De Gennaro e Pugliese assieme sul palco: nasce l'intesa a sinistra
In vista del ballottaggio PD, PVA, SI e civiche si riuniscono
martedì 21 giugno 2022
05.00
«Ho avuto un compito: ricucire questo gruppo e addirittura allargare questo gruppo. Dopo il 12 giugno avevo due scelte possibili: realizzare comunque questo obiettivo o starmene a guardare. Io ho delle responsabilità verso oltre 2000 cittadini che mi hanno scelta, ma la maggioranza di chi vuole il cambiamento ha scelto Daniele e io sono qui per realizzare il mio compito di riunire la comunità».
Ha parlato con chiarezza dal palco di piazza Vittorio Emanuele II, Maria Rosaria Pugliese, che con il Partito Democratico ed il suo fronte ha deciso di appoggiare Daniele de Gennaro al ballottaggio di domenica 26 giugno. Tutti dalla parte opposta rispetto a Michele Sollecito, tutti contro la vecchia Amministrazione Depalma ed il suo modo di intendere la politica «divisiva», tutti insieme per un obiettivo: cambiare.
«La storia siamo noi, la storia è fatta da ciascuno di noi», ha tenuto a precisare sin da subito Daniele de Gennaro, che ha puntato sulla metafora di una primavera che finalmente sboccerà dopo «un inverno rigidissimo» da un punto di vista amministrativo. «Il popolo ci sta chiedendo di ricucire questa comunità dopo questi dieci anni orribili», ha proseguito il candidato sindaco.
de Gennaro ha quindi ringraziato tutto il 60% degli elettori che non ha votato per il suo competitor, evidenziando ancora una volta una frattura netta tra una parte della popolazione e l'amministrazione uscente.
«Una cosa deve esservi chiara - ha rimarcato in uno dei passaggi chiave della serata -: non si tratta di una scelta tra due persone, come vorrebbe farvi credere la concorrenza. E badate bene: la loro chiave di lettura non deve sorprendervi. Dall'altra parte sono abituati così, a scegliere un padre padrone e basta. Un capo che si circonda di un ristrettissimo cerchio magico a cui nessuno può dire di "no" o può opporsi!
Da questa parte invece - ha spiegato de Gennaro -, chi mi voterà sceglierà una squadra, un programma, un metodo di lavoro condiviso, ma soprattutto una visione nuova di città, che non procede per rattoppi, ma che ha una idea completa, forte e chiara di sviluppo in tutti i settori. E che sa che i sogni di una comunità e gli obiettivi si raggiungono insieme, ricucendo faticosamente, annullando le distanze e trovando punti di equilibrio per il bene dei tanti e non per le mire di pochi! Sta succedendo davvero, sta succedendo in una piazza Vittorio Emanuele II piena da commuoverci», è stato il messaggio lanciato alla sua gente.
La Giovinazzo che pensa e sogna de Gennaro è una Giovinazzo che si realizza non nelle slide proiettate, ma nei fatti, che non è divisa ma è inclusiva, che non guarda più al passato ma si propone di raggiungere obiettivi nel futuro.
Daniele de Gennaro ha quindi passato in rassegna i progetti "incompleti" o accantonati dalle Giunte a guida Depalma, dalla Casa delle Tartarughe alla Casa di Riposo, passando poi per una bonifica di Lama Castello ancora non completata.
Opportunità di sviluppo, ed è qui il punto in comune col PD, arriverebbero poi, secondo l'avvocato amministrativista, da ZES e ASI, ma soprattutto da una C3 il cui progetto sarebbe stato frenato dagli amministratori uscenti.
Poi il passaggio sulla "macchina del fango" a suo dire attivata dalla controparte, che ha travolto molte persone in queste settimane. «È arrivato il momento di dire "basta" a questa barbarie scientificamente organizzata dalle stesse istituzioni, è un metodo preciso, scientifico, squadrista e scatta la macchina del fango, montando ad arte dichiarazioni manipolandole», ha detto riferendosi ai continui attacchi di questi giorni dopo la sua intervista rilasciataci dopo il primo turno.
Un metodo che de Gennaro non sopporta e che rispedisce al mittente.
«Abbiamo il diritto di sognare una città in cui non venga chiesto in campagna elettorale chi voti - ha quindi detto de Gennaro - ed abbiamo il diritto di avere una città in cui le istituzioni chiedano al cittadino "tu che necessità hai?"».
Una città che potrebbe nascere dopo l'unione ufficiale di tutta la sinistra, come non accadeva dai primi anni 2000. Un momento che de Gennaro ha definito "storico", rimarcando come in passato, anche recente passato, vi siano state divergenze ma che ora è giunto il momento di fare un percorso comune.
