«Delusione per i furbetti del contributo»
Francesco Pugliese si confida a poche ore dall’inizio della Festa Patronale
lunedì 15 agosto 2016
10.11
«Ci prepariamo a vivere intensamente i giorni dedicati da sempre alla nostra Patrona. Sono giorni speciali e noi cercheremo di renderli speciali a tutti i giovinazzesi, a tutti i nostri cari emigranti che, con la devozione di sempre, tornano ad onorare la Madonna».
Ad affermarlo è Francesco Pugliese, Presidente dell'Organizzazione Festeggiamenti Maria SS. di Corsignano, all'inizio della settimana clou dell'estate giovinazzese, quella che culmina con la processione della nostra Patrona. Mettere in piedi un programma che possa soddisfare le aspettative di tutti non è certamente facile e necessita del supporto di tanta gente.
«Ringrazio tutti i contribuenti privati, tutti coloro che, all'estero, hanno dedicato parte del loro tempo per raccogliere fondi e farci pervenire un notevole contributo non solo economico ma anche di passione e di idee per portare a compimento questo impegno davvero notevole. Ringrazio – prosegue Pugliese - tutti gli imprenditori e tutti i commercianti che, nonostante le difficoltà oggettive dei nostri tempi, continuano a sostenere l'Organizzazione per la realizzazione dei festeggiamenti sia in termini di pura devozione e tradizione sia in termini specificamente commerciali attraverso l'utilizzo delle numerose opportunità messe in campo. Mi scuso con tutti coloro che, per nostra esclusiva mancanza, non sono stati raggiunti dai nostri incaricati per la raccolta o per la proposta commerciale riservata alle aziende. C'è tuttavia ancora modo di recuperare il tempo attraverso formule di sottoscrizione veloci e convenienti. Basta inviare una mail a info@festapatronalegiovinazzo.it o chiamare il numero 340 829 0768 o inviare un messaggio sulla pagina Facebook "Festa Patronale Giovinazzo"».
Tra i tanti ringraziamenti, anche una considerazione legata alla difficoltà di organizzare eventi così importanti se non si riscontra un'ampia collaborazione. «Le potenzialità che il paese esprime - constata amaramente il Presidente dell'Organizzazione Festeggiamenti Patronali - non sono in linea con l'impegno finanziario necessario per rendere più attraente la nostra cittadina. La Festa patronale, poi, ingloba una serie di manifestazioni che hanno costi tout court, non recuperabili in alcuna maniera, nemmeno attraverso la commercializzazione degli spazi pubblicitari. Non è paragonabile alle altre manifestazioni, come pure ho sentito dire, perché ha un'estensione molto vasta sia come tempi che come tipologia. Si pensi all'accoglienza degli emigranti, alla maestosità della processione della Madonna, ai fuochi, alle bande, al concerto e così via. L'anno scorso abbiamo portato a Giovinazzo, prima dei fuochi, un artista straordinario che risponde al nome di Remo Anzovino. Qualcuno lo ha fischiato ma, se ci si informa, proprio in questi giorni l'artista sta suonando in alta quota, sulle Dolomiti, all'alba, facendo mediamente 4000 / 5000 spettatori. E, come se fosse fatto apposta, ogni tanto ospita Nicolò Fabi, anch'egli a Giovinazzo nel 2015».
«La delusione - si confida quindi Pugliese - sta nel non riuscire a superare le barriere che alcuni commercianti in particolare hanno nei confronti della festa, costruite spesso artatamente per trovare le motivazioni a non contribuire. E ciò a prescindere dalla posizione dell'attività, nel senso che registriamo attività periferiche che si rendono disponibili al contrario di attività del centro che non contribuiscono in alcun modo. O, peggio, nel constatare il comportamento dei "furbetti del contributo", che preferiscono finanziare la festa di Molfetta piuttosto che quella di Giovinazzo.
È difficile decidere di sprecare del tempo per provare a ragionare sulla opportunità di costruire un percorso di crescita collettiva anche attraverso la festa patronale. Lo facciamo costantemente, molto spesso ricevendo anche sgarbati dinieghi».
L'assurdo atteggiamento di alcuni commercianti non riesce però a prevalere sulle sorprese positive: «La soddisfazione, invece, è legata alla scoperta quotidiana di quanto attaccamento ci sia alla venerazione della "Madonna", a quanti giovani si spendono per la città, alla straordinarietà del gruppo che siamo riusciti a mettere in piedi». Perché un gruppo affiatato, determinato e devoto continua a svolgere il lavoro assegnato nonostante le immancabili avversità.
