Deiezioni canine e microchip, continuano i controlli sui proprietari dei cani
Gli agenti della Polizia Locale, anche in abiti civili, stanno passando al setaccio i luoghi maggiormente frequentati
giovedì 17 ottobre 2024
Continuano, a Giovinazzo, fra il lungomare di Levante, di Ponente, la villa Palombella e il parco Scianatico, i controlli della Polizia Locale, in abiti civili, sul rispetto della normativa sulla conduzione dei cani e sulla raccolta delle feci. Un fenomeno di inciviltà, in forte aumento, che causa disagi e pregiudica il decoro della città.
Gli agenti, dislocati dove il fenomeno ha maggiori criticità, oltre a verificare l'uso di palette, sacchetti e la corretta raccolta delle feci, stanno utilizzando il sistema di identificazione DataMars per verificare la regolare applicazione del microchip sui cani di proprietà. Il microcircuito impiantato sottopelle, obbligatorio per legge, contiene la registrazione di un codice identificativo associato all'anagrafe canina regionale e permette agli operatori di risalire ai dati anagrafici del proprietario.
Una misura fortemente voluta dall'amministrazione comunale e attuata dal personale del comandante del corpo, il commissario superiore Vito Bovino, in quanto utile non solo nel contrasto al randagismo, ma anche a supportare la ricerca di eventuali cani smarriti e scoraggiare i reati degli abbandoni. Il mancato rispetto di quest'adempimento, regolato da una legge regionale, la n. 2 del 2020, è sanzionato con una sanzione e con la diffida al proprietario ad adempiere in tempi brevi.
I controlli sempre in borghese e che «saranno intensificati - rivela l'assessore Alfonso Arbore - per porre freno a questo triste fenomeno» continueranno: «Non ci sarà alcuna tolleranza per chi oltraggia la città. Il mio auspicio è che la gente si ravveda: la raccolta delle feci canine è doverosa per ragioni di decoro ed igiene».
Gli agenti, dislocati dove il fenomeno ha maggiori criticità, oltre a verificare l'uso di palette, sacchetti e la corretta raccolta delle feci, stanno utilizzando il sistema di identificazione DataMars per verificare la regolare applicazione del microchip sui cani di proprietà. Il microcircuito impiantato sottopelle, obbligatorio per legge, contiene la registrazione di un codice identificativo associato all'anagrafe canina regionale e permette agli operatori di risalire ai dati anagrafici del proprietario.
Una misura fortemente voluta dall'amministrazione comunale e attuata dal personale del comandante del corpo, il commissario superiore Vito Bovino, in quanto utile non solo nel contrasto al randagismo, ma anche a supportare la ricerca di eventuali cani smarriti e scoraggiare i reati degli abbandoni. Il mancato rispetto di quest'adempimento, regolato da una legge regionale, la n. 2 del 2020, è sanzionato con una sanzione e con la diffida al proprietario ad adempiere in tempi brevi.
I controlli sempre in borghese e che «saranno intensificati - rivela l'assessore Alfonso Arbore - per porre freno a questo triste fenomeno» continueranno: «Non ci sarà alcuna tolleranza per chi oltraggia la città. Il mio auspicio è che la gente si ravveda: la raccolta delle feci canine è doverosa per ragioni di decoro ed igiene».