Daniele de Gennaro: «Non facciamo alleanze con nessuno»

Ieri sera l'ultima volta (per ora) dell'avvocato sul palco di piazza Vittorio Emanuele II

sabato 10 giugno 2017 05.00
A cura di Gianluca Battista
La festa di piazza San Salvatore con amici e sostenitori è stata solo l'epilogo di una serata che ha visto più che mai compatta la gente che vuol costruire a Giovinazzo "la rivoluzione gentile" insieme a Daniele de Gennaro.

L'avvocato ha tenuto ieri sera il suo ultimo comizio di piazza, lasciando la parola prima a Nico Bavaro, coordinatore regionale di Sinistra Italiana, poi a Vincenzo Castrignano, candidato Consigliere in PrimaVera Alternativa, una delle anime di questo progetto politico.

Quel popolo (molti giovani), che vuole portare de Gennaro a diventare Sindaco, ha applaudito alcuni passaggi di un comizio che ha inteso rimarcare una distanza tra quelle persone coinvolte in questa campagna elettorale e gli avversari. Da una parte la bellezza, il rispetto degli altri e del lavoro altrui, come ha ribadito lo stesso Bavaro, dall'altra toni esasperati, invettive, tentativi di inquadrare la sinistra in recinti in cui tanti ragazzi non vorrebbero restare.

Castrignano ha invece dato i meriti a chi ha costruito quel progetto politico nato un anno fa ed ha spronato proprio i giovani a prendersi il futuro, votando de Gennaro domenica prossima.

Un de Gennaro che ha battuto sul sociale nei dieci minuti in cui ha parlato. Sociale che non vuol dire, per l'avvocato ed i suoi sostenitori, una distinzione tra fortunati e svantaggiati, tra normali e disabili, ma vuol dire rendere possibile una società inclusiva, anche a Giovinazzo, sin da subito, trasformare l'azione amministrativa da «politiche del disagio a politiche dell'agio».

Socialità, quindi, vuol dire anche recuperare spazi urbani alla vita comunitaria, allo stare insieme.

E poi il passaggio chiave. Daniele de Gennaro è stato chiarissimo, a proposito di squadra costruita per stare insieme, «con uomini e donne, ragazzi e ragazze meravigliosi, che mi hanno permesso di passare i 243 giorni tra i più belli della mia vita».

Non lascerà «nessuno indietro» ed ha ribadito che «noi non faremo accordi con nessuno in caso di ballottaggio. Non li voglio - ha quasi urlato - perché ho la mia gente, quella con cui ho camminato in questi mesi. E la prossima settimana, sia che si vada al ballottaggio, sia che si vinca al primo turno - ha spiegato -, noi presenteremo la nostra squadra di governo».

Poi la chiosa: «È finito il tempo degli uomini al comando - ha esclamato -. L'11 giugno è la data della svolta, della rivoluzione gentile, del cambiamento che trasforma questa nella città delle opportunità».