Ad affermarlo è Francesco Pugliese, Presidente dell'Organizzazione Festeggiamenti Maria SS. di Corsignano, all'inizio della settimana clou dell'estate giovinazzese, quella che culmina con la processione della nostra Patrona. Mettere in piedi un programma che possa soddisfare le aspettative di tutti non è certamente facile e necessita del supporto di tanta gente.
«Ringrazio tutti i contribuenti privati, tutti coloro che, all'estero, hanno dedicato parte del loro tempo per raccogliere fondi e farci pervenire un notevole contributo non solo economico ma anche di passione e di idee per portare a compimento questo impegno davvero notevole. Ringrazio – prosegue Pugliese - tutti gli imprenditori e tutti i commercianti che, nonostante le difficoltà oggettive dei nostri tempi, continuano a sostenere l'Organizzazione per la realizzazione dei festeggiamenti sia in termini di pura devozione e tradizione sia in termini specificamente commerciali attraverso l'utilizzo delle numerose opportunità messe in campo. Mi scuso con tutti coloro che, per nostra esclusiva mancanza, non sono stati raggiunti dai nostri incaricati per la raccolta o per la proposta commerciale riservata alle aziende. C'è tuttavia ancora modo di recuperare il tempo attraverso formule di sottoscrizione veloci e convenienti. Basta inviare una mail a info@festapatronalegiovinazzo.it o chiamare il numero 340 829 0768 o inviare un messaggio sulla pagina Facebook "Festa Patronale Giovinazzo"».
Tra i tanti ringraziamenti, anche una considerazione legata alla difficoltà di organizzare eventi così importanti se non si riscontra un'ampia collaborazione. «Le potenzialità che il paese esprime - constata amaramente il Presidente dell'Organizzazione Festeggiamenti Patronali - non sono in linea con l'impegno finanziario necessario per rendere più attraente la nostra cittadina. La Festa patronale, poi, ingloba una serie di manifestazioni che hanno costi tout court, non recuperabili in alcuna maniera, nemmeno attraverso la commercializzazione degli spazi pubblicitari. Non è paragonabile alle altre manifestazioni, come pure ho sentito dire, perché ha un'estensione molto vasta sia come tempi che come tipologia. Si pensi all'accoglienza degli emigranti, alla maestosità della processione della Madonna, ai fuochi, alle bande, al concerto e così via. L'anno scorso abbiamo portato a Giovinazzo, prima dei fuochi, un artista straordinario che risponde al nome di Remo Anzovino. Qualcuno lo ha fischiato ma, se ci si informa, proprio in questi giorni l'artista sta suonando in alta quota, sulle Dolomiti, all'alba, facendo mediamente 4000 / 5000 spettatori. E, come se fosse fatto apposta, ogni tanto ospita Nicolò Fabi, anch'egli a Giovinazzo nel 2015».
«La delusione - si confida quindi Pugliese - sta nel non riuscire a superare le barriere che alcuni commercianti in particolare hanno nei confronti della festa, costruite spesso artatamente per trovare le motivazioni a non contribuire. E ciò a prescindere dalla posizione dell'attività, nel senso che registriamo attività periferiche che si rendono disponibili al contrario di attività del centro che non contribuiscono in alcun modo. O, peggio, nel constatare il comportamento dei "furbetti del contributo", che preferiscono finanziare la festa di Molfetta piuttosto che quella di Giovinazzo.
È difficile decidere di sprecare del tempo per provare a ragionare sulla opportunità di costruire un percorso di crescita collettiva anche attraverso la festa patronale. Lo facciamo costantemente, molto spesso ricevendo anche sgarbati dinieghi».
L'assurdo atteggiamento di alcuni commercianti non riesce però a prevalere sulle sorprese positive: «La soddisfazione, invece, è legata alla scoperta quotidiana di quanto attaccamento ci sia alla venerazione della "Madonna", a quanti giovani si spendono per la città, alla straordinarietà del gruppo che siamo riusciti a mettere in piedi». Perché un gruppo affiatato, determinato e devoto continua a svolgere il lavoro assegnato nonostante le immancabili avversità.