Daniele de Gennaro dalla "rivoluzione gentile" al "patto d'opposizione"
Ieri sera il comizio di ringraziamento di piazza Vittorio Emanuele II
sabato 1 luglio 2017
05.30
«Un avvocato di provincia che ha fatto capire che un'altra politica era possibile».
Così Daniele de Gennaro ieri sera dal palco di piazza Vittorio Emanuele II, da dove ha voluto ringraziare i suoi elettori per quel 47,8% di voti ottenuti al ballottaggio.
Sconfitto dalle urne, ma non nello spirito, de Gennaro ha tracciato già la strada per il prossimo lustro, ricordando ai suoi che nonostante l'esito delle elezioni non si può essere tristi, ma bisogna alzare la testa e continuare a far crescere un progetto che si è avvalso di uomini e donne, giovani e meno giovani, pronti a scommettere su legalità e trasparenza.
E quindi l'avvocato ha lanciato la proposta di un "patto d'opposizione" tra chi siederà in Consiglio comunale e che coinvolga quelle forze che non si riconoscono nell'azione di governo di Depalma. Lo ha fatto ricordando quanto lo stesso Sindaco rieletto aveva detto dallo stesso palco di piazza Vittorio Emanuele II più volte, richiamando inciuci con il PD che non si sono verificati.
Sarebbe invece lo stesso Tommaso Depalma ad aver usufruito, secondo de Gennaro, di una forte spinta dei vertici baresi dei Democratici, da Michele Emiliano a Marco Lacarra, più volte rimbrottati dal candidato Sindaco sconfitto.
Il primo cittadino, inoltre, avrebbe iniziato a mettere in atto un'epurazione di alcuni dirigenti ritenuti non «fedeli alla sua linea» ed ai quali è andata la solidarietà di de Gennaro.
Poi il passaggio sull'essere «ancora carichi come le molle» e vogliosi di far crescere il movimento alle proprie spalle, un movimento che parta dal basso. «La rivoluzione gentile non è d'élite - ha ricordato de Gennaro -, ma viene dalla gente. E dobbiamo trasformarla nei prossimi cinque anni in rivoluzione popolare».
Infine la chiosa che è sembrata essere un forte sprone a non lasciare che le persone che lo hanno votato abbassino la guardia: «Non dobbiamo mai più lasciare che le cose vadano da sole. Mai più - ha concluso de Gennaro - dobbiamo essere indifferenti alle vicende della nostra città. Dobbiamo invece essere rivoluzionari», inteso come persone che vogliono cambiare il modo di far politica prima ed il proprio paese poi.
Così Daniele de Gennaro ieri sera dal palco di piazza Vittorio Emanuele II, da dove ha voluto ringraziare i suoi elettori per quel 47,8% di voti ottenuti al ballottaggio.
Sconfitto dalle urne, ma non nello spirito, de Gennaro ha tracciato già la strada per il prossimo lustro, ricordando ai suoi che nonostante l'esito delle elezioni non si può essere tristi, ma bisogna alzare la testa e continuare a far crescere un progetto che si è avvalso di uomini e donne, giovani e meno giovani, pronti a scommettere su legalità e trasparenza.
E quindi l'avvocato ha lanciato la proposta di un "patto d'opposizione" tra chi siederà in Consiglio comunale e che coinvolga quelle forze che non si riconoscono nell'azione di governo di Depalma. Lo ha fatto ricordando quanto lo stesso Sindaco rieletto aveva detto dallo stesso palco di piazza Vittorio Emanuele II più volte, richiamando inciuci con il PD che non si sono verificati.
Sarebbe invece lo stesso Tommaso Depalma ad aver usufruito, secondo de Gennaro, di una forte spinta dei vertici baresi dei Democratici, da Michele Emiliano a Marco Lacarra, più volte rimbrottati dal candidato Sindaco sconfitto.
Il primo cittadino, inoltre, avrebbe iniziato a mettere in atto un'epurazione di alcuni dirigenti ritenuti non «fedeli alla sua linea» ed ai quali è andata la solidarietà di de Gennaro.
Poi il passaggio sull'essere «ancora carichi come le molle» e vogliosi di far crescere il movimento alle proprie spalle, un movimento che parta dal basso. «La rivoluzione gentile non è d'élite - ha ricordato de Gennaro -, ma viene dalla gente. E dobbiamo trasformarla nei prossimi cinque anni in rivoluzione popolare».
Infine la chiosa che è sembrata essere un forte sprone a non lasciare che le persone che lo hanno votato abbassino la guardia: «Non dobbiamo mai più lasciare che le cose vadano da sole. Mai più - ha concluso de Gennaro - dobbiamo essere indifferenti alle vicende della nostra città. Dobbiamo invece essere rivoluzionari», inteso come persone che vogliono cambiare il modo di far politica prima ed il proprio paese poi.