi perché la gente deve essere informata e deve sapere. Lo dobbiamo soprattutto a coloro che non hanno avuto il tempo di manifestare».
Conclusione doverosa affidata a Luciana Marella, di Led, intervistata da Pinuccio durante l'ultima visita in discarica: «Perché manifestare? Perché era la cosa giusta da fare. E le battaglie giuste si fanno e si combattono, a prescindere da tutto e da tutti. Poi mi son espressa ed esposta in prima persona quindi era assolutamente imprescindibile (e fortemente da me voluta) la mia presenza lì alla manifestazione. E ancora perché con Led trattiamo il tema ambientale oramai da anni, quindi era giusto essere in prima linea anche stavolta per una questione pericolosa, dannosa e assolutamente mal gestita come la discarica La manifestazione? Una grande vittoria umana, morale e civile! Questa è la vera partecipazione. Il sindaco e la maggioranza si commentano da soli».
Ma a parlare, immersi nel cuore del corteo, sono anche i lavoratori, i giovani, i meno giovani, ovvero coloro che non hanno mai l'occasione di parlare: «Stasera (ieri, ndr) - ha affermato Alessandro Depalo, di Led, durante il corteo con il megafono in mano - ho manifestato convintamente, ancora una volta, per la tutela dell'ambiente e della salute della nostra comunità. Purtroppo la formazione del comitato e il corteo sono uno dei pochi mezzi a disposizione dei giovinazzesi per far sentire la preoccupazione per la vicenda del percolato in discarica. L'istituzione più vicina ai cittadini da due anni minimizza e si attacca alla propaganda politica, ma non porta a casa risultati. Gli altri Enti dormono anche a causa dell'inerzia del Comune. Siamo stati costretti ancora una volta a scendere in piazza, con tantissimi cittadini e nonostante la pioggia. Il lavoro non è finito, bisognerà continuare a marcare duro i vari Enti, Comune in primis, per ottenere risultati concreti».
Con un poncho per difendersi dalla pioggia c'era anche Savino Labianca «prima come cittadino di Giovinazzo e poi come socio di Led, l'associazione che ha a cuore la tematica ambientale tanto da essere sempre presente e pronta ad informare i giovinazzesi sulle criticità del nostro paese. Ho volutamente scelto di scendere in piazza per reclamare il nostro diritto alla salute e al rispetto del nostro territorio, così come ho volutamente scelto di non partecipare al consiglio comunale della mattinata».
«Questo - ha proseguito - semplicemente perché sono ormai anni che il sindaco svilisce la massima assise raccontando davanti al microfono falsità inaudite (i crediti della Daneco pari a 62 milioni di euro, ignorando le fideiussioni false, poi l'avvenuta rescissione dei contratti con la Daneco, ed infine l'ultima sullo stato di buona salute della discarica con assenza di percolato - battente zero - e sui loro monitoraggi continui), mentre il video di Striscia la Notizia parla da solo: tutto ciò è inammissibile e di conseguenza non si può avere nel sindaco un interlocutore ed un punto di riferimento serio per la nostra comunità».
Gianfranco Stufano, presidente dell'associazione I Nipoti della Nonna, vorrebbe «che al più presto si metta in sicurezza la discarica ed i terreni circostanti e che si proceda immediatamente ad effettuare delle analisi sulla falda acquifera», mentre Carmela Zaza, di Led, ha partecipato «per difendere il diritto all'informazione sullo stato dei terreni circostanti la discarica e perché mi sono sentita presa in giro dalle dichiarazioni per lo meno contrastanti del sindaco ("situazione migliorata e battente zero" e "situazione grave" dopo solo un mese). I cittadini di Giovinazzo hanno diritto a conoscere la verità, ad avere delle analisi e dei controlli. E fino ad ora il sindaco e l'intera amministrazione hanno perso solo tempo e denaro».
In strada c'erano anche i ragazzi di Nuova Giovinazzo («Abbiamo marciato per uno spirito di risoluzione - ha spiegato Filippo Camporeale - e ci auspichiamo che un problema così grave possa essere affrontato secondo coscienza e responsabilità dei ruoli mettendo in primo piano la salute dei cittadini»), mentre Dario Verolino, di Led, sostiene che «dopo che le immagini del percolato siano state diffuse sul web prima ancora che il servizio di Striscia la Notizia accendesse un faro ancor più luminoso sulla questione discarica di San Pietro Pago, non prendere parte al corteo organizzato dal comitato "17 novembre" sarebbe stato da irresponsabili. Non ne possiamo più di questa situazione che ultimamente si è aggravata. Deve essere risolta subito. Per noi cittadini, per tutto il paese, per i nostri cari. E basta con i soliti slogan e il lassismo degli altri Enti».
