Daniele Arciuli evade dal carcere di Trani. È caccia all'uomo
Il 22enne, detenuto per l'omicidio Spera, avrebbe scavalcato il muro di cinta. In fuga anche un 28enne
giovedì 26 agosto 2021
20.58
Avrebbero scavalcato il muro di cinta, per poi darsi alla fuga lungo via Andria. Due detenuti sono evasi questo pomeriggio dal carcere di Trani. Si tratta di Daniele Arciuli, di 22 anni, condannato per l'efferato delitto di Gaetano Spera, ucciso nel 2015 in piazza Garibaldi, a Giovinazzo, e Giuseppe Antonio De Noja, di 28 anni.
Lo rendono noto i sindacati Fp-Cosp e Sappe e lo confermano fonti investigative che hanno avviato serrate ricerche con posti di controllo e perquisizioni in tutto il nord barese, fra cui Giovinazzo. «Ci viene segnalata una clamorosa evasione dall'ex super carcere di Trani - denuncia Domenico Mastrulli, segretario nazionale Cosp -. I due detenuti sono fuggiti scavalcando il muro di cinta. Sono in corso le ricerche da parte di tutte le forze di polizia che stanno setacciando il territorio».
Ed è dura la protesta del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe che parla di «evasione annunciata. Adesso, però, è prioritario catturare i due evasi - denuncia Federico Pilagatti - ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza, spesso trascurate, con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria di Trani». I due evasi, con vari precedenti, sono originari di Bari: il primo del quartiere San Girolamo, il secondo di San Pio.
Il segretario nazionale sottolinea che «i due sono originari di Bari e nonostante uno fosse ristretto per omicidio (Arciuli, condannato a 16 anni e 8 mesi, accusato di concorso in omicidio aggravato e di detenzione e porto illegale di arma da fuoco per la morte di Gaetano Spera, il 21enne freddato il 24 marzo 2015 in piazza Garibaldi) e l'altro per rapina e per droga (De Noja) giravano liberamente per il carcere grazie alla scellerata vigilanza dinamica imposta alcuni anni fa dal DAP».
«Il muro di cinta era sguarnito - dice ancora Pilagatti - ed il poliziotto della sala regia ha dato subito l'allarme quando i due hanno scavalcato il muro». In svariate occasioni, il Sappe ha rappresentato e manifestato la grave carenza di personale in servizio a Trani: «Il Sappe, in prima linea a tutela e salvaguardia dei diritti dei poliziotti penitenziari, rimarca la necessità di intervento da parte dell'Amministrazione Penitenziaria. A ciò si aggiunga una pessima organizzazione del lavoro».
Subito è scattata la caccia ai due evasi da parte di tutte le forze di polizia, in particolare nella zona attorno al carcere. Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, «questa di Trani è un'evasione annunciata, frutto della superficialità con cui sono state gestite le varie denunce sulle condizioni di sicurezza dell'istituto».
Lo rendono noto i sindacati Fp-Cosp e Sappe e lo confermano fonti investigative che hanno avviato serrate ricerche con posti di controllo e perquisizioni in tutto il nord barese, fra cui Giovinazzo. «Ci viene segnalata una clamorosa evasione dall'ex super carcere di Trani - denuncia Domenico Mastrulli, segretario nazionale Cosp -. I due detenuti sono fuggiti scavalcando il muro di cinta. Sono in corso le ricerche da parte di tutte le forze di polizia che stanno setacciando il territorio».
Ed è dura la protesta del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe che parla di «evasione annunciata. Adesso, però, è prioritario catturare i due evasi - denuncia Federico Pilagatti - ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza, spesso trascurate, con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria di Trani». I due evasi, con vari precedenti, sono originari di Bari: il primo del quartiere San Girolamo, il secondo di San Pio.
Il segretario nazionale sottolinea che «i due sono originari di Bari e nonostante uno fosse ristretto per omicidio (Arciuli, condannato a 16 anni e 8 mesi, accusato di concorso in omicidio aggravato e di detenzione e porto illegale di arma da fuoco per la morte di Gaetano Spera, il 21enne freddato il 24 marzo 2015 in piazza Garibaldi) e l'altro per rapina e per droga (De Noja) giravano liberamente per il carcere grazie alla scellerata vigilanza dinamica imposta alcuni anni fa dal DAP».
«Il muro di cinta era sguarnito - dice ancora Pilagatti - ed il poliziotto della sala regia ha dato subito l'allarme quando i due hanno scavalcato il muro». In svariate occasioni, il Sappe ha rappresentato e manifestato la grave carenza di personale in servizio a Trani: «Il Sappe, in prima linea a tutela e salvaguardia dei diritti dei poliziotti penitenziari, rimarca la necessità di intervento da parte dell'Amministrazione Penitenziaria. A ciò si aggiunga una pessima organizzazione del lavoro».
Subito è scattata la caccia ai due evasi da parte di tutte le forze di polizia, in particolare nella zona attorno al carcere. Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, «questa di Trani è un'evasione annunciata, frutto della superficialità con cui sono state gestite le varie denunce sulle condizioni di sicurezza dell'istituto».