Il finale con Maria Rosaria Pugliese sul palco, che ha anche scherzato sull'appellativo di "cuoca" datole da Tommaso Depalma, è stato anticipato.
Domenica 26 giugno quasi tutta la sinistra tiferà per Daniele de Gennaro. Si ricompatta un fronte o, come è stato ripetuto spesso in questi anni, un popolo.
Ha parlato con chiarezza dal palco di piazza Vittorio Emanuele II, Maria Rosaria Pugliese, che con il Partito Democratico ed il suo fronte ha deciso di appoggiare Daniele de Gennaro al ballottaggio di domenica 26 giugno. Tutti dalla parte opposta rispetto a Michele Sollecito, tutti contro la vecchia Amministrazione Depalma ed il suo modo di intendere la politica «divisiva», tutti insieme per un obiettivo: cambiare.
«La storia siamo noi, la storia è fatta da ciascuno di noi», ha tenuto a precisare sin da subito Daniele de Gennaro, che ha puntato sulla metafora di una primavera che finalmente sboccerà dopo «un inverno rigidissimo» da un punto di vista amministrativo. «Il popolo ci sta chiedendo di ricucire questa comunità dopo questi dieci anni orribili», ha proseguito il candidato sindaco.
de Gennaro ha quindi ringraziato tutto il 60% degli elettori che non ha votato per il suo competitor, evidenziando ancora una volta una frattura netta tra una parte della popolazione e l'amministrazione uscente.
«Una cosa deve esservi chiara - ha rimarcato in uno dei passaggi chiave della serata -: non si tratta di una scelta tra due persone, come vorrebbe farvi credere la concorrenza. E badate bene: la loro chiave di lettura non deve sorprendervi. Dall'altra parte sono abituati così, a scegliere un padre padrone e basta. Un capo che si circonda di un ristrettissimo cerchio magico a cui nessuno può dire di "no" o può opporsi!
Da questa parte invece - ha spiegato de Gennaro -, chi mi voterà sceglierà una squadra, un programma, un metodo di lavoro condiviso, ma soprattutto una visione nuova di città, che non procede per rattoppi, ma che ha una idea completa, forte e chiara di sviluppo in tutti i settori. E che sa che i sogni di una comunità e gli obiettivi si raggiungono insieme, ricucendo faticosamente, annullando le distanze e trovando punti di equilibrio per il bene dei tanti e non per le mire di pochi! Sta succedendo davvero, sta succedendo in una piazza Vittorio Emanuele II piena da commuoverci», è stato il messaggio lanciato alla sua gente.
La Giovinazzo che pensa e sogna de Gennaro è una Giovinazzo che si realizza non nelle slide proiettate, ma nei fatti, che non è divisa ma è inclusiva, che non guarda più al passato ma si propone di raggiungere obiettivi nel futuro.
Daniele de Gennaro ha quindi passato in rassegna i progetti "incompleti" o accantonati dalle Giunte a guida Depalma, dalla Casa delle Tartarughe alla Casa di Riposo, passando poi per una bonifica di Lama Castello ancora non completata.
Opportunità di sviluppo, ed è qui il punto in comune col PD, arriverebbero poi, secondo l'avvocato amministrativista, da ZES e ASI, ma soprattutto da una C3 il cui progetto sarebbe stato frenato dagli amministratori uscenti.
Poi il passaggio sulla "macchina del fango" a suo dire attivata dalla controparte, che ha travolto molte persone in queste settimane. «È arrivato il momento di dire "basta" a questa barbarie scientificamente organizzata dalle stesse istituzioni, è un metodo preciso, scientifico, squadrista e scatta la macchina del fango, montando ad arte dichiarazioni manipolandole», ha detto riferendosi ai continui attacchi di questi giorni dopo la sua intervista rilasciataci dopo il primo turno.
Un metodo che de Gennaro non sopporta e che rispedisce al mittente.
«Abbiamo il diritto di sognare una città in cui non venga chiesto in campagna elettorale chi voti - ha quindi detto de Gennaro - ed abbiamo il diritto di avere una città in cui le istituzioni chiedano al cittadino "tu che necessità hai?"».
Una città che potrebbe nascere dopo l'unione ufficiale di tutta la sinistra, come non accadeva dai primi anni 2000. Un momento che de Gennaro ha definito "storico", rimarcando come in passato, anche recente passato, vi siano state divergenze ma che ora è giunto il momento di fare un percorso comune.
Il finale con Maria Rosaria Pugliese sul palco, che ha anche scherzato sull'appellativo di "cuoca" datole da Tommaso Depalma, è stato anticipato.
Domenica 26 giugno quasi tutta la sinistra tiferà per Daniele de Gennaro. Si ricompatta un fronte o, come è stato ripetuto spesso in questi anni, un popolo.