Sabino Sterlacci è un ingegnere clinico presso l'istituto tumori "Giovanni Paolo II" di Bari: «La mia ragazza era a lavoro, in piazza, e mi ha detto "vedere sfilare centinaia di persone, tra cui numerosi bambini, sotto una pioggia così forte, mi ha fatto commuovere". Bene, è questo il senso per me, io ho manifestato per questo! Perché le persone, quelle comuni, devono tornare ad occuparsi della cosa pubblica, devono riprendere in mano il proprio futuro e non delegare agli "altri" decisioni sulla propria salute». Savino Alberto Rucci, invece, ha partecipato in delegazione con altri componenti di Progetto Socrate «per richiedere a gran voce che tutte le istituzioni interessate si assumano le proprie responsabilità e convergano in tempi rapidi verso una soluzione definitiva al problema. E con l'auspicio che non si abbassi mai l'attenzione sulla discarica e sulle altre bombe ecologiche che rischiano di mettere seriamente a repentaglio la salute di tutti noi».
Tra le varie associazioni ambientaliste presenti (il WWF, Legambiente, l'associazione Amici dell'Ambiente, della Flora e della Fauna, l'associazione Medici per l'Ambiente), c'era anche il Fondo Ambiente Italiano, la storica fondazione italiana rappresentata da Michele Camporeale, architetto e già assessore comunale all'Ambiente: «Abbiamo aderito al corteo perché oltre che occuparsi del patrimonio, il Fai ha a cuore la conservazione dell'ambiente e la tutela della salute, come dichiara la nostra presidentessa onoraria Carla Crespi».
«Vorrei poter riportare ai lettori - ha proseguito - le esalazioni pestilenziali che provengono dalla bottiglia di percolato che questa mattina Marco Lasorsa ha prelevato in discarica, per dare a tutti la misura del pericolo in corso in discarica, nelle falde, nei terreni contermini, nonostante il tentativo di minimizzare definendo acqua sporca il percolato, da parte del sindaco ancora stamattina (ieri, ndr) in consiglio comunale. Sono intervenuto per una serie di ragioni per cui questo sindaco, che io ritengo l'unico responsabile di aver aggravato le condizioni ambientali in discarica avendo autorizzato con atto monocratico ben tre sopralzi, per i quali ha rimosso dall'incarico un valente dirigente che gli si era opposto, e la sua amministrazione risultano inaffidabili ed inadempienti».
«La marcia - ha spiegato Camporeale - ha avuto il senso di un richiamo ad eseguire interventi in discarica annunciati più volte è mai eseguiti, insieme alla minimizzazione del pericolo. Il sindaco rimanda al fallimento della Daneco la responsabilità dell'abbandono di un sito chiuso perché inquinato e sotto sequestro. Omette di considerare che deve esercitare i poteri sostitutivi che non attua. Da oltre due mesi non viene prelevato il percolato definito acqua sporca il cui livello viene documentato ampiamente nel servizio di Striscia la Notizia. Al momento non è stata effettuata alcuna minima azione di monitoraggio o caratterizzazione che possa definire il livello reale di pericolo del suolo, dell'acqua e dell'aria».
«Il sindaco - ha detto ancora - ha siglato con l'Ager un protocollo per definire un progetto per la bonifica e la post gestione della discarica, mesi orsono; non se ne hanno notizie nonostante l'emergenza ambientale. Ha ricevuto fondi regionali da impegnare in queste azioni che sono nelle sue prerogative. E la risposta è stata un consiglio comunale monotematico in cui ha continuato a minimizzare il pericolo, ha attaccato gli esponenti della minoranza che hanno segnalato i problemi in discarica e ha fatto un'azione di provocazione: ha partecipato ad una manifestazione di richiamo alla soluzione del problema, come se di esso non ne fosse il responsabile».
