Daniele de Gennaro: «Le crocette sul mio nome hanno un peso specifico diverso»
Ieri sera comizio dell'avvocato in piazza Vittorio Emanuele II per ringraziare i suoi supporters e rintuzzare Depalma
venerdì 16 giugno 2017
05.00
«Quelle 3.632 crocette sul mio nome hanno un peso specifico diverso perché noi sfidavamo il doppio dei candidati avversari».
Così Daniele de Gennaro ieri sera dal palco di piazza Vittorio Emanuele II durante il suo comizio di ringraziamento ai suoi sostenitori.
«Abbiamo sfidato la propaganda ed un Sindaco che il potere ce l'ha - ha proseguito - ed i soliti padrini baresi che ogni 5 anni scendono a mettere la pacca sulla spalla. Noi li abbiamo battuti, hanno paura e temono che questa folla non si accontenti più delle pacche sulla spalla».
Secondo de Gennaro, in principio Depalma era appoggiato da sole tre liste e si è affrettato ad ingrossare le sue fila solo per «cercare di vincere questa competizione al primo turno». Secondo il candidato Sindaco di sinistra ci sarebbe quindi stata la paura alla base dell'atteggiamento dei suoi avversari, quella paura che li avrebbe spinti a stringere alleanze prima della campagna elettorale.
Daniele de Gennaro ha poi fatto l'esempio di Bitonto, da cui secondo il suo parere trarre insegnamento: lì Abbaticchio, che avrebbe bene amministrato, è stato rieletto al primo turno con il 61% delle preferenze. Il voto, ha insistito de Gennaro, ha prodotto «concentrazione di grumi di potere e soliti noti contro la bellezza della partecipazione».
Poi l'avvocato ha rimandato al mittente alcune illazioni sul suo conto e su quello di Vincenzo Castrignano ed ha difeso gli 8 mesi di lavoro e partecipazione popolare che hanno partorito 35 pagine di programma.
Successivamente de Gennaro ha cercato di fugare ogni dubbio circa presunte alleanze con Natalicchio e Galizia: «Io ho scoperto - ha detto con veemenza dal palco - di essere andato a cena con loro in una casa del centro storico, quando ero alle 23.15 seduto su un gradino a mangiare un trancio di pizza perché avevo fatto una riunione politica di tre ore». Ha poi ribadito il concetto secondo cui chi ha votato i due estromessi dal ballottaggio è giusto votino lui ed ha rifiutato il "taglio del nastro" della ciclovia perché «è illegale» dato il periodo elettorale.
Importante anche il passaggio su Galizia: de Gennaro ha sostenuto di essere diviso dalla ideologia, ma accomunato all'ex Comandante della locale Stazione dei Carabinieri da valori quali legalità e trasparenza.
«I miei Assessori - ha annunciato - saranno presentati la settimana prossima e saranno scelti nella maniera più normale possibile, cioè tra quelli che hanno lavorato al mio fianco in questi mesi, girato con me con la 500. Tutto questo si chiama trasparenza ed onestà».
Ed a chiudere l'ultimo invito a votare come fosse una finale di Coppa del Mondo in cui le generazioni under 40 si giocano il loro futuro.
Così Daniele de Gennaro ieri sera dal palco di piazza Vittorio Emanuele II durante il suo comizio di ringraziamento ai suoi sostenitori.
«Abbiamo sfidato la propaganda ed un Sindaco che il potere ce l'ha - ha proseguito - ed i soliti padrini baresi che ogni 5 anni scendono a mettere la pacca sulla spalla. Noi li abbiamo battuti, hanno paura e temono che questa folla non si accontenti più delle pacche sulla spalla».
Secondo de Gennaro, in principio Depalma era appoggiato da sole tre liste e si è affrettato ad ingrossare le sue fila solo per «cercare di vincere questa competizione al primo turno». Secondo il candidato Sindaco di sinistra ci sarebbe quindi stata la paura alla base dell'atteggiamento dei suoi avversari, quella paura che li avrebbe spinti a stringere alleanze prima della campagna elettorale.
Daniele de Gennaro ha poi fatto l'esempio di Bitonto, da cui secondo il suo parere trarre insegnamento: lì Abbaticchio, che avrebbe bene amministrato, è stato rieletto al primo turno con il 61% delle preferenze. Il voto, ha insistito de Gennaro, ha prodotto «concentrazione di grumi di potere e soliti noti contro la bellezza della partecipazione».
Poi l'avvocato ha rimandato al mittente alcune illazioni sul suo conto e su quello di Vincenzo Castrignano ed ha difeso gli 8 mesi di lavoro e partecipazione popolare che hanno partorito 35 pagine di programma.
Successivamente de Gennaro ha cercato di fugare ogni dubbio circa presunte alleanze con Natalicchio e Galizia: «Io ho scoperto - ha detto con veemenza dal palco - di essere andato a cena con loro in una casa del centro storico, quando ero alle 23.15 seduto su un gradino a mangiare un trancio di pizza perché avevo fatto una riunione politica di tre ore». Ha poi ribadito il concetto secondo cui chi ha votato i due estromessi dal ballottaggio è giusto votino lui ed ha rifiutato il "taglio del nastro" della ciclovia perché «è illegale» dato il periodo elettorale.
Importante anche il passaggio su Galizia: de Gennaro ha sostenuto di essere diviso dalla ideologia, ma accomunato all'ex Comandante della locale Stazione dei Carabinieri da valori quali legalità e trasparenza.
«I miei Assessori - ha annunciato - saranno presentati la settimana prossima e saranno scelti nella maniera più normale possibile, cioè tra quelli che hanno lavorato al mio fianco in questi mesi, girato con me con la 500. Tutto questo si chiama trasparenza ed onestà».
Ed a chiudere l'ultimo invito a votare come fosse una finale di Coppa del Mondo in cui le generazioni under 40 si giocano il loro futuro.