Secondo Camporeale, il sindaco Depalma «una cosa immediata aveva da fare in quanto autorità sanitaria principale, ovvero quella di emettere una ordinanza per impedire ai contadini di produrre ortaggi ed olive nei terreni contermini interessati dal lagunaggio del percolato, impedendo che entrassero nella catena alimentare. Nemmeno questo ha fatto a tutela prima dei contadini lavoratori e poi dei consumatori. Ed intanto sono trascorsi due anni. Questo è stato il senso di questa manifestazione civica senza simboli o appartenenza politica, di richiamo ad eseguire gli atti dovuti. Ma noi continueremo singoli ed associati ad eseguire il controllo. Perché si operi ed in assenza denunceremo le inadempienze».
L'auspicio di Francesco Brancato è quello di «tenere sempre il faro acceso su una vicenda che sta logorando la città. La mia impressione è che spesso ci perdiamo in assurdi dibattiti fatti di odio per difendere ognuno il proprio operato, scordandoci qualche volta di sprecare queste stesse energie per incalzare chi veramente ci deve una spiegazione... che sia l'Arpa, la Regione o chi domani sarà l'interlocutore preposto a concordare con noi la soluzione». Tra i manifestanti non poteva di certo mancare Gino Cirillo: «Ho ravvisato come militante del comitato pugliese Acqua Bene Comune, l'opportunità di evidenziare come l'ormai privatizzazione dell'Acquedotto Pugliese e la politica dei rifiuti e delle energie sono strettamente collegati e rispondono ad una logica di business-profitti come uno studio commissionato dalla stessa regione (vedi Bain Company) e gli atteggiamenti concreti della giunta Emiliano fino ad una politica emergenziale sui rifiuti, tanto da lasciare spazio non solo per Giovinazzo gestioni private-affaristiche, tanto che la vera emergenza salute della gente diventa secondaria rispetto ad un meglio e non chiaro ritorno economico-elettorale».
Sempre secondo Cirillo «pesano terribilmente in queste sporadiche e locali proteste, eredità di non visioni di economia circolare o rifiuti zero di varie gestioni di governatori e sindaci troppo nascosti dalle coperture dell'Arpa. E così oggi ci troviamo a ricercare fondi e tempi veloci nelle bonifiche che possono uscire da un'unità di sinceri cittadini nella loro mobilitazione, almeno per un controllo che non può passare dagli schemi della vecchia politica troppo in gabbia nei ricatti salute-lavoro. Miserevoli, anche stasera (ieri, ndr) le speculazioni elettoralistiche». Per Giuseppe Dagostino, redattore del mensile in Città, «la manifestazione è stata molto sentita dai più che hanno a cuore la salute dei nostri figli e nipoti. Mi ha dato molto fastidio la presenza del sindaco Depalma e del presidente del consiglio comunale Arbore con le rispettive fasce istituzionali. Contro chi ha sfilato l'amministrazione? Davvero non c'è mai limite all'indecenza».
Nicola de Pinto è un operaio della Prysmian Group, lo stabilimento che a Giovinazzo produce cavi e sistemi per energia e telecomunicazioni: «Ho partecipato al corteo, ma attraversandolo volutamente sui fianchi per evidenti ed insanabili fratture politiche in quanto non mi sento assolutamente rappresentato dagli attuali amministratori comunali. In questa situazione, purtroppo, siamo tutti coinvolti, ma le maggiori responsabilità ricadono sulla maggioranza di governo, che ha voluto partecipare al corteo ricevendo in cambio, però, solo sberleffi. La gente mi ha fatto commuovere, mi ha fatto venire i brividi perché la gente deve essere informata e deve sapere. Lo dobbiamo soprattutto a coloro che non hanno avuto il tempo di manifestare».
Conclusione doverosa affidata a Luciana Marella, di Led, intervistata da Pinuccio durante l'ultima visita in discarica: «Perché manifestare? Perché era la cosa giusta da fare. E le battaglie giuste si fanno e si combattono, a prescindere da tutto e da tutti. Poi mi son espressa ed esposta in prima persona quindi era assolutamente imprescindibile (e fortemente da me voluta) la mia presenza lì alla manifestazione. E ancora perché con Led trattiamo il tema ambientale oramai da anni, quindi era giusto essere in prima linea anche stavolta per una questione pericolosa, dannosa e assolutamente mal gestita come la discarica La manifestazione? Una grande vittoria umana, morale e civile! Questa è la vera partecipazione. Il sindaco e la maggioranza si commentano da soli».